9 Ottobre 2024
Ārya

Lo sviluppo della vita e dell’uomo nella Tradizione Vedica – Riccardo Tennenini

Lo studio dei testi di B.G.Tilak ci informano che la corretta definizione di Manusha yuga è “età umane”: dobbiamo allora determinare la durata esatta di queste età. La connessione tra Manusha yuga e la “prima alba” ci permette di determinare esattamente la lunghezza e la durata delle “età umane”, in quanto queste età iniziano con la prima alba dell’anno e terminano con l’ultima, avama, alba dell’anno. In altre parole, Manusha yuga indica nel complesso, l’intero periodo di tempo compreso tra la prima (Satya yuga) e l’ultima alba (Kali yuga) dell’anno, mentre un singolo yuga significa una più corta divisione di questo periodo. Per tale comprensione è sufficiente osservare la successione dei dieci Avatar di Viṣṇu, interpretando la “mitologia vishuista” usando lo stesso modus operandi di Tilak, quando ha studiato il Rig-veda, decodificandolo con la mitologia comparata per capire meglio ogni cultura e l’umanità in generale. Nella Tradizione Vedica vengono raccontate le diverse apparizioni di Viṣṇu in varie epoche. Possiamo benissimo intuire che le epoche citate facciano tutte riferimento allo sviluppo dell’uomo sulla terra e la vita dall’epoca paleozoica ad oggi.

Dal primo al quarto Avatar ci troviamo nel primo circolo, il Satya yuga o età aurea, dove Viṣṇu si manifesta per la prima volta con le sembianze di Matsya, un pesce che possiamo paragonare ai proto-anfibi che hanno vissuto prevalentemente in acqua: ciò può essere riferito al primo stadio della vita. Esempi di tale genere sono i pesci preistorici. Il secondo è Kurma con le sembianze di una tartaruga che rappresenta la fase successiva: gli anfibi. Il terzo è Varaha con le sembianze di un cinghiale, simbolo della vita sulla terra ferma. Il quarto è Narasimbha (l’ uomo – leone), ossia la prima comparsa dell’uomo sulla terra e il suo sviluppo chiudendo questa prima età.

Dal quinto al settimo Avatar ci troviamo nel secondo ciclo, il Treta yuga o età eroica post-aurea che inizia con Vamana rappresentato con sembianze umane di un nano, stando a simboleggiare l’homo erectus che non è ancora completo. Parashurama è il sesto, l’abitante della foresta che rappresenta l’homo sapiens, dove vediamo lo sviluppo fisico completo dell’uomo. Rama il settimo e ultimo di questa età identificato con arco e frecce che rappresenta l’homo sapiens sapiens.

L’ottavo Avatar è Balaram o Krishna, l’unico presente nel terza età del Dvapra yuga che si trova a cavallo tra lo sviluppo culturale dell’umanità e la fine del XXXII secolo a.C. Gli ultimi due Avatar li troviamo nell’ultimo ciclo, il Kali yuga o età oscura iniziata nel 3102 a.c non ancora conclusa. Il nono è il Buddha, l’Illuminato, simboleggia la realizzazione ed il risveglio spirituale dell’uomo. Il decimo e l’ultimo è Kalki, che rappresenta l’uomo moderno che si autodistrugge con le sue stesse mani: le sue prerogative sono causa dell’estinzione dell’umanità, ma allo stesso tempo la finale liberazione dell’uomo e il ritrovamento della propria natura divina.

Riccardo Tennenini

(riccardotennenini.wordpress.com)

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