9 Ottobre 2024
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`Paniche´

di Stefano Colombo

Poesie sibilline e folgoranti, direttamente dalla Grecia arcaica, che, pari a veri frammenti oracolari, svelano il mistero del Mito. Echi di una grecità limpida e potente, intrisa di magia, non ancora macchiata dalla filosofia. Tant’è che il Mito non conosce astrusità intellettuali, o speculazioni filosofiche, care invece ai greci a partire da quella nota data che segnò la fine del mondo arcaico e della sua forma mentis totalmente intuitiva e super sensitiva: il 600 avanti Cristo.

In questo libro non troverete niente che appartenga alla Grecia classica, in questo libro non troverete niente che abbia a che fare con l’allegoria (persino un Platone e un Plotino scambiarono i miti per allegorie sulla… morale), in questo libro non troverete niente che abbia a che fare con febbri di salvazione di un certo orfismo, non troverete quel che giustamente un Rodhe nel suo capolavoro Psyche chiamò puritanesimo.

Qui ancora vive l’Enigma, il Mistero, e allo stesso tempo quella percezione diretta e solare delle cose, la visone panica del mondo, che è tutta preolimpica, caratterizzante un’era in cui l’uomo viveva nella cratofania, divenuta poi ierofania, e infine, per l’incapacità dell’uomo nuovo di vivere e percepire l’Immediatezza Numinosa, teofania.

CHI PAN NON CONOSCE
CATEGORIE PONE
CHE L’APEIRON SCOMPONE


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