La sera del 4 dicembre del 1918 apparve sul mare di Taranto il dirigibile O/5, partito all’alba da Ciampino, pilotato dal maggiore Angelo Berardi che veniva a far visita alla sua famiglia. Una violenta bufera lo fece scomparire tra le nuvole, preda dell’uragano. Le angosciose ricerche portarono al ritrovamento di alcuni rottami dell’aeronave e di indumenti di volo del pilota. Così, tragicamente, “sazio di vittoria, dileguò come nel ratto misterioso dei prischi eroi latini”, scrisse Gabriele D’Annunzio.
Berardi aveva 31 anni. Sulla facciata del Palazzo degli Uffici fu murata una lapide dettata da Alessandro Criscuolo. Gli fu dedicata la via dove nacque (9 giugno 1887).
Entrato nell’Accademia Militare di Torino, dopo la scuola di Artiglieria e Genio, fu destinato in Libia con il grado di tenente. Compì azioni di guerra per le quali meritò decorazioni italiane e straniere, nonché la promozione al grado di Maggiore.
In copertina: frontespizio del libro illustrato da F. Malato, edito a Bari nella Tip. Unione – E. Accolti – Gil & C. nel 1919, a cura di Niccolò Tommaso Portacci per onorare i caduti della Grande Guerra.
Berardi aveva 31 anni. Sulla facciata del Palazzo degli Uffici fu murata una lapide dettata da Alessandro Criscuolo. Gli fu dedicata la via dove nacque (9 giugno 1887).
Entrato nell’Accademia Militare di Torino, dopo la scuola di Artiglieria e Genio, fu destinato in Libia con il grado di tenente. Compì azioni di guerra per le quali meritò decorazioni italiane e straniere, nonché la promozione al grado di Maggiore.
In copertina: frontespizio del libro illustrato da F. Malato, edito a Bari nella Tip. Unione – E. Accolti – Gil & C. nel 1919, a cura di Niccolò Tommaso Portacci per onorare i caduti della Grande Guerra.
“ANGELO BERARDI – Eroico navigatore del cielo”, riedizione curata da Domenico Sellitti, Edit@ Casa Editrice & Libraria, ISBN 978-88-97216-68-1, pagine 156 € 10,00