11 Ottobre 2024
Tradizione

Guénon, l’agente della contro-iniziazione – Vittorio Varano

“C’è chi parte con un raga della sera
E finisce per cantare la Paloma
E giorni di digiuno e di silenzio
Per fare i cori nelle messe tipo Amanda Lear
Vuoi vedere che l’Età dell’Oro
Era appena l’ombra di Wall Street?
La Falce non fa più pensare al grano
Il grano invece fa pensare ai soldi
E più si cresce e più mestieri nuovi
Gli artisti pop, i manifesti ai muri
I Mantra e gli Hare Hare a mille lire
L’Esoterismo di René Guénon”

Franco Battiato inserisce l’opera del celebre francese nell’elenco della paccottiglia in vendita nel Magic Shop che dà il titolo ad una canzone del 1979 contenuta nell’album “L’era del cinghiale bianco”. Senza voler attribuire al grande cantautore un’infallibilità di giudizio che non appartiene ad alcun artista (a cominciare dal poeta che sta scrivendo queste righe ) cerchiamo di capirne il motivo, utilizzando il criterio consigliato nel paragrafo del Vangelo che parla nei seguenti termini dei falsi profeti : “Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi ?Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni” ; domandiamoci dunque ( sine ira et studio ) che frutti ha prodotto Guénon. A dispetto della sua sbandierata e continuamente ribadita professione di fede in un aristocratico elitarismo, egli ha portato avanti per tutta la vita un progetto di diffusione divulgazione disvelamento dei Misteri, che tutte le civiltà tradizionali consideravano il più grave sacrilegio che un uomo potesse commettere, infrangendo il precetto evangelico che proibisce esplicitamente di “gettare le perle ai porci”, facendosi fautore e principale promotore di quel processo di progressiva plebeizzazione, inzialmente parziale, ma man man che passa il tempo, via via sempre più complessiva ( che a chiacchiere, nelle sue dichiarazioni d’intenti e manifesti programmatici, diceva di voler combattere, ma che paradossalmente proprio dalla sua opera è stato fortemente favorito ) che ha portato a far sì che l’esoterismo oggigiorno vada di moda. Immaginiamo un maestro di matematica che insieme ad ogni equazione che assegna ai suoi alunni fornisse loro anche la soluzione ( è esattamente ciò che fa Guénon, ad esempio spiegando il significato dei simboli della scienza sacra ); conoscere in anticipo il risultato renderebbe superfluo ( e perciò, di fatto, inibirebbe ) lo svolgimento delle operazioni necessarie a trovarlo, impedendo così lo sviluppo delle relative facoltà intellettive, che però, purtroppo per i suoi studenti, sono proprio quelle che servirebbero alla fine dell’anno a superare l’esame ; c’è una ragione profonda per cui gli antichi utilizzavano i simboli senza spiegarli, e preferivano il linguaggio poetico a quello prosaico, e scrivevano miti, leggende, parabole, favole, enigmi, poemi, indovinelli, metafore, allegorie, etc. piuttosto che articoli, saggi e trattati : per non alimentare l’attitudine pappagallesca (che seppure non significa necessariamente fideistica in senso sentimental-devozionale, è comunque esteriore e passiva) che come lo stesso Guénon riconosce, è la caratteristica che contraddistingue la dimensione religiosa rispetto a quella iniziatica (spiritualmente attiva ) ma la sua operazione di semplificazione e sfoltimento è inseparabile da una parallela superficializzazione ed ottiene un effetto che in pratica contraddice e vanifica ciò che lui stesso teorizza in proposito : elimina difficoltà e ostacoli che ognuno dovrebbe affrontare attraverso uno sforzo personale senza il quale si rimane tra coloro che subiscono.

I suoi libri sono come barattolini di omogeneizzati, adatti a bambini subito dopo lo svezzamento, appena passati dall’assoluta liquidità dell’allattamento materno, ad una semi-solida alimentazione ottenuta attraverso una sapienza precotta premasticata e predigerita, che ha consentito a centinaia di polli di farsi gratuitamente belli a spese del pavone, con le sue penne ; divenendo così quegli snob spocchiosi, veri e propri radical-chic della spiritualità, che toccano il cielo non con un dito, ma con la loro increbilmente elevata cresta, gallica di origine e gallinacea di natura ; e come i radical-chic della cultura costituiscono anch’essi una conventicola con un suo gergo ( di facile comprensione ma alquanto altisonante, ideale per impressionare dilettanti semianalfabeti, autodidatti e principianti del sapere) e con il tipico comportamento di una cricca letteraria composta da una manciata di mediocri, morbosamente interessati alla promozione del proprio successo editoriale e del proprio prestigio intellettuale ( con una meschinità infinitamente maggiore di quella dei comuni scrittori di mestiere, sfacciatamente commerciali, che perlomeno non si spacciano per distaccati esecutori della Volontà Divina, non nascondono la propria ambizione dietro una maschera di zelo da portatori del Verbo, di cui non fanno scudo al proprio orgoglio “umano – ahi troppo umano !” ) che si montano magnificandosi l’un l’altro, si citano e si recensiscono a vicenda legittimandosi reciprocamente, sempre pronti a serrare i ranghi e marciare compatti ogniqualvolta ci sia da scagliare anatemi e scomuniche per scongiurare la minaccia di chiunque osi mettere in discussione il sistema di pensiero elaborato dal loro Venerabile e idolatrato Maestro, faro e punto di riferimento, magari ( caso forse ancor più grave) accettandone in linea di massima la visione d’insieme, ma avendo l’audacia e la mancanza di modestia di azzardarsi a non essere d’accordo su qualche dettaglio secondario.

Ma l’altra faccia della presunzione è la paura. I guénoniani vivono in un incubo monomaniacale ( che non ha niente da invidiare al delirium tremens di un alcolizzato agonizzante ) popolato da ossessioni, fobie e paranoie personificate : agenti del caos, contagiosi omosessuali untori, olografici allucinalieni, subdoli sobillatori sediziosi al servizio della sovversione storica e sociale, simmetriche spie doppiogiochiste simultaneamente iscritte a una pluralità di speculari pseudologge paramassoniche deviate prive di attestato di una filiazione regolare, uomini dall’animo ragnesco che tendono insidie e tessono intrighi, ordiscono complotti cosmici ma sono a loro volta pedine inconsapevoli sulla scacchiera in cui ciascuno vede bianchi i pezzi del proprio colore e neri gli altri, sempre mossi da qualcuno e senza mai poter sapere da chi, carnefici che sono a loro volta vittime in un gioco più grande di loro, marionette i cui fili vengono tirati da oscuri manipolatori e tenebrosi illuminati, in perenne pericolo di essere illusi, ipnotizzati, ingannati e inghiotitti da voraci e vampireschi veggenti, occultisti, eresiarchi e santoni ( Sri Aurobindo, Haidakhan Babaji, Helena Blavatsky, Aleister Crowley, Georges Ivanovič Gurdjieff, Giuliano Kremmerz, Jiddu Krishnamurti, Eliphas Lévi, Pëtr Dem’janovič Uspenskij, Bhaktivedanta Swami Prabhupada, Boris de Rachewiltz, Osho Rajneesh, Grigorij Efimovič Rasputin, René Adolphe Schwaller de Lubicz, Rudolf Steiner, Emanuel Swedenborg, Paramahansa Yogananda, eccetera ) che nel loro immaginario corrispondono a quello che sono per i roleplayers i Nazgûl dell’esercito di Sauron Sovrano di Mordor nel Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien, o le antiche divinità mostruose e malvagie nel ciclo di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft , eccetera. E se fosse invece lui il servitore del Seminatore di Zizzania, mandato dallo Spirito Separatore con il compito preciso di gettare lo scompiglio e creare confusione con la sua eccessiva esigenza di chiarezza ( che fa di René Guénon, illuminista in ritardo, se non una reincarnazione, un gemello minore, eterozigote ma omozeitgeistote, del suo connazionale omonimo René Decartes, illuminista in anticipo ) e soffiare sul Pyr del Polemos eracliteo per attizzare l’hobbesiano bellum omnium contra omnes ?

“Una Signora vende corpi astrali
I Budda vanno sopra i comodini
Deduco da una frase del Vangelo
Che è meglio un imbianchino di Le Corbusier
Eterna è tutta l’arte dei Musei
Carine le Piramidi d’Egitto
Un po’ naifs i Lama tibetani
Lucidi e geniali i giornalisti
Supermercati coi reparti
Sacri che vendono
Gli incensi di Dior
Rubriche aperte sui peli del Papa”

Vittorio Varano

22 Comments

  • danilo fabbroni 18 Maggio 2018

    Certo ci vuol un fortissimo sprezzo del ridicolo asserire che il linguaggio di Guenon sia piano!

  • danilo fabbroni 18 Maggio 2018

    Certo ci vuol un fortissimo sprezzo del ridicolo asserire che il linguaggio di Guenon sia piano!

  • Paolo G 19 Maggio 2018

    Insolita visione dell’opera di Guénon quale “agente della sovversione”. Se da un lato le considerazioni dell’autore possono essere condivisibili se fossimo nell’Età dell’Oro, dall’altro si dovrebbe riconoscere che nell’Età del Ferro (arrugginito) le facoltà di comprensione del simbolismo e di quanto ad esso connesso sono nettamente decadute, e qualcuno deve pur salvare il salvabile. E poi non mi sembra che Guénon abbia divulgato segreti di alto livello, iniziatici o misterici che essi siano.
    Giustissima l’osservazione sulle deviazioni derivanti dall’opera di Guénon, ma in quale campo anche profano (nel senso di “coloro che sono fuori del tempio”) non troviamo deviazioni del genere?

  • Paolo G 19 Maggio 2018

    Insolita visione dell’opera di Guénon quale “agente della sovversione”. Se da un lato le considerazioni dell’autore possono essere condivisibili se fossimo nell’Età dell’Oro, dall’altro si dovrebbe riconoscere che nell’Età del Ferro (arrugginito) le facoltà di comprensione del simbolismo e di quanto ad esso connesso sono nettamente decadute, e qualcuno deve pur salvare il salvabile. E poi non mi sembra che Guénon abbia divulgato segreti di alto livello, iniziatici o misterici che essi siano.
    Giustissima l’osservazione sulle deviazioni derivanti dall’opera di Guénon, ma in quale campo anche profano (nel senso di “coloro che sono fuori del tempio”) non troviamo deviazioni del genere?

  • umberto bianchi 20 Maggio 2018

    Mah…prima di dare addosso ad uno del calibro di Guenon, bisognerebbe anzitutto imparare a contestualizzarne l’opera. Guenon è il frutto diu un’epoca di divulgazione e chiarimento operati “urbe et orbi” ed in questo, si trova in ottima compagnia di tutta quella pletora di autori “occultisti” o “esoterici” o semplicemente filosofici che, dagli albori dell’Età Moderna in poi, contribuirono a rendere il sapere più a portata di tutti. A portata di tutti non significa disvelamento, bensì cercare, tramite un accurato lavoro di informazione e chiarimento, di dare ai più la possibilità di recepire messaggi in modo chiaro, senza ricadere in errori e distorsioni in cui, ad oggi, si continua a ricadere. Guenon chiarisce e spiega tante cose, ma non mi sembra certo un disvelatore di chissà quali arcani. Nel descrivere la fisiologia del mondo della Tradizione, non mi sembra che dimentichi affatto che i messaggi che lui manda possano esser da tutti recepiti in egual modo. Anzi. Guenon è sempre lì a ribadirci prontamente la matrice disegualitaria del genere umano. Pertanto certe accuse a me sembrano frutto di interpretazioni malevole e non di un’accurata analisi dei testi del grande autore. Guenon ha cercato disperatamente di chiarire certi meccanismi, a fronte di interpretazioni facilone e caciaronesche, non sempre riuscendovi. Anzi. Benvenuto chi fa opera di chiarimento, proprio al fine di avitare che certe perle vadano “ai porci”!

  • umberto bianchi 20 Maggio 2018

    Mah…prima di dare addosso ad uno del calibro di Guenon, bisognerebbe anzitutto imparare a contestualizzarne l’opera. Guenon è il frutto diu un’epoca di divulgazione e chiarimento operati “urbe et orbi” ed in questo, si trova in ottima compagnia di tutta quella pletora di autori “occultisti” o “esoterici” o semplicemente filosofici che, dagli albori dell’Età Moderna in poi, contribuirono a rendere il sapere più a portata di tutti. A portata di tutti non significa disvelamento, bensì cercare, tramite un accurato lavoro di informazione e chiarimento, di dare ai più la possibilità di recepire messaggi in modo chiaro, senza ricadere in errori e distorsioni in cui, ad oggi, si continua a ricadere. Guenon chiarisce e spiega tante cose, ma non mi sembra certo un disvelatore di chissà quali arcani. Nel descrivere la fisiologia del mondo della Tradizione, non mi sembra che dimentichi affatto che i messaggi che lui manda possano esser da tutti recepiti in egual modo. Anzi. Guenon è sempre lì a ribadirci prontamente la matrice disegualitaria del genere umano. Pertanto certe accuse a me sembrano frutto di interpretazioni malevole e non di un’accurata analisi dei testi del grande autore. Guenon ha cercato disperatamente di chiarire certi meccanismi, a fronte di interpretazioni facilone e caciaronesche, non sempre riuscendovi. Anzi. Benvenuto chi fa opera di chiarimento, proprio al fine di avitare che certe perle vadano “ai porci”!

  • Paolo 4 Settembre 2018

    Io non conosco l’opera del sig. Varano, che si autodefinisce poeta (quale umiltà!), ma dalla (sofferta) lettura di questo articolo, deduco trattarsi di persona di ben poca sensibilità.

  • Paolo 4 Settembre 2018

    Io non conosco l’opera del sig. Varano, che si autodefinisce poeta (quale umiltà!), ma dalla (sofferta) lettura di questo articolo, deduco trattarsi di persona di ben poca sensibilità.

  • Alex Pac 9 Marzo 2019

    L’articolo lo condivido, ma è scritto con un tale astio che mi rende più simpatico Guenon. Il problema è il saper comunicare, altrimenti in relazione con Dio le persone non ci entrano se le fai incazzare. Pertanto così come Guenon sbagliò su alcune cose, ma non per cattiveria, questo articolo sbaglia ancora di più nel comunicare un errore rispetto l’approccio spirituale. Cmq Gesù usava le parabole, ma era palese che fossero esempi per far capire cose più profonde, ma poi agiva nel concreto: moltiplicava i pani e i pesci per non fare morire di fame le persone. Il Cristianesimo vince perché non è fuffismo allegorismo, che un certo Tokien spiegò bene quanto fosse sbagliato al di là del credo religioso.

  • Alex Pac 9 Marzo 2019

    L’articolo lo condivido, ma è scritto con un tale astio che mi rende più simpatico Guenon. Il problema è il saper comunicare, altrimenti in relazione con Dio le persone non ci entrano se le fai incazzare. Pertanto così come Guenon sbagliò su alcune cose, ma non per cattiveria, questo articolo sbaglia ancora di più nel comunicare un errore rispetto l’approccio spirituale. Cmq Gesù usava le parabole, ma era palese che fossero esempi per far capire cose più profonde, ma poi agiva nel concreto: moltiplicava i pani e i pesci per non fare morire di fame le persone. Il Cristianesimo vince perché non è fuffismo allegorismo, che un certo Tokien spiegò bene quanto fosse sbagliato al di là del credo religioso.

  • Antani 4 Ottobre 2019

    È proprio Guenon che mette in guardia dalle trappole e dai pericoli ai quali si può andare incontro se ci si affida a falsi maestri o presunte guide spirituali.
    Fatta questa premessa credo che ,prima di criticare un esoterista del calibro di Guenon bisognerebbe avere degli attributi elevati in campo Massonico ed esoterico.

  • Antani 4 Ottobre 2019

    È proprio Guenon che mette in guardia dalle trappole e dai pericoli ai quali si può andare incontro se ci si affida a falsi maestri o presunte guide spirituali.
    Fatta questa premessa credo che ,prima di criticare un esoterista del calibro di Guenon bisognerebbe avere degli attributi elevati in campo Massonico ed esoterico.

  • Tirnanog 5 Ottobre 2019

    Articolo terribile. Un vedantino definirebbe l’autore come una persona alla quale difetta la buddhi, ovvero l’intelligenza discriminativa, la capacità di distinguere il vero dal falso.
    Guénon é probabilmente l’ultimo iniziato d’Occidente. Trovare un articolo del genere, un pastrocchio di insulti sconnessi e demenziali, su questo sito mi porta a domandarmi se vi sia ancora qualcuno capace di discernere.

  • Tirnanog 5 Ottobre 2019

    Articolo terribile. Un vedantino definirebbe l’autore come una persona alla quale difetta la buddhi, ovvero l’intelligenza discriminativa, la capacità di distinguere il vero dal falso.
    Guénon é probabilmente l’ultimo iniziato d’Occidente. Trovare un articolo del genere, un pastrocchio di insulti sconnessi e demenziali, su questo sito mi porta a domandarmi se vi sia ancora qualcuno capace di discernere.

  • Andrea Franco 7 Ottobre 2019

    Nel 1910-11 alcuni esponenti di una certa “loggia d’Oriente” cercavano un personaggio che fosse esperto di cerchie spiritualiste occidentali, comprese quelle spiritiste, dotato di lucida capicità discorsiva e di dialettica . per farne veicolo di una certa “mission” ossia la lotta contro una possibile rinascita spirituale dell’Esoterismo in Occidente, che da tempo, a partire dall seconda parte dell’Ottocento si stava profilando,in varie forme, spesso in lotta fra di loro ma potenzialmente pericolose per certi loro fini, compresi alcuni legati alla penetrazione del “teosofismo” britannico in India…Ma c’era altro…soprattutto perchò “qualcuno” stava riconnettendo la tradizione esoterica cristiana e rosicruciana /compreso l’aspetto “muratorio”) ,r,innovata fin dalle fondamenta filosofiche e scientifiche , con conoscenze , come quelle relative alla reincarnazione ed al karma, per tacere di alchimia e terapia, per secoli obliate in Occidente: La scelta cadde su Renò Guènon (il “caso Evola” è diverso, almeno sul piano esteriore):. Sul tema generale del “tradizionalismo” mi sembra essenziale citare il Massimo Scaligero di dell'”Amore Immortale” (capitolo sulle “Forme della paura le metafisiche morte”, ) di” Dallo Yoga alla Rosacroce” ., de “La Via della Volontà Solare”.oltre all’articolo su Guènon uscito nel 1951 sulla Rivista “Imperium”… per tacere di Pio Filippani Ronconi ed altri.

  • Andrea Franco 7 Ottobre 2019

    Nel 1910-11 alcuni esponenti di una certa “loggia d’Oriente” cercavano un personaggio che fosse esperto di cerchie spiritualiste occidentali, comprese quelle spiritiste, dotato di lucida capicità discorsiva e di dialettica . per farne veicolo di una certa “mission” ossia la lotta contro una possibile rinascita spirituale dell’Esoterismo in Occidente, che da tempo, a partire dall seconda parte dell’Ottocento si stava profilando,in varie forme, spesso in lotta fra di loro ma potenzialmente pericolose per certi loro fini, compresi alcuni legati alla penetrazione del “teosofismo” britannico in India…Ma c’era altro…soprattutto perchò “qualcuno” stava riconnettendo la tradizione esoterica cristiana e rosicruciana /compreso l’aspetto “muratorio”) ,r,innovata fin dalle fondamenta filosofiche e scientifiche , con conoscenze , come quelle relative alla reincarnazione ed al karma, per tacere di alchimia e terapia, per secoli obliate in Occidente: La scelta cadde su Renò Guènon (il “caso Evola” è diverso, almeno sul piano esteriore):. Sul tema generale del “tradizionalismo” mi sembra essenziale citare il Massimo Scaligero di dell'”Amore Immortale” (capitolo sulle “Forme della paura le metafisiche morte”, ) di” Dallo Yoga alla Rosacroce” ., de “La Via della Volontà Solare”.oltre all’articolo su Guènon uscito nel 1951 sulla Rivista “Imperium”… per tacere di Pio Filippani Ronconi ed altri.

  • Tirnanog 7 Ottobre 2019

    All’Occidente, in senso iniziatico, sono ormai rimaste solo le chiacchere.

  • Tirnanog 7 Ottobre 2019

    All’Occidente, in senso iniziatico, sono ormai rimaste solo le chiacchere.

  • O.C. 7 Maggio 2020

    a me sembra un pezzo, a tratti, molto avvincente sul piano polemico e letterario; la parte che comincia con “I suoi libri” e finisce con “secondario” la riciclerei volentieri, usandola come sentenza paradigmatica contro certa imbecillità settaria trasversale alla cultura, non solo esoteristica; anche se in altri momenti insiste un po’ troppo sull’invettiva e sullo sfogo personale, nel complesso l’ho apprezzato; è pur vero che non ne so nulla di esoterismo…
    ma la sensazione (magari sbaglio) è che chi scrive non ne sappia poco più di me, bensì molto più di chi lo ha criticato in questi commenti; lo percepisco come il grido di rabbia di un idealista di fronte a qualche degenerazione materialista e utilitarista che sta minando dall’interno il senso di ciò in cui crede; non mi sembra voglia essere una trattazione sistematica, quanto scritto; mi pare più l’intuizione dolorosa di qualcuno che ha visto troppo degrado nel mondo verso cui guarda;
    una cosa però chiedo all’autore, da profano: di corredare l’articolo (magari solo qui nei commenti) di un bell’elenco di nomi (come quello degli stregoni imbonitori) anche per quanto riguarda i “radical-chic della cultura!

  • O.C. 7 Maggio 2020

    a me sembra un pezzo, a tratti, molto avvincente sul piano polemico e letterario; la parte che comincia con “I suoi libri” e finisce con “secondario” la riciclerei volentieri, usandola come sentenza paradigmatica contro certa imbecillità settaria trasversale alla cultura, non solo esoteristica; anche se in altri momenti insiste un po’ troppo sull’invettiva e sullo sfogo personale, nel complesso l’ho apprezzato; è pur vero che non ne so nulla di esoterismo…
    ma la sensazione (magari sbaglio) è che chi scrive non ne sappia poco più di me, bensì molto più di chi lo ha criticato in questi commenti; lo percepisco come il grido di rabbia di un idealista di fronte a qualche degenerazione materialista e utilitarista che sta minando dall’interno il senso di ciò in cui crede; non mi sembra voglia essere una trattazione sistematica, quanto scritto; mi pare più l’intuizione dolorosa di qualcuno che ha visto troppo degrado nel mondo verso cui guarda;
    una cosa però chiedo all’autore, da profano: di corredare l’articolo (magari solo qui nei commenti) di un bell’elenco di nomi (come quello degli stregoni imbonitori) anche per quanto riguarda i “radical-chic della cultura!

  • Massimo 29 Luglio 2020

    Voi che sapete tutto, potete dirmi se Battiato pensava veramente che l’esoterismo di Guénon fosse una divulgazione genere paccottiglia? L’autore dell’articolo è convinto di si, ma in realtà Battiato ha usato spesso riferimenti a letture di Guénon, basti ricordare il caso dell’era cinghiale bianco che nessuno o quasi sapeva cosa fosse in occidente negli anni ’80. Il re del mondo è un altro soggetto-titolo. Non credo si possa dire che Battiato usasse questi suggerimenti con la sola intenzione di ironizzare. A me sembra piuttosto che fosse imbevuto di certe letture, o forse era una maniera per liberarsene. Dell’articolo condivido una cosa, cioè quella relativa ai simboli che spiegati perdono la loro stessa forza. I simboli agiscono su di noi attraverso l’emozione non attraverso la spiegazione discorsiva. Nel momento in cui vengono spiegati, anche se il simboli continuano a mantenere intatta la loro portata, essi si trovano l’equivalente discorsivo accanto, il che conduce la mente, non solo ad impigrirsi, ma a non lasciare che l’impatto emotivo agisca nella dimensione non discorsiva insita nell’animo umano. E’ difficile credere che i simboli vengano a riattivarsi nell’immaginario umano occidentale, dopo che qualcuno ce li spiega esotericamente. Se i simboli agiscono comunque, non c’è bisogno di Guénon, se invece crediamo che serva dare una didascalia, visto che la spiegazione nelle intenzioni stesse di Guénon è lungi dall’equivalere alla potenza del simbolo, allora teorizziamo un’esperienza mentale scissa. L’unico senso è che le spiegazioni fossero rivolte ai vocati, quelli che avrebbero dovuto intraprendere un percorso iniziatico e divenire eletti e parti effettive dell’elite intellettuale occidentale. Non è avvenuto nulla di tutto ciò e forse le ragioni risiedono anche nel fatto che l’assunto ha una forzatura. Per quanto l’ammiratore di Guénon sia qualificato e si rivolga a centri iniziatici autorizzati, resta in lui una scissione psichica e quindi emotiva. Egli si riaccosta per esempio al cristianesimo, ma non può più avere l’adesione emotiva di un cristiano dei primi secoli, ne del medioevo. Questo perché egli parte dalla “didascalia” sui simboli. Questo evento è un caso storicamente mai presentato, proprio perché l’iniziato ha sempre un’adesione emotiva data dalla pressione famigliare e sociale che lo istruisce fin dalla culla a ricevere imput relativi ad una confessione religiosa. Questi stimoli ed impinting non si possono ottenere che attraverso il coinvolgimento emozionale, dove l’antagonismo “fiducia/paura” ha un ruolo decisivo. Senza uno psichismo collettivo forte e ben esteso e coeso riguardo a dogmi o leggi sacre, non può esistere nessuna forma di religione, nessun essoterismo. Pensare che dei cattolici praticanti dei primi novecento, potessero rivivere il proprio credo attraverso la “divulgazione” in alto burocratichese francese del senso metafisico dei simboli sacri, al punto dallo spingersi a cercare maestri ponte, come i convertiti all’Islam, è profondamente irreale. Anche perché, una volta iniziati e addirittura giunti a gradi operativi, tali membri dell’elite esoterica cristiana, avrebbero comunque dovuto fare una cosa sola, ossia condizionale lo psichismo occidentale. Lo Spirito può certo tutto in potenza, ma come credete che sarebbe potuto avvenire? Solo un reset dello psichismo collettivo occidentale avrebbe potuto creare il terreno per il re-.impianto del cristianesimo cattolico. E come la crei l’amnesia totale? L’oblio di ogni valore e convinzione occidentale moderna? Impensabile. L’adattamento dunque quale sarebbe potuto essere visto mutato ambiente psichico occidentale? Un compromesso tra cosa? Se tutti i valori occidentali moderni sono di fatto anti tradizionali? Allora alla fine viene il dubbio che Guénon mentisse o fingesse di non capire. Del resto tra le sue ipotesi, c’era quella di una conversione forzata dlel’occidente da parte dell’Islam, cosa che potrebbe persino attuarsi nei prossimi decenni, vista la sostituzione etnica in corso. Ma l’Europa non è tutto l’occidente e gli Stati Uniti starebbero a guardare? Crollerebbero su se stessi? Tutto troppo semplice, didascalico, schematico e forse molte cose non sono mai state dette dallo stesso Guénon per non offendere i suoi estimatori e dire che lui, o faceva il doppio gioco, cosa normale tra gli iniziati, o non capiva o fingeva di non capire la potenza che regge intrinsecamente il “cattivo” occidente.

  • Massimo 29 Luglio 2020

    Voi che sapete tutto, potete dirmi se Battiato pensava veramente che l’esoterismo di Guénon fosse una divulgazione genere paccottiglia? L’autore dell’articolo è convinto di si, ma in realtà Battiato ha usato spesso riferimenti a letture di Guénon, basti ricordare il caso dell’era cinghiale bianco che nessuno o quasi sapeva cosa fosse in occidente negli anni ’80. Il re del mondo è un altro soggetto-titolo. Non credo si possa dire che Battiato usasse questi suggerimenti con la sola intenzione di ironizzare. A me sembra piuttosto che fosse imbevuto di certe letture, o forse era una maniera per liberarsene. Dell’articolo condivido una cosa, cioè quella relativa ai simboli che spiegati perdono la loro stessa forza. I simboli agiscono su di noi attraverso l’emozione non attraverso la spiegazione discorsiva. Nel momento in cui vengono spiegati, anche se il simboli continuano a mantenere intatta la loro portata, essi si trovano l’equivalente discorsivo accanto, il che conduce la mente, non solo ad impigrirsi, ma a non lasciare che l’impatto emotivo agisca nella dimensione non discorsiva insita nell’animo umano. E’ difficile credere che i simboli vengano a riattivarsi nell’immaginario umano occidentale, dopo che qualcuno ce li spiega esotericamente. Se i simboli agiscono comunque, non c’è bisogno di Guénon, se invece crediamo che serva dare una didascalia, visto che la spiegazione nelle intenzioni stesse di Guénon è lungi dall’equivalere alla potenza del simbolo, allora teorizziamo un’esperienza mentale scissa. L’unico senso è che le spiegazioni fossero rivolte ai vocati, quelli che avrebbero dovuto intraprendere un percorso iniziatico e divenire eletti e parti effettive dell’elite intellettuale occidentale. Non è avvenuto nulla di tutto ciò e forse le ragioni risiedono anche nel fatto che l’assunto ha una forzatura. Per quanto l’ammiratore di Guénon sia qualificato e si rivolga a centri iniziatici autorizzati, resta in lui una scissione psichica e quindi emotiva. Egli si riaccosta per esempio al cristianesimo, ma non può più avere l’adesione emotiva di un cristiano dei primi secoli, ne del medioevo. Questo perché egli parte dalla “didascalia” sui simboli. Questo evento è un caso storicamente mai presentato, proprio perché l’iniziato ha sempre un’adesione emotiva data dalla pressione famigliare e sociale che lo istruisce fin dalla culla a ricevere imput relativi ad una confessione religiosa. Questi stimoli ed impinting non si possono ottenere che attraverso il coinvolgimento emozionale, dove l’antagonismo “fiducia/paura” ha un ruolo decisivo. Senza uno psichismo collettivo forte e ben esteso e coeso riguardo a dogmi o leggi sacre, non può esistere nessuna forma di religione, nessun essoterismo. Pensare che dei cattolici praticanti dei primi novecento, potessero rivivere il proprio credo attraverso la “divulgazione” in alto burocratichese francese del senso metafisico dei simboli sacri, al punto dallo spingersi a cercare maestri ponte, come i convertiti all’Islam, è profondamente irreale. Anche perché, una volta iniziati e addirittura giunti a gradi operativi, tali membri dell’elite esoterica cristiana, avrebbero comunque dovuto fare una cosa sola, ossia condizionale lo psichismo occidentale. Lo Spirito può certo tutto in potenza, ma come credete che sarebbe potuto avvenire? Solo un reset dello psichismo collettivo occidentale avrebbe potuto creare il terreno per il re-.impianto del cristianesimo cattolico. E come la crei l’amnesia totale? L’oblio di ogni valore e convinzione occidentale moderna? Impensabile. L’adattamento dunque quale sarebbe potuto essere visto mutato ambiente psichico occidentale? Un compromesso tra cosa? Se tutti i valori occidentali moderni sono di fatto anti tradizionali? Allora alla fine viene il dubbio che Guénon mentisse o fingesse di non capire. Del resto tra le sue ipotesi, c’era quella di una conversione forzata dlel’occidente da parte dell’Islam, cosa che potrebbe persino attuarsi nei prossimi decenni, vista la sostituzione etnica in corso. Ma l’Europa non è tutto l’occidente e gli Stati Uniti starebbero a guardare? Crollerebbero su se stessi? Tutto troppo semplice, didascalico, schematico e forse molte cose non sono mai state dette dallo stesso Guénon per non offendere i suoi estimatori e dire che lui, o faceva il doppio gioco, cosa normale tra gli iniziati, o non capiva o fingeva di non capire la potenza che regge intrinsecamente il “cattivo” occidente.

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