13 Ottobre 2024
Filosofia

Il prossimo futuro – Renato Padoan

È inutile mettere insieme una macchina se una parte manca o è difettosa.
È necessario prima d’avere tutte le parti essenziali della macchina.
Per capire bene le origini di questa guerra, giova sapere che …

PRECISAZIONI DEL REATO
Ezra Pound

 

Fermo restando il principio che ciascuno di noi è sollecito in primis della propria vita ed in secundis! della vita dei suoi cari, intimi e vicini, è innegabile che in questo momento ciascuno di noi teme anche per il pianeta.

Una terza guerra mondiale pare profilarsi ed inquietarci con un carico orribile di distruzione e persino la scomparsa dalla faccia della terra dell’umanità stessa!

Nessun timore perché ciò non accadrà.

I conflitti in atto non sono che aggiustamenti particolarmente distruttivi comunque di un’eccedenza di varia natura sia materiale industriale che specifica umana che non porterà certo all’estinzione dell’umanità ma ad una regolamentazione della sola tendenza vincente in atto che è quella della supremazia tecnologica nel senso della sostituzione definitiva della Tecnologia TC alla Teologia TG.

Si sta compiendo ora in un modo per taluni aspetti cruento, assai meno che nel passato però, ma superiormente tecnologico il completamento del quarto o quinto fattore della crescita a rischio secondo il vaticinio del Club di Roma cioè la Globalizzazione.

Il vaticinio allora del club fu ferale cioè terminale e funesto.

Se il progredire fondato a) sull’accrescimento della popolazione terrestre, b) l’impiego delle risorse naturali, c) l’inquinamento ambientale fosse proceduto oltre misura il destino dell’umanità si sarebbe fatto precario fino a preludere a una vera e propria fine del mondo. Sta accadendo invece che proprio la globalizzazione tecnologica vista come un’imminenza pericolosa verrà meno nella sua potenziale minaccia a favore di una ristrutturazione del governo mondiale a cui avranno accesso soltanto quelle potenze che saranno in grado di allearsi ed attutirsi tra di loro indipendentemente da ogni residuo ideologico o di credo religioso. È questa una profezia che già era stata espressa dal positivismo di Comte[1]

Quel che sta oggi accadendo non sono i prodromi di una guerra statuale ma un’operazione di polizia globale cui si metterà termine con l’accordo delle supremazie tecnologiche detentrici dei soli totem o idoli rispettati e venerati che sono quelli della scienza. Non è possibile, infatti, che possano coabitare con lo sviluppo presente e le promesse della scienza mentalità approssimate di umani dipendenti da residuati teologici.

Quello che si profila è oramai il Pantheon della Tecnologia Venerabile che è la stessa sia che guidi i droni, muova gli aerei e i missili, stenda ovunque la rete del Web o cominci a disciplinare il genoma.

Le guerre in atto non vanno pensate come furono le guerre di un tempo come sostituzioni ideologiche in forma di conflitti statuali ma come vere e proprie operazioni di bonifica interna di frange più o meno resistenti e cospicue di umanità retriva.[2] In tal senso Israele e l’alleato Usa gli emirati arabi dell’eccellenza finanziaria tecnologica e in definitiva il consenso tacito del blocco russo cinese indiano forniscono l’immagine del futuro prossimo in cui sopravviveranno soltanto quelle intese ed imprese sociali che si accorderanno con l’evoluzione globale della scienza e della tecnologia. L’Iran per il peso delle sue risorse materiali dovrà accordarsi ideologicamente per sopravvivere come classe dirigente e così la stessa Ucraina.

Insomma, il Futuro dopo questi crampi violenti riprenderà la sua dominazione ideologica nella veste incarnata del demone tecnologico che è dominante in assoluto per essere la sola guida rimasta dopo il tramonto del sacro. [3]

 

IL FUTURO ANTERIORE o Presente.

 

In un pianeta come la Terra che sia stato oramai totalmente globalizzato in tutta la sua superficie ed atmosfera e profondità marina le guerre che si conducono non sono più propriamente guerre di Stati che mirino alla propria espansione territoriale ma bensì guerre interne che assumono la forma di operazioni di polizia o di Sovversione semmai i rivoluzionari potessero mai pervenire al potere.

Il termine Sovversione sembra più opportuno che non quello di Rivoluzione perché non è in atto alcuna Rivoluzione sul piano tecnologico ideologico dal momento che tutti gli stati Sovrani mirano al meglio possente di quel che c’è già di acquisito compresa l’arma nucleare con le sue centrali atomiche[4]. Il fondamento di queste guerre, il sostrato materiale che le regge è identico, quel che differisce è l’uso degli umani ed il credo ideologico religioso che li governa e regge ai livelli più infimi sia pure che sia preponderante l’assuefazione tecnologica alle stesse identiche strategie di difesa e di attacco.

 

La guerra è un Male ci si chiede?

E che cos’è un Male?

 

Vediamo di inoltrarci nella questione con una strumentazione diversa da quella della Retorica che è sempre la stessa da un pezzo ahimè, in cui banalmente si distingue l’amico dal nemico, chi ci vuole del Male da chi vuole farci del Male, da chi amico ci offre un posto/ pasto a tavola da chi nemico ce lo nega, chi ci accoglie da chi ci rifiuta, chi ci include da chi ci esclude.

 

MALE versus BENE

 

Innanzitutto, il Male è una quantità nel senso che può essere diminuito o maggiorato. Si dice infatti banalmente ma con la stessa intelligenza dell’espressione scegliere il Male minore, che è sì Male ma in una minore quantità. È sufficiente l’uso di quest’espressione per ritenere il Male una quantità che può essere a seconda della circostanza diminuita od aumentata.

Se è una quantità il Male, se il Male è quantificabile lo sarà anche il Bene.

Si può fare infatti più o meno Bene a seconda del Dono così come si può fare più o meno Male a seconda del maltolto anche se in tutte le legislazioni non si segue il principio del dente per dente ed occhio per occhio. Vi è infatti nella forma del cristianesimo il superamento di questo principio di equità e bilanciamento per cui ben superiormente si dice:

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. Vangelo di Matteo

Stupisce che al riguardo non sia stata finora indetta una crociata di corpi, di scudi umani cristiani a protezione dei palestinesi e degli ucraini invece di questi continui proclami di parole di pace.

L’Impasse sta tutta nel fatto che, come il Male, è quantificabile così lo è il Bene e che quel che è quantificabile si frammischia e s’interseca logicamente come nel diagramma seguente.

A = Bene; B = Male

 

Ambedue sia il Male che il Bene sono delle quantità, siccome costituisce una quantità un insieme elementare, e se lo sono possono diminuire l’una quantità per rapporto all’altra confrontandosi nel numero degli elementi come atti di bontà manifesta. In tal caso l’unità di misura per il Male potrebbe essere il numero e la qualità dei morti e per il Bene quella dei nati educati.

La qualità dei morti va a priori esclusa dal momento che si vuole che ogni singola vita sia irripetibile e tanto basta. In tal caso sarebbero più buoni i palestinesi dal momento che ne sono morti di più, quanto agli ucraini non è dato per il momento sapere quanti ne siano morti di più se da una parte o dall’altra dei combattenti civili e soldati.

Si dirà che non è proprio il caso di scherzare e di fare del tetro umorismo ma serve in momenti così tragici attenersi alla logica la quale esclude che il Male ed il Bene siano entità distaccate che non entrano in conflitto tra loro intersecandosi.

Dunque queste guerre in atto non sono altro che l’ennesimo conflitto tra il Male e il Bene che sono due quantità intersecantesi. Nessuna novità sotto il cielo.

Si ritorna daccapo alla guerra che in quanto quantità è Male, quel Male che non differisce però dal Bene per essere più o meno come il Bene quantificabile e laddove il Bene che si compie è inferiore al Bene che si potrebbe e dovrebbe compiere è il Male che vi si insinua crescendo. Non si accoglie abbastanza, non si divide abbastanza il proprio cibo con quegli sventurati che giungono ai nostri lidi cacciati da quel Male preponderante che li umilia e ne uccide la speranza dai luoghi di provenienza che altro non sono che una regione più o meno remota della crosta terrestre globalizzata ma non ancora messa a norma.

Il conflitto è in tal senso globale e concerne la coscienza di chiunque.

Che fare? Si chiese a suo tempo Lenin.[5]

Il Male non va più perseguito all’esterno ma all’interno della stessa identica umanità globalizzata. Ed ecco quello che di fatto sta succedendo che nulla ha propriamente di ideologico o addirittura politico vecchia maniera!

Come procede dunque uno Stato costituito nei confronti di chi delinque così dovrà procedere similmente l’Autorità Globale nei confronti dei trasgressori.

Le guerre in atto sono guerre moderne che operano nei confronti del nemico come nei confronti di chi delinque cercando di distinguere con più accuratezza i banditi ed i capibanda, le cricche di quei farabutti che stanno violando l’ordine trionfante dell’Eguaglianza Tecnologica Universale.

Ecco allora che Putin non è nient’altro che un farabutto a capo di una cricca di pari e così quegli altri terroristi islamici. Così si vorrebbe ma così non è!

Quel che colpisce però in questa fase dell’evoluzione degli umani a sostegno della tesi qui percorsa e precorsa che non si tratta di guerre tra Stati è che nell’ambito delle guerre in atto vi è finora  un numero tutto sommato di gran lunga inferiore di quei morti potenziali che potrebbero aversi secondo la condotta di quella che fu la Seconda ultima Guerra Mondiale.

Insomma, muore ancora poca gente ed è questo un segno di Progresso come è già stato osservato. Se infatti le culture primitive avessero posseduto la bomba atomica si sarebbero già da un pezzo distrutte.

Ci sono bombardamenti che in confronto quello atomico del Giappone o quelli sull’Italia e la Germania sono quasi risibili. Non conosciamo gli effetti a lungo termine degli inquinamenti che si producono però a fronte di attacchi con droni e missili che causano appena la morte di qualche decina di persone c’è di cui riflettere confortandosi.

Che dire infatti ora di un bombardamento come quello di Dresda?[6]

Il progresso umanitario è innegabile.

Può essere dunque che uno Stato che comprenda una moltitudine di umani considerevole a seconda del suo comportamento debba ritenersi più o meno colpevole o delinquente all’interno di questa nuova economia globale.

Nel caso dei Talebani afgani l’operazione di polizia si è conclusa con la dimostrazione che non si trattava di una guerra tra Stati avversari ma della messa a punto di una circoscrizione territoriale inquieta. Infatti, compiuta l’opera di bonifica l’intervento poliziesco è cessato lasciando ai locali l’amministrazione di quella zona di mondo globalizzato perché pare possano farlo meglio con meno dispendio di risorse dei crociati democratici.

Le prossime fasi obbediranno a questi principi che non possiamo dire che siano buoni o cattivi ma soltanto che siano sia buoni che cattivi nelle giuste proporzioni.

Non vi è proprio nessuna guerra in atto presentemente tra Stati che possa sconvolgere l’ordine globale perché non vi sono più Stati sul modello di un tempo e con ciò prende forma la grandezza superiore di Carl Von Clausewitz[7] che sentenziò essere la guerra nient’altro che una prosecuzione della Politica. Anche la Seconda guerra mondiale è stata questo. Alla fine, si è punita una banda di delinquenti esagitati come i nazisti e non la complicità di tutta una nazione.

In definitiva non si è fatto che annientare il progetto di una qualche civiltà alternativa che avrebbe alterato quella giusta proporzione di Male e di Bene quale si aveva allora nel mantenimento della felicità democratica ed ora nelle sorti belle e progressive dalla Tecnologia e della Scienza senza più nessuna distinzione di Credo e Ideologica.

Alla guerra subentra sempre la politica perché la guerra come la pace non sono che espressioni della Politica.

Per chi volesse la pace eterna non resta che prediligere la Morte e così per la Bontà perché non vi è proprio nessuno che sia più buono e innocente di un morto o di un aborto.

 Renato Padoan

 

Note

[1] Auguste Comte 1798 – 1857  …. Il libro che secondo la maggior parte degli storici segna l’inizio del Periodo positivista è il Corso di Filosofia Positiva, monumentale opera che raccoglie i suoi cicli di lezioni.[2] Negli ultimi anni Comte fondò una sorta di religione atea e scientista, la Chiesa Positivista.. La sua citazione «Ordine e progresso» figura sulla bandiera del Brasile (Ordem e progresso).[

[2]Queste immense masse agitate d’uomini peraltro non sopravvivono grazie al loro credo religioso ma grazie alla Tecnologia Dominante che li veste, li nutre e li mobilita accomunandoli e irretendoli per mezzo della Web Rete. Una tale contraddizione non può che risolversi oramai a favore del dominio tecnologico.

[3]Sabino S. Acquaviva: L’eclissi del sacro nella civiltà industriale – Edizioni di Comunità – 1975 . MILANO

[4]Il Pakistan che riversa sulle nostre coste od espatria con regolare passaporto tanti migranti insoddisfatti del tenore di vita in patria ma musulmani solerti però nel mantenere il loro costume di soggezione femminile, possiede l’arma atomica della quale non se ne può proprio fare a meno anche per l’indotto energetico.

[5]  Il testo di “Che fare” Fu scritto fra l’autunno del 1901 ed il febbraio 1902, e pubblicato per la prima volta a Stoccarda nel marzo dello stesso anno. Lenin vi delinea in modo sistematico la sua teoria dell’organizzazione e la strategia del partito rivoluzionario del proletariato. Lenin propone la formazione di un partito rivoluzionario composto dall’avanguardia della classe operaia, in cui partecipano rivoluzionari di professione. Lenin riteneva che la classe operaia, spontaneamente, sarebbe arrivata solo ad una coscienza tradunionista, e che solo un partito rivoluzionario avrebbe potuto dirigere una rivoluzione socialista “scientifica”: secondo Lenin la coscienza di classe può essere portata solo “dall’esterno”. (WIKI)

[6]Durante la Seconda guerra mondiale, una delle città tedesche più colpite dai bombardamenti alleati fu Dresda. Tra il 13 e il 15 febbraio 1945, un migliaio di aerei delle forze statunitensi e britanniche bombardò Dresda, causando la morte di almeno 20.000 persone. Alcuni storici stimano che il bilancio delle vittime civili sia compreso tra 25.000 e 35.00012. Questo tragico evento ha segnato profondamente la storia della città, nota anche come la “Firenze sull’Elba”.

[7] Der Krieg ist eine bloße Fortsetzung der Politik mit anderen Mitteln. Carl von Clausewitz. La guerra è una prosecuzione della politica con altri mezzi senonché l’aggettivo bloss suona strano nella traduzione perché significando anche nudo si dovrebbe tradurre con scoperto come quando si perde la faccia! La guerra non è allora nient’altro che la Politica che si scopre intenta alla supremazia ed al Potere! Oggi quanto mai il Potere è nelle mani della Tecnologia con il favore delle masse che lo pretendono in nome dell’Eguaglianza per chiunque.

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