Rudolf Steiner (1861-1925) è stato un filosofo e pedagogo austriaco. Ebbe una formazione scientifica regolare di tipo accademico; oltre a ciò, in seguito alla lettura delle opere scientifiche di Goethe, in giovane età cominciò ad avere percezione cosciente delle forze sottili che si articolano dietro le forme dei regni naturali, trovando una via per indirizzare e sviluppare una sua innata ‘chiaroveggenza’.
Queste sue esperienze furono poi affinate dall’incontro con alcuni Maestri di cui fa un cenno fuggevole nella sua biografia, e più ancora dal contatto diretto con filiazioni della Tradizione esoterica occidentale (fra cui la Massoneria Egizia di cui fu G.M. per l’Austria) e dalla ricerca individuale, il che ha permesso di ampliare e integrare le sue conoscenze. Ha elaborato un insieme di metodiche per sviluppare (attraverso il controllo dei propri processi di pensiero e di formazione delle immagini) la capacità di verificare tutte le sue affermazioni, secondo un metodo che vuole essere scientifico-spirituale.
Le sue doti geniali gli hanno permesso di influenzare ogni ambito dello scibile umano, portandolo a scrivere più di 9000 conferenze su ambiti che vanno dall’agricoltura, alla medicina, all’economia.
E’ fondatore fra l’altro dell’ agricoltura biodinamica, della pedagogia Waldorf e della medicina antroposofica (insieme con la dott.sa Ita Wegman).
Secondo la sua concezione questa è l’anatomia sottile dell’uomo:
Corpo fisico (il livello di cui si occupano le scienze naturali)
Corpo eterico
Corpo astrale (anima senziente)
Io (anima razionale – anima cosciente)
Ulteriormente ad essi vi sono tre livelli potenziali da sviluppare:
Sé spirituale (corpo astrale trasformato dall’Io)
Spirito vitale (corpo eterico trasformato dall’Io)
Uomo Spirito (corpo fisico trasformato dall’Io)
Tuttavia questi tre ultimi livelli non hanno interesse “medico” trattandosi di stati evolutivi oltre l’umano. Presso la letteratura teosofica l’equivalente di questi tre “stadi evolutivi” (più che “corpi”) vengono indicati con varie nomenclature più o meno improntante all’analogia con modelli orientali: es. Manas–Buddhi–Atma oppure corpo nirvanico, parinirvanico e mahaparinirvanico, come fa Powell). Per la verità anche in relazione ai “corpi” dell’uomo vi sono altri autori in ambito esoterico occulto che prediligono, non senza ragione, una quadripartizione differente: Corpo fisico-eterico (essendo il corpo eterico null’altro che la sezione sottile del fisico), corpo astrale e corpo mentale, sottoposti al dominio dell’Io (Volontà). Tuttavia dovendoci occupare di esaminare il sistema medico-antroposofico ci atterremo unicamente alla nomenclatura steineriana.
Veniamo dunque ad esaminare i quattro “corpi” summenzionati:
Corpo fisico. È la parte che l’uomo ha in comune con il regno minerale.
Corpo eterico. È la parte che l’uomo ha in comune con il regno vegetale e animale.
È il formatore, l’architetto del corpo fisico, il suo abitatore. È l’autore di tutti i processi vitali dell’uomo (respirazione, crescita, secrezione, digestione, riproduzione ecc.). È quell’insieme di forze che rendono vivo il corpo fisico. È una forza vitale che non si vede con i sensi fisici. Molti rimedi vibrazionali (come l’omeopatia) agiscono prevalentemente su questo livello. Il corpo eterico è ciò che nella Medicina Cinese viene chiamato “Qi” e anche “jing”.
Corpo astrale (o Anima senziente). È la parte che l’uomo ha in comune con il regno animale.È la sede delle sensazioni che si vivono entrando in contatto con il mondo attraverso i sensi fisici. È la sede della vita di sentimento: gioie, dolori, brame, passioni.
Io (o Anima razionale e anima cosciente). È la parte che è propria solo dell’uomo. Grazie all’Io l’uomo ha coscienza di sé. È la parte più recondita, più completamente diversa e unica di ogni individuo. Attraverso il ʺlavoroʺ dell’Io l’uomo può sviluppare il suo spirito. Compito dell’Io è quello di trasformare le altre parti costitutive, attraverso un lento e graduale processo evolutivo.
Anima razionale è il pensiero che l’uomo fa riguardo alle sensazioni dell’anima senziente e trascende l’esperienza immediata. Anima cosciente è quella parte di verità spirituale che l’uomo raggiunge via via nel suo cammino evolutivo. È ciò che di eterno risplende nella sua anima. In Medicina Cinese corrispondo allo “shen”.
Nel corpo fisico l’Io si riflette come Calore, il corpo astrale come Aria (e processi respiratori), il corpo eterico come Liquidi.
Alla visione chiaroveggente il corpo eterico si presenterebbe come un campo esteso che circonda il fisico, e l’astrale come correnti che si irradiano e compenetrano i primi due.
Vi sono quattro eteri secondo la visione di Steiner:
Etere di Vita, che si manifesta e agisce nella materia solida
Etere Chimico: attivo nei liquidi degli organismi
Etere di luce: agente nelle masse gassose
Etere di Calore: in cui si riflettono le forze coscienti dell’Io.
La medicina antroposofica, i cui rimedi sono spesso simili a quelli omeopatici, si basa su queste basi teoriche, che qui possiamo solo accennare.
Vi è anche un’altra classificazione dei centri nell’uomo, questa volta su base ternaria, in cui quella quaternaria ora esposta si inscrive e che ha maggiore rilevanza in campo di medicina esoterica:
si tratta della Tripartizione antropologica proposta e introdotta da R. Steiner in relazione con le tre forze animiche del Pensare del Sentire e del Volere, che si proiettano nel corpo fisico rispettivamente su tre sistemi fisiologici:
- sistema neuro-sensoriale (Pensare – sistema nervoso centrale).
- sistema ritmico (sistema respiratorio e sistema cardiocircolatorio – area del torace) che sta a fondamento del Sentire.
- sistema del ricambio e delle membra (principalmente ricambio energetico e apparato locomotore – arti e addome), che corrisponde alla sfera del Volere.
Vi è una forte polarità fra il sistema neuronale che riflette l’attività dell’Io e del Corpo Astrale, ed il polo inferiore, delle forze metaboliche e del ricambio (che esprimono la funzionalità del Corpo eterico-fisico). Infatti l’Anima e lo Spirito possono inserirsi nella realtà individuale dell’uomo solo se riescono a “farsi posto” nell’organizzazione corporea. Lo spirito si manifesta nell’essere umano non sulla base dei processi metabolici costruttivi, ma sulla base dei processi distruttivi (che cioè agiscono sulla “configurazione” più che sull’ “espansione” corporea, limitando quest’ultima).
Nell’uomo l’azione dello spirito può avvenire solo a scapito della funzionalità e dell’attività della sostanza corporea. Questa legge è la ragione occulta del fenomenoo del sonno: solo spegnendo la coscienza di veglia, l’organismo umano può rigenerarsi dalla distruzione diurna delle sue forze.
Così il polo neurosensoriale o “della coscienza” agisce in maniera catabolica sul corpo fisico (vedasi ad es. in omeopatia il tipo Phosphorus). Inoltre la forza che in esso agisce, nel tempo procura sclerosi, mineralizzazione e riduzione della “vitalità”. Non è un caso che le cellule del sistema nervoso sono le uniche che non si rigenerano: è il prezzo da pagare per il manifestarsi della coscienza.
Altra conferma di questa legge si ha nel mondo vegetale: a fronte di un’attività di espansione e di rigenerazione quasi illimitata, nelle piante non siamo più di fronte ad una coscienza autonoma. Negli animali superiori e nell’uomo si evidenzia invece una sempre minor capacità di rigenerazione corporea, in ragione della scala evolutiva. Tra i due poli, superiore e inferiore, il centro del “sentire” svolge una funzione equilibratrice.
La salute, nell’essere umano è data dal giusto equilibrio “dinamico”, fra le due forze polari della distruzione (catabolismo) e della vitalità (anabolismo).
Ad esempio, se i processi di crescita e di rigenerazione (sistema del ricambio) non vengono sufficientemente tenuti a freno dai processi coscienziali e distruttivi, si può avere un eccesso di forze costruttive ed espansive, ma correlate ad una riduzione della soglia della coscienza, fino alla perdita di coscienza stessa. E’ quanto avviene nei processi infiammatori, specie in quelli con febbre alta, dove si assiste a un’imponente accelerazione dei processi del ricambio nel tentativo di processare o “elaborare” una forza estranea all’organismo (es. infezione).
Al contrario l’eccesso delle forze proprie del sistema neuro-sensoriale può generare le malattie degenerative: le malattie fredde, che portano al prevalere “della forma” sulla sostanza, alla sclerosi o a processi di mineralizzazione. E’ quanto avviene nelle malattie degenerative articolari, nelle varie patologie sclerotiche. Queste sono più frequenti in età senile quando i processi metabolici sono al mimino e queste forze tendono a trasformarsi in quelle del polo superiore.
Per contro in questi tipi di malattie si può osservare un innalzamento doloroso dello stato di coscienza…. come si legge nell’Ecclesiaste (1,18) : “qui auget scientiam auget et dolorem”.
La salute, tuttavia, non consiste nell’assenza di processi e forze distruttive (il che ridurrebbe l’uomo ad un vegetale privo di coscienza e dunque lontano dal suo “sano” essere uomo), ma dal mantenimento di uno stato di equilibrio dinamico tra forze distruttive ed espansive. Tuttavia poiché si tratta di un equilibrio dinamico (cioè sottoposto all’evoluzione dell’età e del tempo) le possibilità della malattia sono intrinseche alla condizione dell’essere umano.
I tre poli si relazionano necessariamente coi quattro corpi. Nel polo sensoriale le forze dei tre corpi superiori (Io, astrale e in una certa misura l’eterico) si “ritirano” nello sviluppo degli organi di senso e dalle strutture nervose, e le corrispondenti forze eteriche si trasformano in forze di Pensiero (relazione Pensiero-corpo eterico a cui grande importanza dette Massimo Scaligero, seguace autonomo e originale di Steiner). Gli organi di senso diventano dunque dei puri “strumenti fisici” (come un “cannocchiale” ad esempio) e il ritirarsi dei corpi superiori ne consente il funzionamento “oggettivo-fisico” secondo Steiner. Nell’occhio il corpo fisico è molto indipendente da quello eterico e può congiungersi alle manifestazioni dell’ambiente circostante al di fuori del corpo.
Nel polo del ritmo, il corpo eterico non è orientato verso l’esterno come nei sensi, ma è connesso al corpo fisico che permea e vivifica con l’ausilio dell’organismo liquido. L’Io e il corpo astrale prendono qui possesso del corpo fisico legato all’eterico, e lo compenetrano in maniera ritmica. Ad ogni respiro essi lo pervadono e lo lasciano. Il battito del polso è manifestazione al decorso di questa funzione.
Nel polo del ricambio è collegato al corpo fisico non solo il corpo eterico, ma anche il corpo astrale. L’attività del corpo astrale si esprime nei singoli organi con differenti forme di corrispondenze fra psichismo, emozioni e organi (cosa che anche la Medicina Cinese afferma, risultato a cui Steiner giunse per via del tutto autonoma). Nel sistema metabolico o del ricambio l’Io penetra nei processi corporei entrando a fondo, al di sotto della soglia della coscienza di veglia. L’Io raggiunge gli arti e ne determina volontariamente il movimento. In questo caso l’elemento del calore che schiude all’Io l’accesso alla corporeità.
Lo studio delle corrispondenze specifiche fra emozioni, processi vitali ed organi e la differente proiezione che astrale ed eterico hanno in suddetti organi è materia approfondita della fisiologia sottile indicata da Steiner, e trascende i limiti della presente trattazione.
I tre poli sono in relazione analogica anche con i tre principi ermetico-alchemici di Solfo(metabolismo e calore), Mercurio (mediatore ritmico) Sale(cristallizzazione, polo neurosensoriale).
Nella medicina antroposofica alcuni ricercatori successivi a Steiner hanno aggiunto sistemi diagnostici assai caratteristici come quello della Cristallizzazione sensibile (Pfeiffer) che permette di evidenziare lo stato delle forze plasmatrici eteriche presenti in un fluido corporeo.
Circa la parte del trattamento terapeutico la medicina antroposofica impiega varie metodiche complementari da affiancare al trattamento farmacologico (arteterapia, euritmia). La farmacologia antroposofica si avvale di rimedi omeo-fitoterapici. La fitoterapia è stata particolarmente studiata da W. Pelikan.
R. Steiner si è prevalentemente occupato di considerare rimedi alcuni dei quali tratti dalla Materia Medica omeopatica, tuttavia ripensati secondo la fisiopatologia antroposofica, dando alcune indicazioni innovative su alcuni rimedi o spiegazioni dell’azione specifica su certi processi eterico-vitali (elemento carente nella medicina omeopatica che invece è costruita su una patogenesi empirica). Inoltre Steiner ha indicato un certo numero di rimedi erbo-metallici che combinano minerali e piante o piante coltivate in terreni minerali, secondo le indicazioni del suo amico fraterno e collaboratore, l’alchimista tedesco barone Von Bernus. I rimedi antroposofici seguono le diluizioni omeopatiche hahnemanniane tuttavia prediligendo le decimali, secondo l’uso tedesco e impiegano raramente alte potenze e privilegiando le formulazioni liquide. Un esempio dell’originalità delle indicazioni di Steiner sui rimedi omeopatici è la relazione che ha proposto fra i rimedi sulfurici (Sulfur e derivati) e il polo metabolico, o fra quelli silicati (Silicea e derivati) e il polo neurosensoriale. Va però osservato che le valutazioni steineriane si pongono comunque in modo coerente e consecutivo alle acquisizioni dell’omeopatia classica. Un secondo interessante aspetto è l’uso dei preparati metallici secondo la dottrina tradizionale e paracelsiaca delle segnature, basata sulla relazione fra organi da un lato, e metalli e pianeti dall’altro, così anche con le ore e giorni della settimana associati alle forze planetarie dalle dottrine tradizionali (relazione terapeutica circa l’assunzione del rimedio in determinate ore). Nella medicina di Steiner le forze archetipiche planetarie presiedono anche ai settenni (cicli settenari) di sviluppo nella vita umana, e quindi certi rimedi possono essere messi in relazione con la fase vitale e l’età del paziente. Ovviamente la farmacologia antroposofica richiederebbe uno studio più settoriale che va oltre i limiti della presente trattazione che ha il solo scopo di rendere più nota tale tradizione medica.
Molto famosa è stata anche l’intuizione dell’efficacia del vischio da parte di Steiner per la cura di alcune neoplasie, fatto che ha in seguito ricevute conferme biochimiche per la presenza di viscotossine e altri principi attivi in grado di inibire la replicazione tumorale. Su indicazione di Steiner fu preparato un fermentato di vischio, rimedio poi brevettato con due diversi nomi commerciali e tuttora impiegato nelle cliniche antroposofiche per la cura del cancro.
Nei paesi di lingua tedesca la medicina antroposofica è pienamente riconosciuta al pari di quella omeopatica e in parte integrata perfino nel sistema di sanità pubblica nei vari cantoni o länder.
Dott. M. Martini.
Bibliografia:
-Rudolf Steiner, Una fisiologia occulta, Milano, Editrice Antroposofica
-Rudolf Steiner e Ita Wegman, Elementi fondamentali per un ampliamento dell’arte medica secondo le conoscenze della scienza dello spirito, Milano, Editrice Antroposofica
-Victor Bott, Medicina antroposofica, Palermo, Nuova Ipsa Ed., 1999
cfr. anche : http://asclepiosalus.wordpress.com/