interni di lettura e di studio comunitario delle fonti antiche, dei carmina(inni, preghiere, poesie, formule) e con pubblicazione d’opere (basti pensare al nostro calendario o alla recente ristampa di “Pax Deorum” di Ruta), con conferenze di presentazione di saggi, con visite guidate a siti archeologici testimoni della tradizione romana e con la pubblicazione del suo sito internet www.saturniatellus.com.
di diamante “plurale” del mondo della tradizione italiana ed operò come tale tra il 1927 e il 29. Dopo il concordato non riuscì più a mantenere un ruolo nel complesso magma intellettuale del fascismo (scissioni interne a parte) e in termini storici non ebbe l’esito desiderato. Solo Evola, infatti, dopo il 1929 rimase allo scoperto a criticare la deriva guelfa dalle pagine da lui curate di Regime fascista. Tutti le altre personalità abbandonarono l’attività essoterica, seguendo le orme di chi si era già chiamato fuori in precedenza, come Armentano e Formisano (Kremmerz). In Italia, insomma, non si raggiunse mai il calore di saldatura sufficiente per fondere l’elemento mistico con quello antropologico, rimanendo l’esperienza fascista limitata al secondo, il cd. “uomo nuovo”. Se vinse la sponda guelfa è perché era preponderante e Mussolini lo certificò. Poteva forzare, gestendo poi le conseguenze? Forse sì, ma il giudizio sulla storia mal tollera se e ma. Di sicuro non si stracciò le vesti per le istanze pagane e tradizionali.