11 Ottobre 2024
Poesia

INNO ALLA LUNA – Ginide

Invoco la tua luce,
spada che solca il cammino notturno del cuore.
Sei riflesso e faro argenteo su pensieri e azioni umane,
su nascita e morte, su cicli eterni di vita.
Fauna e flora ti chiamano,
attratte e immobili nella notte magica.
Rivolgo a te speranze di risveglio,
equilibrio mondato da follia e vendetta
in un mondo che non vuole vivere né morire.
Inchinata e ignara dei disegni arcani,
ti affido i miei pensieri (tutti) per purificarli.
Madre distante e vicina,
tu che guardi la Terra e le sue Ere,
tu che sanguini luce nel Dedalo di una coscienza moribonda,
stana la matrice del Caos come Arianna col Minotauro,
seguendo il filo della nostra fede.
Disarma, nel silenzio che non tace,
le morte menti di invasori,
aborti che si agitano senza scopo,
predatori di spirito, vampiri di coscienze,
condannati a marcire nel buio.
Sono fonte di delusione divina.
Guardo il tuo volto lucente
che non acceca volontà e slanci puri
ma li accoglie e li rassicura nel suo seno androgino.
Non ha latte da offrire ma il gene di una nuova stirpe,
evoluzione che ogni santo uomo attende.
Tutto il resto precipiterà nel tuo tondo ventre
languida bocca che ogni scoria smaltisce.
Sposta nel giusto verso le maree
che il male affoghi…

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