12 Settembre 2024
Attualità

Immigrazione, la guerra di cui neghiamo l’esistenza – Roberto Pecchioli

E così sono quattrocento. E’ il numero della chiese date alle fiamme in Francia. Si assommano ai luoghi di culto cristiani dismessi o venduti  in giro per il vecchio continente, cioè il continente vecchio. Cambio di destinazione d’uso: diventano locali commerciali o turistici. Una civiltà e una tradizione religiosa  ridotta a mercato delle pulci di se stessa.

Da noi i liberali di centrodestra vogliono lo ius scholae, ossia uno ius soli camuffato, a vantaggio dei ragazzi stranieri che concludono gli studi nella disastrata scuola italiana. Secondo Antonio Tajani, orfano di due re – i Savoia e Berlusconi- ora accasato con Ursula Von der Leyen, è la soluzione ai problemi demografici. Si è infatti accorto che gli italiani  non hanno figli. In trent’anni di attività politica, non se ne era avveduto. In singolare sintonia con l’orfanello di Arcore, i centristi (Azione o Italia Viva, indistinguibili, liti personali a parte) propongono di dimezzare i tempi per l’acquisizione della cittadinanza degli stranieri, il che significa trasmetterla ai figli per gli effetti dello ius sanguinis. Un cocktail devastante che la farà finita in una generazione con la nazione italiana. Nazione, non cittadinanza, il semplice timbro sui documenti. Ma agli italiani – e agli europei- che importa?

E’ in corso una guerra di cui fingiamo di ignorare l’esistenza. Ogni tanto ci svegliamo con la notizia che qualcuno è stato accoltellato da un “ospite” in questo o quel paese dell’invecchiata Europa. Qui o là una chiesa brucia. Le strade sono invase da immigrati clandestini che non rispettano nemmeno le leggi elementari del decoro, talora defecando o masturbandosi in pubblico. Chi non ci crede, legga la cronaca. Le aggressioni sessuali non si contano, ma interessano soltanto i “femminicidi” commessi da bianchi. Dopo un mese di baccano, il caso della ragazza milanese uccisa è derubricato a incidente. Era nel luogo sbagliato al momento sbagliato, afferma il coro buonistaprogressistainclusivo, poiché l’assassino è un cittadino italiano di origini africane. Concittadino, non connazionale.

Lo spazio pubblico è stato consegnato, come le leggi, a chi sta occupando i nostri paesi sfigurati, sovvertendo la nostra cultura plurisecolare, la nostra religione due volte millenaria, il nostro modo di essere. Maneggiano coltelli e machete in assenza di argomenti. La polizia ha paura di affrontarli perché ogni azione solleverà l’ira del coro progressista e porterà loro, non i criminali, sul banco degli imputati. Fine della carriera, rovina economica, forse la galera al posto di chi la merita. Il mondo al contrario: chi glielo fa fare?

Perché siamo arrivati ​​a questo punto? Molto semplice: i leader europei, non solo progressisti, hanno  chiuso volutamente gli occhi su quello che da decenni è il fenomeno più grande del continente. Già negli anni Novanta in Germania il problema dell’immigrazione era molto serio. In Francia la situazione è ancora più grave. Nicolas Sarkozy divenne presidente anche perché osò entrare in alcune periferie degradate in cui nemmeno la polizia si avventurava, salvo dimenticarsi delle promesse una volta all’Eliseo. A Bruxelles, burocratica capitale europoide, interi quartieri non sono sotto il controllo del fallimentare Stato belga e la sharia sostituisce i tribunali ufficiali. Della Gran Bretagna meglio tacere, omicidi “etnici” e stupri di ragazzine bianche povere ad opera di bande straniere celati per non alimentare – secondo governi di ogni orientamento- il razzismo, che avanza invece per la negazione dei problemi. Un bambino di undici anni colpevole di sventolare la bandiera di San Giorgio è stato arrestato. La legge scompare in quanto i politici – con le magistrature di servizio – rifiutano di applicarla o ne riservano i rigori ai loro cittadini. La democrazia cessa di esistere perché non può esserci una democrazia che proclama la disuguaglianza contro i cittadini. Ai connazionali tutti i doveri – compreso quello di finanziare la fine del loro modo di vivere – agli stranieri tutti i diritti.

Ecco perché ormai il concetto di democrazia attrae così poco, mentre le reazioni che salgono dal ventre del corpo sociale ferito – deboli ma reali – sembrano l’ultimo graffio dell’animale ferito, un’estate di San Martino con il sole che non scalda, ricordo delle stagioni passate. L’invasione è in atto ma non si può chiamarla così, la sostituzione etnica – ma anche valoriale – è in corso . E’ la guerra non dichiarata delle oligarchie contro i popoli. La politica dà segnali deboli, quando li dà. Giorgia Meloni è capo del governo anche perché promise il blocco navale, su cui è calato il silenzio dopo il veto europeo. Sovranisti dei miei stivali. In Francia è stato necessario che tutto il sistema si unisse affinché Marine Le Pen non andasse al governo – ma il popolo ha seguito le consegne del potere, non dimentichiamolo – in Germania l’avanzata dell’Afd e dei social populisti è potente, ma non riesce a scalfire il muro dell’establishment.

Intanto la potenza industriale tedesca declina e si parla addirittura di chiusura della Volkswagen. Un colpo peggiore della fine ingloriosa della Fiat in Italia. La reazione dei terminali del potere – politica, economia, cultura, comunicazione – è la solita. Chi difende se stesso è razzista, fascista eccetera eccetera. Segno inequivocabile che non si intende modificare l’agenda. Dobbiamo andare verso l’estinzione etnica,  l’impoverimento economico e il degrado sociale e civile ridendo, perché in alto così hanno deciso. Destra e sinistra di potere concordano su quasi tutto, anche sull’invasione, alleate nella guerra contro i popoli. Noi stessi, con il nostro voto, la nostra indifferenza, l’adesione assurda alle parole d’ordine calate dall’alto, siamo responsabili di ciò che accade. La legittima difesa dei popoli è criminalizzata, come quella di chi reagisce a ladri, rapinatori, assassini.

Una legittima difesa che dovrebbe partire dal rifiuto delle parole d’ordine dei ventriloqui del potere. I paesi europei devono consentire l’immigrazione economica se vogliono superare la sfida dell’invecchiamento della popolazione e migliorare la crescita in modo duraturo. Lo ha detto Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia. Un profilo interessante, il suo. Un tecnocrate finanziario cresciuto nella London School of Economics (Soros e i fabiani, il cui simbolo è un lupo in pelle d’agnello), dove il capitalismo diventa globalismo progressista nel culto della “società aperta”. Panetta dice che l’immigrazione è una risposta razionale dal punto di vista economico. Ha pensato ad altri punti di vista? Perché tutti gli  aspetti di coesione sociale, culturale, politica, civile, spirituale restano fuori dal campo visivo di questo perfetto rappresentante della monocultura mercantile?

Che il mondo del denaro abbia deciso l’immigrazione di massa è evidente da tempo, in particolare dopo la grande crisi migratoria del 2015 deliberatamente provocata dai potentati economici. Se qualcuno ne dubitava, Panetta è lì a ricordarcelo. Nello stesso evento in cui ha parlato il  governatore, l’incontro annuale di Comunione e Liberazione detto Meeting per ossequio coloniale, Tajani – vice primo ministro – ha parlato di ius scholae. Entusiasmo clericale, da Zuppi in giù: il rancore anti nazionale percorre da sempre la chiesa italiana. Le sue posizioni sono le stesse della finanza, di ampi settori dell’industria (che fatica a trovare personale perché la crisi demografica ha accentuato la curva negativa) e del partito unico di sistema al potere in Occidente.

Aprire le porte, lasciar entrare tutti, criminalizzare i dissidenti, come il povero Salvini dai mille difetti, sotto processo per avere difeso i confini marittimi dall’ingresso di ospiti non invitati. Anzi no, invitati eccome, voluti, finanziati, da un potere nemico che odia il suo popolo. Naturalmente il banchiere e il politico di casa Mediaset parlano di “immigrazione legale” (non possono difendere apertamente quella clandestina), ma quello che vogliono è un’apertura dei criteri: l’immigrazione è legale se si valutano esclusivamente i fattori economici. Dopo averli provocati, beninteso.

Che l’Unione Europea promuova l’immigrazione di massa è una verità che non può essere smentita, alimentata da autorità religiose in disarmo, come Bergoglio che accusa di peccato mortale chi non approva l’accoglienza forzata di masse straniere, peraltro tutt’altro che cattoliche. Il suicidio nella dottrina di ieri era un grave peccato, ma nel mondo capovolto anche la chiesa è al contrario. Ue, preti e finanza sono indifferenti agli effetti drammatici delle politiche migratorie: fanno i loro affari. Business, as usual.  A Rimini c’era anche un garrulo presule – ammiratore di Pannella e protagonista di affreschi assai discutibili nella cattedrale di Terni – il presidente della Pontificia Accademia per la Vita Vincenzo Paglia.

Non dubitavamo del ruolo di ruota di scorta delle élite mondialiste del Vaticano, non solo sul tema migratorio; lorsignori direbbero sinergia. La benedizione papale avvolge nell’incenso le scelte economiche e politiche dei Panetta, dei Tajani e degli  altri venerabili fratelli dei circoli riservati che hanno rubato la sovranità dei popoli.  Tutto è chiaro: c’è immigrazione massiccia perché così vuole il potere. E poiché è chiaro, ricordiamo alcune cose essenziali. Sul fronte economico,  ’immigrazione ha senso quando un’economia cresce e ha bisogno di manodopera qualificata. Difficile giustificarla se le economie crescono poco, in un contesto di disoccupazione giovanile elevata aggravata da una gigantesca operazione di automazione e robotizzazione che espelle milioni di lavoratori, intere categorie e figure professionali. Chi sosterrà la massa di popolazione appena arrivata? Perché ? Per creare un neo proletariato meno esigente di quello autoctono? Di certo al prezzo dell’ impoverimento della classe lavoratrice e dei ceti medi europei.

Per quanto riguarda la demografia, è vero che bisogna “vincere la sfida dell’invecchiamento della popolazione”, ma che cosa e chi ha causato l’invecchiamento della popolazione in Europa? Svolgiamo da mezzo secolo politiche deliberatamente antinataliste e ora dobbiamo lottare contro l’invecchiamento importando persone nate altrove? Non è più razionale favorire le nascite tra la popolazione locale? Avere figli è fascista se si è europei e progressista se si è africani? Su tutto, una domanda di fondo: perché l’argomento economico è l’unico ammesso, su questo e su ogni altro tema?  Il mondo non si regge solo su considerazioni economiche. Ci sono fattori culturali, sociali, religiosi, storici, comunitari e  politici più importanti – lo ribadiamo, più important i- quando si tratta di strutturare una società equilibrata. La riduzione mercantile dell’esistenza – avvolta o meno nell’incenso – è uno dei sintomi più evidenti del declino.  Intanto, in Germania i nuovi tedeschi ammazzano a coltellate, in Inghilterra lo fanno i nuovi britannici con l’accetta; in Francia bruciano le chiese e diventano inferni metropolitani centinaia di periferie. In Spagna non sanno più dove mettere gli ultimi arrivi. Gli Usa sono sull’orlo della guerra civile per motivi etnici e per immigrazione non incontrollata, bensì provocata. Nel clima di fine impero, il contributo italiano è il caso farsesco del ministro della Cultura (della Cultura!) e della sua Boccia di rosa. ‘O ministro nnammurato, una farsa di quart’ordine. Anche Napoli non è più quella di una volta. Dopo la comica finale, cala la tela. L’ultimo chiuda la porta.

10 Comments

  • Sergio 8 Settembre 2024

    Caro Pecchioli,
    La leggo da poco tempo, non La conoscevo. Posso sottoscrivere tutto quello che scrive e così bene: è una consolazione sapere che c’è qualcuno che la pensa come me. Una piccola, ma non magra consolazione. Ma c’è un ma, un grosso ma: cosa possiamo ancora fare, c’è ancora una possibilità di fermare l’andazzo? Lei sembra non solo pessimista, ma ormai rassegnato al peggio. Sembra quasi che i suoi articoli siano scritti a futura memoria, ammesso che ci sia ancora una memoria.
    Abbiamo tutti contro, a cominciare dalle cosiddette massime autorità: il papa, eletto dalle élite per compiere l’opera di distruzione dell’Italia e dell’Europa (fin dal primo momento non ha fatto che ripetere: i migranti, i migranti, i migranti – della salvezza dell’anima se ne strafotte, tanto è ateo e ricchione, mica crede nelle bubbole della dottrina, Trinità, transustanziazione, novissimi, Immacolate Concezione e Assunzioni ecc. ecc.). Non va in Argentina perché lo arresterebbero per i suoi trascorsi con Videla, hanno pronte le manette per lui.
    E che pensare di Sergio Mattarella, il “Gauleiter” d’Italia? Aveva già fatto gli scatoloni, ma ci ha ripensato, ovvero le élite sovranazionali gli hanno ordinato di restare al suo posto, l’opera di distruzione dell’Italia non è ancora compiuta. Si direbbe che vuole farsi tutto il mandato, due volte sette. Napolitano almeno si è dimesso dopo due anni.
    Sì, siamo finiti purtroppo, ha ragione. Ma davvero non si può fare più nulla, proprio più nulla, possibile?

    • Matteo.G 8 Settembre 2024

      Sergio, la soluzione esiste ed é semplice ma l’ostacolo maggiore siamo noi stessi e la pigrizia.
      La soluzione é un movimento sovranista a conduzione popolare senza leader. Perché senza leader ?
      Perché i leader ci hanno sempre tradito. LEGA M5S FDI hanno portato il dissenso su un binario
      morto, ma é comprensibile, quale leader potrebbe opporsi alla cupola economica internazionale ?
      nessuno, se lo facesse lo fredderebbero. Quindi da questa formula si evince che tutti i partiti
      sono gatekeeper. L’unica soluzione é creare un consorzio di cittadini, una rete di assemblee
      e dotati di piattaforma decidere assieme collettivamente. Il problema é iniziare perché nessuno
      vuole esporsi, tantomeno chi ha una posizione sociale, lavoro, famiglia, legami sentimentali.
      Bisogna che i pochi idealisti si ritrovino in pizzeria con il computer e comincino a gettare
      le fondamenta. Purtroppo la gente normale sa solo mettere la crocietta sulla scheda e gli
      intellettuali si muovono solo se c’é un tornaconto.

  • P. 8 Settembre 2024

    A me sembra irreversibile. Siamo finiti? Penso di sì. Drammatico che solo pochissimi ne abbiano consapevolezza. Una sofferenza solitaria, cupa, divorante.

  • Louis 9 Settembre 2024

    Tutto questo ha un nome e bisogna affermarlo in modo chiaro: è un genocidio.
    D’altronde gli stessi e le stesse che celebrano le porte spalancate all’Africa come rigenerazione demografica, sono gli stessi e le stesse che esaltano l’antinatalità, la donna senza figli, orrorificano la famiglia. Bianca, naturalmente
    Mi pare palese quale sia l’intento insito nella loro testa e nel loro inconscio. Cavalcare il risentimento meschino, l’invidia e il sentimento di inferiorità delle masse afroasiatiche, ovvero istigare miliardi (miliardi) di giovani persone alla vendetta e all’ordalia sanguinaria e tutto questo è la vera bomba atomica puntata sul nostro derelitto Continente.
    Tutto questo perché e anche l’odio e il risentimento di nostri cari imbecilli ed ebeti disadattati, semicolti arrabbiati con il mondo, borghesucci frustati e luride femministe il cui silenzio schifoso e infame sulla povera Sharon Venezi mostra la loro doppiezza umana e morale e mi auguro con tutto il cuore che subiscano dai loro amati esseri con la melanina scura ciò che meritano.
    Io penso, e lo dico con tutta la serietà possibile, che i nostri pochi figli rimasti rischiano di subire la sorte degli ebrei sotto il nazismo, con l’aggravante della giustificazione morale e abbietta di un Occidente morente, pensando che il genocidio dei bianchi e dei nostri figli sia un sacrificio accettabile per edificare un’umanità senza più “odio”, “razzismo”, “violenza”, “discriminazione”, etc..
    Chi non vorrebbe un mondo di questo genere? E pazienza se abbiamo maculato tanti nostri figli tramite aborto, abbiamo iniziato un genocidio di velluto, lasceremo i nostri figli sopravvissuti in balia delle masse negre di cui attueranno verso di loro, la vendetta e la rivalsa e una Soluzione Finale…
    Un genocidio in nome di un Bene Assoluto, per purificare il mondo dal “Male Assoluto”, un genocidio che con parole giuste e severe può essere accettato – come già sta accadendo – da molti bianchi ormai pieni di sensi di colpa abilmente indotti sul considerare una eventuale Soluzione Finale come un “sacrificio” necessario. È qualcosa perfino di più delirante dei tanti deprecati totalitarismi novecenteschi.
    Un totalitarismo tenero, “dal volto umano” ma con una ferocia inaudita.
    Per questo quelli che blaterano di porte spalancate all’Africa, “futuro irreversibile”, esaltazione dell’aborto e della donna (bianca) senza figli, vanno considerati semplicemente come dei criminali che stanno attuando dei crimini contro l’umanità, verso l’umanità migliore.
    Tutti, anche le persone che parlano in “buona fede”, perché l’ignavia è infinitamente peggiore della malafede.
    Questo è quello che mi sento dire, anche se non è uno scritto stilisticamente perfetto, magari buttato sull’onda della rabbia, ma di fronte una situazione così grave, non bisogna andare per il sottile ed è urgente il coraggio della chiarezza. E dell’agire. Prima che sia troppo tardi

  • UnUomo.InCammino 10 Settembre 2024

    Pagina ineccepibile (qui su segnalazione di Sergio).
    La guerra migratoria è stata progettata, apologizzata, implementata e imposta in molti lustri con un intreccio normativo nazionale e internazionale che impedisce e reprime ogni minima resistenza all’invasione. Di stamane la notizia che lo “orfanello di Arcore” è contrario alla mite proposta di Salvini di revoca della cittadinanza in caso di reati.
    Quel che non fa la politica lo fa la magistratura compagnesca, un ganglo eversivo, antidemocratico, autoreferenziale, che si sovrordina ai poteri esecutivo e legislativo annullando ogni efficacia a norme e decreti, col giochino noto del commutare tra norma nazionale e internazionale a quella che protegge, assicura e favorisce la immigrazione di massa.

    Ritengo impossibile usare metodi civili in tempo di guerra. Infine, il problema principale, è la sinergia tra grande capitale cosmopolita, antinazionale, sinistra con pulsioni masosadiche (la colpa degli inferiori, meschini borghesucci, razzisti autoctoni è il surrogato arcobalengo del peccato originale dei cattolici). La Chiesa?
    Mah, importa masse per evitare la scomparsa per secolarizzazione.
    Pensare in modo “pagano” perché il martirio accoglione è nello spazio dei problemi (sempre pulsioni masosadiche).
    Siamo messi male.
    Grazie per la pagina chiara e precisa.
    UUiC

    • P. 11 Settembre 2024

      Siamo messi malissimo.

  • Sergio 11 Settembre 2024

    Sergio10 settembre 2024 alle ore 00:57
    C’è chi dice che le élite vogliono ridurre la popolazione mondiale (anche con vaccini, scie chimiche, virus di laboratorio, magari con qualche atomica o altre diavolerie) e chi invece pensa e vede che la popolazione mondiale continua a crescere, anche se più lentamente, ciò che non può accadere senza il consenso delle famose élite (l’incremento demografico è fondamentale per la crescita economica).
    Chi ha ragione? Io non lo so perché non conosco queste famigerate élite che immagino non proclamino ad alta voce i loro progetti. Forse tali progetti possono essere intuiti o dedotti da alcuni fatti non controllati dalle élite.
    Ma che l’invasione dell’Italia, dell’Europa e anche degli USA sia voluta dalle élite mi sembra, scusate, un’evidenza. C’è chi dice che gli esseri umani si sono sempre spostati, le migrazioni sono una costante della storia e che comunque il fenomeno è inarrestabile. Il papa insiste: aprite le porte, niente più frontiere, parla come un anarchico o un sinistroide accogliente, quelli di no borders, no nations. Eppure ci sono ancora 192 o 194 Stati sovrani e la sovranità è sacrosanta e rivendicata anche dagli antisovranisti come il papa, Mattarella, Ferrara e Cerasa. E questi Stati sono armati fino ai denti, vogliono persino incrementare i fondi per la difesa – contro chi, la Russia e la Cina? Se ricominciassimo dai fondamentali? Nessuno fa entrare in casa sua, nel suo sancta sanctorum, chiunque. Solo gli ospiti desiderati sono autorizzati a varcare lo zerbino davanti alla porta. E dopo il pranzo o la cena gli ospiti se ne devono tornare a casa loro, non sono autorizzati a restare a tempo indeterminato a casa mia. Ma non è un caso forse che l’UE abbia delle mire sulle case degli italiani: mica crederanno che la loro casa, la loro abitazione e la casa allargata – il proprio paese, l’Italia – sia cosa o casa loro!
    Sovranità, confini, difesa e poi lo stesso entra chiunque e ci dà pure del razzista se non li accogliamo a braccia aperte come vorrebbe il papa che a casa sua non accoglie nessuno. Anche Mattarella, Ferrara e Cerasa hanno il filo spinato e la dinamite intorno alle loro case. Insomma, qualcosa non mi torna. Sì, lo confesso, sono uno sporco e stupido sovranista, razzista e fascista e me ne vanto.

    • Luca 11 Settembre 2024

      Scusa se ti rispondo sulla scia di Matteo, ma ha ragione. Le tue osservazioni sono giuste
      ma siamo sempre lì a sfogarci e lamentarci senza mai avanzare proposte o attivarci per un progetto politico.
      Hai capito o no che la politica ci é nemica ? Nessuno ci difenderà. Inutile aspettare un Leader che ci salva.
      Inutile confidare in una Meloni o Vannacci qualsiasi. Siamo soli !!! Abbandonati !!! Allora avete due strade:
      Aspettare che la situazione peggiori come in Inghilterra, poi quando sarete al colmo della sopportazione vi
      sfogherete in strada e vi stroncheranno subito con il metodo Starmer. Oppure cominciate da subito a parlare
      con amici al bar su come organizzare una iniziativa politica popolare che sia incorruttibile e non infiltrabile.
      La costituzione ci permette di fondare partiti con un segreterio un presidente e un tesoriere ma il problema
      é che se anche avessimo una dirigenza di partito onestissima, una volta giunti al 20% riceverebbero una visita
      della CIA che li ridurrebbe a miti consigli, docili come gattini. Da qui nasce l’esigenza di creare un partito
      a guida popolare che nomina e rimuove ciclicamente i suoi portavoce. Dovete aggregarvi in assemblee popolari
      e poi collegare le assemblee con una piattaforma informatica per le votazioni, mettendo come colonne portanti
      tutte le richieste del dissenso: Stop immigrazione, precarietà, privatizzazioni, cessione sovranità, europa,
      euro, ricatti vaccinali, ecc ecc… ma é meglio che vi sbrigate popolo, altrimenti rassegnatevi per sempre.

  • Anonimo 12 Settembre 2024

    Il quadro da lei esposto descrive una realtà di guerra in corso di cui ritiene fingiamo di ignorare l’esistenza.

    Beh non mi stupisce poi di leggere risposte come quella di Luca che traduce il detto “armiamoci e partiamo popolo che aspettiamo!

    La mia domanda è perché la presenza di immigrati è così massiccia , invasiva e soprattutto non regolamentata?

    Mentre il popolo è impegnato nel farsi giustizia da sé perché non si sente difeso da organi o chi di competenza, il Potere continua indisturbato a perseguire il suo vero fine.

    Quanto finirà lo spettacolo dei gladiatori nel Colosseo nel colpire questo nemico,ne ricomincerà un altro che ci terrà buoni finche tutto si ripeterà ciclicamente.

    Gent.mo Pecchioli

    Di guerre ve ne sono state e ve ne sono tante e chi ci rimette è sempre la gente comune.In quell’arena ci siamo noi tutti quindi è siamo perfino ridicoli in certe uscite ed esibizioni ma utili al palcoscenico.

    Esiste una GUERRA più grande che si chiama POTERE,…e fingiamo di ignorare davvero l’esistenza , perché le chiedo?..forse perché è di una portata talmente immensa da essere paragonabile ad un “dio denaro” tale da non essere sostenibile nemmeno mentalmente .

    Saluti

  • Primula Nera 12 Settembre 2024

    Avendo regolarmente contro la magistratura (vedi anche recente sentenza sulla “Geo Barents “),qualsiasi lotta all’immigrazione clandestina è semplicemente impossibile (persino quella, assai blanda ,di questo governo non è tollerata). Credo(e qui mi riferisco a tutta l’Europa)non ci sia più nulla da fare e che sia già troppo tardi (Enoch Powell aveva già previsto tutto negli anni ’60 con il discorso sui “rivers of blood”). Fra qualche decennio si vedranno pienamente gli effetti di questo andazzo(in Inghilterra già ora arrivano segnali molto inquietanti…)
    Ovvio a meno di disastri epocali(francamente non so quanto auspicabili) tipo guerre rovinose sul Vecchio continente(finora evitate solo grazie al senso di responsabilità di Putin)….

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