Gli Illiri erano un antico popolo, composto di parecchie tribù, che dalla metà del primo millennio avanti Cristo viveva lungo le coste della Penisola Balcanica prospicienti al Mare Adriatico, dall’Istria all’Albania.
Siccome le testimonianze antiche di questo popolo sono molto poche e brevi, la ricostruzione, anche semplicemente a grandi linee, della sua storia è molto controversa. E pure molto controversa è la questione della “lingua illirica”, dato che di essa abbiamo solamente alcune glosse tramandateci da autori greci e latini e inoltre alcuni reperti onomastici, cioè antroponimi e toponimi. Sembra però quasi certo che la lingua illirica appartenesse alla famiglia delle “lingue indoeuropee” e che in conseguenza anche il popolo illirico appartenesse alla famiglia dei popoli indoeuropei.
Questo mio breve studio ha un esclusivo carattere linguistico, ma non investe per nulla la questione della “lingua illirica”, mentre si limita al tentativo di prospettare una spiegazione plausibile dell’etnico “Illiri”: è possibile chiarire che cosa effettivamente significasse in origine “Illiri”? A me sembra che sia senz’altro possibile e inoltre con notevole grado di verosimiglianza.
In Toscana esiste il fitonimo édera, il quale può derivare direttamente dal lat. hedera (Hedera helix L.). Questo finora risulta di origine ignota (DELL, DEI, GDLI, DELI², NPRA). In Toscana, però, e anche in altre zone centro-settentrionali della Penisola italiana, esiste la variante èllera ed èllora (REW 4092). Ed esiste pure in Corsica come éddara, lénnora, al qualecorrisponde il gallurese bréddula, gréddula, sempre «edera».
Questa variante esiste pure in Sardegna: èllera (VNI 300), èrela, èrella, la quale risulta essere un doppione di èdera (esistente anch’esso in Sardegna, ma derivato dal latino). L’appartenenza di questo fitonimo, in codesta sua forma fonetica, al sostrato linguistico protosardo è assicurata dai seguenti toponimi, pur’essi protosardi (come è indiziato dai rispettivi suffisoide e suffisso: Illorái (2 topon.: Comune di Illorai; Lula), Irilái (Oliena), Irillái (Nùoro), Eril(l)ione (Tonara), Erididdo (Noragugume). Ad Illorai si dice árbore illeriadu, alleriadu «albero avviluppato dall’edera» (OPSE 210; LISPR; TSSO; NVLS).
Detto ciò, possiamo trarre questa prima logica e verosimile conseguenza: è molto probabile che il fitonimo fosse propriamente di origine “tirrenica”, cioè nuragica ed etrusca insieme, e sia rimasto sia in Sardegna sia in Toscana e in regioni vicine della Penisola come relitto di sostrato.
In secondo luogo dico che la connessione fonetica tra il nome degli antichi Illiri col sardo-toscano èllera «edera» e coi toponimi protosardi Illorái, Irilái, Irillái, Eril(l)ione, Erididdo e con quello tosc. Lellerone (TVA 239) è strettissima, ragion per cui l’etnico Illiri molto probabilmente porta in sé per l’appunto un riferimento alla pianta dell’edera.
Ed allora oso fare questa proposta: in origine Illiri significava «resistenti, tenaci come l’edera» ed essi avevano derivato questa loro denominazione o soprannome proprio dagli Etruschi. Questi erano loro dirimpettai nel Mare Adriatico, in maniera particolare gli Etruschi di Spina e di Adria, che erano proprio di fronte agli abitanti dell’Istria, gli Histri od Istri, una delle tribù degli Illiri.
Premesso inoltre che gli Etruschi erano gli inventori delle lotte dei gladiatori, che essi erano soliti ingaggiare fra i popoli vicini, ad es. i Campani e i Sanniti, io ho anche già prospettato che l’appellativo latino (h)ister, histrio,-onis «attori, istrioni» (di sicura origine etrusca) sia derivato appunto dal fatto che gli Istri venissero ingaggiati dagli Etruschi come gladiatori (LIOE 45, 98).
E la mia ultima conclusione è che sembra molto verosimile che gli Etruschi ingaggiassero come gladiatori anche gli Illiri in generale e in virtù delle loro caratteristiche di gladiatori abbiano assegnato ad essi la qualifica e la denominazione di «resistenti, tenaci». E gli Illiri da parte loro avranno accettato ben volentieri questa denominazione, dato che la sentivano come lusinghiera e gratificante per loro.
Massimo Pittau
Bibliografia e Sigle
DEI = Carlo Battisti / Giovanni Alessio, Dizionario Etimologico Italiano, I-V, Firenze 1950-57.
DELI² = Manlio Cortelazzo / Paolo Zolli, Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, I-V, Bologna, Zanichelli 1979-88; DELI² = II ediz. a cura di Manlio Cortelazzo / Michele A. Cortelazzo, col soprattitolo Il nuovo etimologico, ivi 1999.
DELL = Alfred Ernout / Antoine Meillet, Dictionnaire Étymologique de la Langue Latine, IV édit., IV tirage, Paris 1985.
GDLI = Battaglia S., Grande Dizionario della Lingua Italiana, I-XXI, Torino 1961-2002.
LIOE = Massimo Pittau, Lessico Italiano di origine etrusca – 407 appellativi 207 toponimi, Roma, SER (Società Editrice Romana) 2012.
NPRA = André J., Les nomes de plantes dans la Rome antique, Paris 1985.
NVLS = Pittau M., Nuovo Vocabolario della Lingua Sarda – fraseologico ed etimologico,Domus de Janas edit. Selargius 2014.
OPSE = Massimo Pittau, Origine e parentela dei Sardi e degli Etruschi, Sassari 1994.
REW = Meyer-Lübke W., Romanisches Etymologisches Wörterbuch, III Auflage, Heidelberg 1935.
TSSO = Pittau M., I toponimi della Sardegna – Significato e origine, 2 Sardegna centrale, Sassari 2011, EDES (Editrice Democratica Sarda).
TVA = Pieri S., Toponomastica della valle dell’Arno, in Atti della «R. Accademia dei Lincei», appendice al vol. XXVII, 1918, Roma (1919).
VNI = Farina L., Vocabolario Nuorese-Italiano, Sassari 1973 (II).