Preambolo
Come ben noto, la Tetraktys (1) è il cuore pulsante dell’ insegnamento pitagorico. Figura sacra, compendia nella sua aurea semplicità la sofisticata cosmologia del Saggio di Samos e dei suoi seguaci. Dice ad esempio Giamblico (2):
“che cos’è l’oracolo di Delfi?, la Tetraktys, che è l’armonia, nella quale si trovano le Sirene”.
Non è qui mio proposito analizzare le fonti classiche, operazione questa che è già stata compiuta da insigni studiosi, come il Reghini o il Capparelli. Ancor meno tracciare il cammino storico che porta l’ insegnamento pitagorico, attraverso infinite vicissitudini, lungo il corso tortuoso dell’ intera storia dell’ Occidente. Mi limito qui a dire che uno studio attento e puntuale del pitagorismo nell’ arco dei due millenni e mezzo che ci separano dal Saggio di Samos è ancora da scrivere. E non solo per amor di erudizione: Pitagora segna l’ inizio della Matematica come la conosciamo, ed insieme rappresenta un punto di snodo le cui conseguenze sono arrivate sino ai giorni nostri: arte regale (μαθηματικη τέχνη ) nella scuola pitagorica ed anche nelle sue propaggini platoniche, ha preso una strada segnata da una frattura: il suo progressivo allontanamento dal dominio della Metafisica.
Ci sono stati, è ben vero, numerosi rigurgiti di pitagorismo, basti solo pensare alla scuola di Chartres e ai costruttori delle grandi cattedrali gotiche, alle speculazioni geometriche del Cardinale Cusano sul concetto di limite, alla risorgenza neopitagorica rinascimentale nella Philosophia Naturalis di Telesio e del Nolano, alle speculazioni cosmologico-musicali di Fludd e alla aritmosofia del gesuita Athanasius Kirkher, agli studi del primo Guenon (che, guarda caso, era matematico di formazione) e oltre, sino ai nostri giorni. Ma sono stati casi isolati, in ispecie a partire dalla rivoluzione newtoniana.
Solo nel secolo passato si è vista una inversione di rotta: la Fisica Quantistica recupera il concetto di discreto nella intelaiatura del mondo fisico. Quanto alla matematica cosiddetta pura, basti pensare alla mirabile sintesi operata da Alexander Grothendieck (un matematico che fu anche un mistico) tra geometria e aritmetica (val la pena di ricordare che l’ opera di Grothendieck trova le sue radici nella geometria algebrica italiana, nei lavori talora inesatti ma sempre visionari dell’ illustre Francesco Severi e della sua scuola. E non e` certo un caso: in italia il pitagorismo e` sopravvissuto nei millenni, persino in ambito accademico. Vien da pensare al Vico e alla sua Antiquissima Italorum Sapientia). Attraverso queste anse del pensiero, la concezione pitagorica e’ entrata nella cosmologia che sottende l’ operare alchemico. E anche questa e’ una storia che andrebbe scritta. Lo scopo della presente notula e` molto piu’ modesto: qui si tratta dell’ uso della nobile Tetraktys come schema, Road Map (usando un abusatissimo e fortunatissimo termine angloamericano), della Grande Opera Alchimica.
La tetraktys nella Grande Opera Alchimica
Di primo acchito la Tetraktys è una piramide a quattro livelli. L’ identificazione di codesti livelli, o per meglio dire stazioni, con gli elementi tradizionali è ovvia: Fuoco, Aria, Acqua , Terra, sono i gradini della manifestazione (osservo en passant che nella Tradizione Qabbalistica, essa pure pregna di temi pitagorici, la sfera di Malkhut è il compendio delle alte sfere). Sin qui nulla di nuovo. Ma il diagramma divino nasconde altri segreti, che furono svelati da alcuni studiosi, tra cui, sembrerebbe, il celebre Fulcanelli (ma si veda la nota biblografica per un doveroso caveat).
Cambiamo paradigma. Invece del punto di vista “verticale”, osserviamo che il pianterreno della Tetraktys è formato da quattro punti. Siccome quel piano e` terrestre, o manifesto, possiamo assumere che la base sia la ricapitolazione dei quattro elementi nella sfera fisica: i punti diventano gli elementi stessi, nella loro versione elementata. Di piu’: l’ ordine, da sinistra verso destra, rappresenta la successione naturale secondo la loro densità….- Fuoco-Aria-Acqua-Terra-….
Al secondo piano, partendo dal basso, i punti sono tre: secondo il dettame alchemico, sono i Tria Prima di Paracelso, ovvero Zolfo, Mercurio, Sale.
Al terzo piano i punti diventano due: non e` difficile immaginare chi siano. Sono il Rex e la Regina, l’ Oro e l’ Argento, principi sessuati opposti e complementari, la polarita`fondamentale dell’ universo. Infine, al sommo della piramide, campeggia un solo punto, l’ apex: e` questa l’ agognata Tintura Universale, la Pietra dei Saggi, La Crisopea che porta a perfezione i metalli impuri (3).
Chiedo qui al Gentile Lettore a alla Gentile Lettrice un piccolo esercizio di Imaginatio Activa: immaginate che la Tetraktys sia a tre dimensioni, solida, e di entrare in questo strano edificio. Il primo piano e` quadrato, il secondo triangolare, il terzo un corridoio con due poli, ed infine la sommita`ha una sola stanza. Orbene, qui comincia l’arcano: come si passa da un piano all’altro, sia in versione discendente, sia in quella ascendente?
La Tetraktys lo rivela nella sua intelaiatura. I punti non sono sconnessi, ma saldati, per dire cosi, da triangoli. Questi tasselli rivelano l’ arcano: procedendo dal basso verso l’alto si formano i piani superiori per unificazione, o fusione. Mentre invece si scende per separazione, per mitosi delle entita`piu’ sottili (4). In buona sostanza, il celebre SOLVE ET COAGULA altro non è che il movimento duplice dalla unità al molteplice, e viceversa (Cusano, grande pitagorico, userebbe i termini latini, Complicatio/Explicatio). Il salire e scendere nella Piramide (5).
Torniamo alla base. Dico subito che esistono varie disposizioni degli elementi, visto e considerato che sono una struttura ciclica (il quadrato della piramide è, giusto il dettato aristotelico, iscritto in un cerchio di rotazione). In conformità con la versione Fulcanelliana giustapposta nell’ incipit dell’ articolo, scegliamo l’ ordine Acqua-Aria-Fuoco-Terra (ripeto: potete partire da uno qualunque degli elementi, e troverete una variazione della Tetraktys alchemica, ognuna con una speciale valenza operativa).
Ora procediamo verso l’alto con i triangolini. La giunzione Acqua/Aria sintetizza, per cosi dire, il principio Mercurio, la giunzione Aria/Fuoco genera lo Zolfo, ed infine quella Fuoco/Terra produce il Sale. Dal punto di vista delle Qualità, significa che nello schema seguito abbiamo una ipostasi dell’ Umido, una del Caldo, e una del Secco. Se cambiate l’ordine degli elementi, otterrete un’altra terna di qualita`ipostatizzate, di cui due totalmente opposte, ed una nel mezzo che fa da cerniera.
Il gioco continua: i Tre si accoppiano a due a due formando La Regina (Argento Filosofico, non volgare) e il Re (Oro filosofico). Questo ci dice un punto assolutamente nodale: che ciascuno dei Regali è fatto di tre elementi, e la loro congiunzione, la loro copula finale, nella stazione seconda, o Camera Regale, creera`un nascituro che li contiene tutti. La Pietra dei Saggi.
La Tetraktys (6) contiene infinitamente di piu’ di quanto da me esposto in questa brevissima nota. Ad esempio, è simmetrica rispetto all’asse centrale. Un lato è Femmina, l’ altro e` Maschio. Si osservi che l’asse centrale ha nodi solo nelle stazioni dispari: uno e tre. Tali nodi sono speciali, ermafroditi: dal punto di vista operativo, sono la congiunzione dei due lati della piramide. Altro esempio: si immagini di schiacciare la piramide sulla base, di modo che tutti i punti vivano al pianterreno. Cosa succede? Ci sono ora sette nodi, la celeberrima ottava (nel contesto alchemico i sette metalli) , ma alcuni tra loro sono doppi. Una accorta meditazione su questo fatto aprirebbe forse nuove finestre agli aspiranti aritmosofi, ad sempio sulla connessione nascosta tra il 7 e il 9….
Ma sarebbe abusare della pazienza del Lettore e della Lettrice se non chiudessi il mio breve introitus. Mi si consenta pero` un paio di suggerimenti: per gli operativi in Via Interna, rimando alla lettura del mio precedente articolo sulla Tetraktys alchimica (vedi nota bibliografica). Il testo contiene alcune indicazioni sull’ utilizzo dello schema esposto per unificare progressivamente le quattro funzioni principali del complesso psico-fisico umano.
Quanto agli operativi in Via Esterna, è possibile utilizzare la mappa offerta dalla Tetraktys e trasformarla in istruzioni dettagliate per la sperimentazione? Si. In che modo? Senza dire nulla della Materia Prima dell’ Opera, ricordo che tutti i testi la denotano come caotica, un magma che ha in se tutti gli elementi. E’, insomma, il primo piano della Piramide. Il secondo passo è lo squadernamento della materia nei suoi componenti, una specie, diciamo così, di distillazione frazionata. Avendo ora la base solida e quadripartita, si sale al piano dei tria prima, ovvero dei tre sali di Huginus, per unificazioni. Cosa siano queste unificazioni, come si possa “saldare” ad esempio aria e acqua (stato gassoso e stato liquido) in qualcosa di nuovo che partecipa dell’ una e dell’ altra, è artificio dell’ Arte Regale. Ma questo, Amici e Amiche, non è concesso dire nella pubblica piazza.
Bon Voyage!
Note:
1 Per una prima escursione nel mondo affascinante dei pitagorici, si raccomanda questa serie di amenissimi slides:
http://www.dsi.unive.it/~pelillo/Didattica/Storia%20e%20filosofia%20della%20scienza/Slide/3%20-%20Scuola%20pitagorica%20e%20Eleati.pdf
2 Giamblico Vita Pitagorica Editori Laterza, 1973
Giamblico e` imprescindibile. Che altro aggiungere?
3 Ambelain Spiritual Alchemy, tradotta in inglese dall’ originale frances da vaughan
http://www.alchemystudy.com/download/Spiritual_Alchemy-Ambelain.pdf
Ambelain va preso cum grano salis. Quello che e` certo pero` e’ che nell’ ambito dei cosiddetti Freres d’Heliopolis, di cui Boucher faceva parte, e ceh conobbe l’ Ambelain numerosi anni dopo, la Tetraktys era nota, proprio come roadmap dell’ Opera. Schwaller ne utilizza una analoga, ma centrata sul Mercurio, nelle sue lezioni private a Vandenbroeck.
4 Mirco A. Mannucci The Alchemical Tetraktys I https://www.academia.edu/36237107/The_Alchemical_Tetraktys_ in questo articolo, di cui il presente e` il naturale prosieguo, la seconda sezione, in forma di allegoria, contiene un esercizio interno basato sulla tetraktys per fondere a coppie le quattro qualita’ psichiche (sono le stesse di cui parla il capolavoro di mistica operativa medievale, la Cloud of Unknowing).
5 Cusano Opere Filosofiche, Edizione Italiana, UTET, 2017 La Complicatio/Explicatio del Cusano si trova, in versione alchemica, anche nelle lettere del Sendivogius, massimamente nella Lettera XIII.
6 Capparelli Vincenzo, La Sapienza di Pitagora, Edizioni Mediterranee, 1988. Il Capparelli fa parte di quel risorgimento pitagorico che ha fatto emergere, dopo secoli di silenzio, il corpus della sapienza del Saggio di Samos. Sarebbe auspicabile un ulteriore sviluppo delle acquisizioni del Capparelli alla luce della connessione pitagorismo-alchimia di cui questa notula e` un piccolo contributo.
Mirco Mannucci