9 Ottobre 2024
Tradizione Romana

Cronaca – Inaugurato il Templum Iovis

Roma. L’11 giugno del MMDCCLXX anno ab Urbe Condita l’Associazione Tradizionale Pietas ha aperto al pubblico il Templum Iovis. Al rito di offerte, nella domenica prossima al plenilunio del mese, è seguita una conferenza sulla sopravvivenza della Tradizione Classica in Italia sino ai nostri giorni. Un festoso banchetto ha accompagnato la felice giornata.

Nel breve volumetto “Templum Iovis”, disponibile presso l’omonimo luogo, l’Associazione Tradizionale Pietas spiega le fenomenologie di sopravvivenza della Tradizione Classica in Italia, come essa in molti luoghi del bel paese sia sopravvissuta in maniera ininterrotta e dei motivi che hanno spinto diversi gruppi umani alla fondazione dell’A.T.P. ed all’apertura di Templi dedicati agli dei.

Riportiamo alcuni concetti di questa interessante osservazione esposta dalla Pietas:

I modelli della visione tradizionale greco romana sono incredibilmente sopravvissuti all’affermazione del cristianesimo. Del resto, per quello che è la rivelazione cristiana nella sua ontologia, essi non sarebbero mai potuti scomparire. Il cristianesimo è infatti una religione che si presenta autodefinendosi una rivelazione della verità.

Il verbo rivelare significa “porre un nuovo velo”. Qual è dunque questa verità sulla quale il cristianesimo pone un nuovo velo? E’ quella della religione dell’Amor. Ed è esistita prima del cristianesimo una religione fondata sull’Amore? Si. E’ quella dell’Amor decantato da Virgilio (Omnia Amor Vincit –

Amore vince ogni cosa) nell’Eneide, la forza in grado di compiere ogni miracolo, come insegna il romano Plauto. Del resto quando Romolo fonda la città eterna sui sette colli l’appella con un nome che sia il riflesso della parola latina Amor (Roma) , così riferiva anche lo storico bizantino Giovanni Lido nella sua opera “De Mensibus”.

La mitologia classica è il primo velo ai misteri dell’Amore, velo che veniva a sciogliersi, scoprendo così le profonde verità dell’unità tra l’essere umano ed il cosmo, nella pratica romana, fondata sul calendario. Questi è la cadenza matematica della ciclicità degli eventi cosmici rapportati alla loro influenza sulla vita umana: del resto se d’improvviso giunge il caldo e se dopo sei mesi siamo costretti a coprirci con cappotti per proteggerci dal freddo non è un caso ed il calendario non identifica solo questi eventi, ma molto altro. 

All’interno di questo meccanismo si sviluppavano innanzitutto il culto dei Lari e quello degli antenati…” ed a seguire il culto per gli Dei. Ed è al Dio Ottimo e Massimo che molti hanno condotto offerte al tempio per ringraziare la divinità dell’aver esaudito le loro preghiere.  

Spontaneamente diverse persone hanno portato i loro doni qui dove, nel luglio 2012, venne eretto l’altare a Giove a scioglimento d’un voto ricevuto. Poichè in prossimità di questo altare si ebbero svariate epifanie del Dio, la presidenza ed il direttivo della Pietas stabilirono l’erezione del tempio. Il 13 luglio del 2013 dell’era volgare venne posta ritualmente la prima pietra, inaugurando il Sanctuarium  Pietatis. Il 10 maggio dell’anno volgare 2017, MMDCCLXX ab Urbe Condita, il presidente Giuseppe Barbera annunciava il completamento della struttura del tempio di Giove e dava avvio alla realizzazione del vasto apparato decorativo.

Il tempio è il risultato dell’attività di un’ampia comunità, la quale è venuta a costutuirsi per esigenza organizzativa, mancando quella statale. Del resto nel mondo antico erano numerosi i collegi che venivano a costituirsi per l’organizzazione e la conservazione delle dottrine più antiche: in ciò la fondazione di Pietas ricalca una metodologia profondamente tradizionale. Nel mondo antico, dove la religione era gestita dalla stato, la fondazione dei templi avveniva sotto il controllo di appositi collegi. Poichè lo stato di oggi si disinteressa al culto tradizionale ma lascia, con le sue leggi, piena libertà all’organizzarsi religiosamente, così Pietas, per superare i limiti delle singolarità individuali, ha organizzato dei collegi che possano occuparsi, sempre secondo i canoni tradizionali trasmessici, della gestione rituale dei templi.

Così l’intero Santuario della Pietas non sorge in maniera casuale, ma si sviluppa secondo canoni classici.

Attorno al tempio principale si sviluppa un giardino sacro, con altari ed edicole in corso d’opera e con un tempio ipogeo dove si preserva il fuoco perenne del Santuario.

Ogni albero è disposto secondo logica, ogni pianta, ogni sasso, il tutto in un perenne fluire del divenire. E’ questo un luogo vivo dove la Tradizione trova ospitalità.

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