16 Novembre 2024
Politica

Vince Trump. Sollievo, non esultanza – Roberto Pecchioli

Dunque ha vinto ancora lui, il vecchio Donald. Probabilmente è la terza volta consecutiva, tenuto conto dei brogli del 2020. Successo netto, in termini di Stati conquistati e di voti popolari. L’effetto trascinamento consegna ai repubblicani il controllo di Camera dei rappresentanti e Senato. L’elefante sconfigge l’asinello. Fin qui i dati, i nudi fatti, che consegnano al ridicolo i sondaggisti – tutti allineati sul pareggio – e dimostrano il fiuto degli allibratori, che pagavano la vittoria della Harris assai più di quella di Trump.

Un altro dato consolante è il rigetto nel Nord Dakota di una norma che avrebbe inserito l’aborto come diritto nella costituzione dello Stato. Analogo orientamento in un referendum in Florida. Più che un duello destra-sinistra o conservatori–progressisti emerge una volta di più – come nel 2016 – la totale incompatibilità tra popolo e élite. Joe Biden ha definito alcuni giorni fa gli elettori di Trump – la maggioranza degli americani, come si è visto – “spazzatura”. Il solito riflesso  suprematista dei sedicenti illuminati, appostati nei quartieri ricchi, nelle università, nel sistema di comunicazione e intrattenimento, schierati come un sol uomo dalla parte del partito che si definisce democratico. Hillary Clinton parlò di “deplorevoli” e perse. François Hollande – che contende a Macron il titolo di peggior presidente della storia francese – definì  “sdentati” i suoi avversari. Non porta fortuna disprezzare il popolo a cui si deve chiedere il voto.

E’ la lezione  che un’oligarchia autoreferenziale, carica di disprezzo per la gente comune, non apprende mai, troppo convinta della propria superiorità, incapace di accettare l’esistenza stessa di un pensiero alternativo. In questo senso, la vittoria di  Trump desta sollievo: un macigno sull’arroganza delle classi dirigenti in entrambe le rive dell’Atlantico. Sollievo, non entusiasmo, ma mille volte meglio il presidente dal ciuffo arancione rispetto a un’avversaria manifestamente incapace, in balia del grumo di potere delle famiglie Obama e Clinton, nonché della cricca guerrafondaia neocons (conservatori del predominio Usa!), sostenitrice dell’ abietta ideologia woke, portabandiera di tutte le peggiori cause che gli Usa esportino nel mondo ( gender, LGBT, bellicismo, cancellazione culturale).

Con Trump alla Casa Bianca e il Congresso a guida repubblicana è probabile una battuta d’arresto, ma non è il caso di abbandonarsi all’entusiasmo. Ha vinto il meno peggio, ma non arriva l’Impero del Bene. Lo slogan trumpiano è chiaro: MAGA, Make America Great Again, rifare grande l’America. Ovvio, per un patriota americano, ma non rassicurante per il resto del mondo. Dei tre scenari imprescindibili per la potenza Usa – trascuriamo il “cortile di casa” centro e sud americano- almeno due non vedranno cambiamenti significativi. In Estremo Oriente la competizione con la Cina si inasprirà (questa fu la politica del primo Trump), mentre in Medio Oriente non è pensabile alcun cambiamento nelle relazioni con Israele. Trump è un amico fidato delle lobby ebraiche e un fiero avversario dell’Iran. Vedremo se la crisi del governo Netanyahu  condurrà a più miti consigli la violenza dello Stato sionista sui suoi vicini e se la prudenza prevarrà nella polveriera del Vicino Oriente.

Più complicato immaginare il comportamento del neo presidente nello scenario europeo e rispetto alla guerra Russia- Ucraina, che è in realtà uno scontro tra gli Usa e l’Europa. Prendere atto della sconfitta ucraina e accettare la restituzione alla madrepatria russa dell’est e del sud ucraino potrebbe essere la via giusta, assicurando una via d’uscita al dittatore Zelensky (tale è, poiché in Ucraina non si tengono più elezioni e quasi venti partiti sono stati messi fuori legge) e alla martoriata Ucraina un ragionevole piano di ricostruzione. Difficile, tuttavia, per la prevedibile resistenza del deep State americano e per le pressioni dell’arrogante ex potenza britannica, che fece fallire nel 2022 una pace di compromesso. L’auspicio che corrisponda a verità la promessa fatta a caldo di non iniziare guerre e fermare quelle esistenti.

In più, proprio perché Trump persegue la grandezza americana, tenere l’Europa vassalla è nell’interesse di ogni amministrazione Usa. Capiremo presto se gli scenari asiatici – e le difficoltà nell’ America a sud del Rio Grande- saranno per Trump più importanti del vecchio, servile  alleato europeo. Dal punto di vista geopolitico, è arduo immaginare che gli Usa permettano il riavvicinamento naturale tra Europa (ossia soprattutto Germania) e Russia. Forse saranno tenuti a bada i falchi – o falchetti- antirussi in Europa, non fosse altro perché i costi dell’impegno Usa in Europa e nella Nato sono elevati e Trump già nel precedente mandato chiese agli europei di provvedere alla difesa con risorse proprie. Un argomento di peso, tenuto conto che le opinioni pubbliche europee sono contrarie alla guerra e all’aumento delle spese militari.

Quanto alla battaglia culturale in atto in occidente sul piano dei valori civili, è sperabile- ma niente affatto certo- che la presidenza repubblicana riesca a bloccare le derive peggiori. Non osiamo immaginare niente di più.  Un altro tema caldissimo è quello delle transizioni promosse dalle oligarchie occidentali, ossia americane. Transizione climatica, alimentare, digitale, sessuale, riunite nella rivoluzione tecnologica, nell’avanzata dell’Intelligenza Artificiale, nel cammino del transumanesimo.  Quale sarà il ruolo di Elon Musk, l’oligarca tecnologico schierato con Trump? Difficile immaginare l’abbandono dell’Agenda 2030.

L’ultima riflessione riguarda i numeri, le divisioni della società americana. La Harris supera nettamente Trump nel voto femminile, mentre il repubblicano avanza tra i latinos e vince nettamente nel voto cattolico e protestante. Le analisi approfondite sono premature, a scrutinio appena terminato, ma appare chiara la spaccatura  radicale tra due concezioni inconciliabili, quella del progressismo globalista e “dirittista”, prevalente nelle élite, nelle grandi aree urbane,  tra le donne in carriera, e quella del radicamento nelle tradizioni civili, etiche, religiose, del popolo. Sempre più, il conflitto è tra alto e basso, centro e periferia. Nullo, purtroppo, il dibattito sul modello liberal liberista. Il conflitto- ancora una volta- è interno al sistema. Stavolta hanno vinto i meno pericolosi, ma non è tempo di esultanza, bensì di prendere slancio nella battaglia sui temi antropologici, civili, economici, finanziari, dalla parte del popolo, delle classi medie e basse, i cui interessi sono opposti a quelli del capitalismo globalizzato tecno finanziario.

La soddisfazione maggiore – i lettori perdonino la malizia- è vedere i volti, le espressioni, le reazioni stizzite, talora inconsulte, dei tifosi di Kamala, qui e in America. Non necessariamente i nemici del mio nemico sono buoni e giusti, ma chi odia The Donald è nemico dei nostri principi e dei nostri interessi. Ci rallegriamo per la sconfitta avversaria più che felicitarci con il vincitore. Piuttosto che niente meglio piuttosto, diceva qualcuno. Piuttosto che Harris, Obama, LGBT, woke, aborto diritto universale, deep State, esportazione armata della democrazia, meglio il ciuffo del vecchio Trump.

16 Comments

  • Nove 6 Novembre 2024

    Sono allibito per il fatto che qualcuno tra i sedicenti “conservatori” si identifichi in qualche modo con Trump, che è un vecchio col riporto, truccato in maniera inverosimile, dalla mimica ridicola e dal parlare strascicato. Non un vecchio professore o anche un uomo d’affari, un vecchio lestofante dal narcisismo patologico che in vita sua ne ha combinate di tutti i colori e che, come capita anche dalle nostre parti, proprio l’averne fatte di tutti i colori, se da una parte significa avere relazioni, dall’altra significa essere ricattabili.

    Poi non capisco come un “conservatore” si possa in qualche modo identificare con il circo di mostri che popolano il cosiddetto “movimento MAGA”, cioè la gente che inneggia “USA – USA – USA” ai ritrovi di Trump. Non ci si potrebbe identificare un “conservatore” americano, figurarsi se ci si può identificare un “conservatore” europeo. Quando è successo che essere ignoranti e pezzenti, vestiti da pagliacci, panzoni e sdentati, sia una virtù? Torniamo al problema della “pseudo-destra” che vuole contendere le “masse” alla “sinistra” e siccome non ha idee ne valori, alla fine la scimmiotta.
    Quando dicono che i MAGA sono immondizia, è un dato di fatto. Che non sia una colpa, perché è gente che non ha mai conosciuto altro perché quello è il progetto della Massoneria, è tutto un altro discorso. Sono dei poveretti e Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno. Però bisogna portarli via da li, non rinforzare la convinzione che essere immondizia sia “normale”, anzi, che ci sia la solita virtù implicita del “Proletariato”.

    Infine, i personaggi che orbitano attorno a Trump, tipo Elon Musk, fanno paura. Ancora, non vedo in cosa siano migliori dei personaggi surreali dell’altro “fronte”. Ho visto un comizio in cui prima di Trump parlava un tale che brandiva un crocefisso. Non parlava, sbraitava.

    Non ci siamo, quello che mi terrorizza non sono le possibili conseguenze diplomatiche, politiche, economiche, piuttosto vedo che ormai non si distingue più la merda dalla cioccolata. Che gli USA abbiano quella gente ai ruoli apicali è veramente terrificante e che dalle nostre parti sia “uno di noi” ancora di più.

    • Enrico 8 Novembre 2024

      applausi al Sig. Nove

  • P. 8 Novembre 2024

    Mah…una vittoria troppo netta, troppo…pigliatutto…contro una inconsistente (voluto?) Kamala ridens. E nel discorso di ieri un Biden tornato incredibilmente lucido. Non credo ai cavalieri senza macchia e senza paura. Non credo nei salvatori. Credo nel cambio ben programmato delle pedine, questo sì.

    • Due 8 Novembre 2024

      Signor Pi, due cose.

      La prima è che il “cavaliere” non le chiede di “credere” al fatto che sia “senza macchia e senza paura”, lo dimostra coi fatti.

      La seconda è che Trump non fa nessuno sforzo per sembrare “cavaliere”, al contrario, mostra di proposito il peggio dell’umanità perché vuole essere percepito come “uno di noi” da una massa di cialtroni miserabili e ignoranti. Se la “pseudo-sinistra” si presenta come la santità e la scienza dalla torre d’avorio, la “pseudo-destra” si presenta come l’arricchito che fa avanti ed indietro davanti al bar del paese col macchinone e la mignotta leopardata.

      Due corollari.
      Il primo è che Trump è un prodotto costruito, a meno di non pensare che il Partito Repubblicano con le relative lobby e l’industria della comunicazione USA non saprebbero trovare un altro, non saprebbero vestirlo, truccarlo e istruirlo su cosa dire e come dirlo. E’ lo stesso per cui l’industria dell’auto USA vende pickup da trenta tonnellate invece della Panda.

      Il secondo corollario è che il problema di base è che tanto la “pseudo-sinistra” che la “pseudo-destra” cercano di accattivarsi la stessa massa di miserabili quindi alla fine, pur arrivandoci in maniera diversa, finiscono per convergere e coincidere. Ovvero, il problema consiste nell’affermare che essere miserabili sia la “regola”, la “norma” e che sia una cosa intrinsecamente buona e bella. L’esatto contrario degli ideali antichi per cui il miserabile sognava di diventare principe e cavaliere.

  • P. 8 Novembre 2024

    Non me lo fa credere sicuramente Trump. Valutavo semplicemente la reazione entusiastica di una parte dei nostri connazionali (la parte opposta, più disturbante ancora, si strappa le vesti).

    Buona giornata.

    Signora P.

    • P. 8 Novembre 2024

      A proposito…ha mai sentito/letto come lo dipinge Viganò?

      P.S. Io i cavalieri li immagino diversamente, non tema. Sono una grande estimatrice del Medioevo.

      • Tre 8 Novembre 2024

        Il punto della faccenda è che un “conservatore” attribuisce il massimo valore alla tradizione, alla storia, al passato. Per attribuire valore a qualcosa la devi conoscere. Se quella cosa ti è estranea, se non ne sai nulla, non può avere valore. Quindi, ancora, un ignorante non può essere “conservatore”, è intrinsecamente “progressista”. Il che ci riporta al paradosso affatto spontaneo o casuale della “sinistra” che si intesta il monopolio della “cultura” quando per potere esistere deve imporre ignoranza e miseria. Nello stesso momento una “destra” che voglia moltiplicare la massa di miserabili è solo una “sinistra” con un altro nome.

        Venendo a noi, per me l’ultima goccia è stata l’invasione dell’Ucraina.
        A parte tutte le ragioni pratiche, a parte i deliri su Mosca come “nuova Roma” e l’ovvio paradosso dell’ennesimo “Reich” che dichiara di combattere i “nazisti”. A parte l’assurdo di Italiani che vedano il futuro nella “Eurasia” contro lo “Occidente”.
        Da un punto di vista meramente umano, di morale, davanti ad uno grande e grosso che se la prende con uno più debole, quale mostro parteggia per il forte contro il debole?
        Mi viene in mente Barbero che fa l’apologia dell’Impero Persiano, tanto civile, multietnico, tollerante, aggredito da infidi Elleni xenofobi e fondamentalmente “fascisti”, che i Persiani elegantemente invadono la Grecia controvoglia e poi combattono da lontano con le frecce, vestiti alla moda, mentre gli Elleni sono macellai i cercano lo scontro corpo a corpo, vigliaccamente coperti di bronzo.
        Io me lo aspetto da un Vauro, che a casa ha la collezione di divise dell’Armata Rossa, me lo aspetto dalla fauna variegata del Fatto Quotidiano ma è intollerabile nella “pseudo-destra”.

        Non voglio entrare nella psicologia dello “Uomo Forte” perché è ancora più vomitevole.

  • Primula Nera 9 Novembre 2024

    A parte che l’Ucraina è armata e finanziata da più di trenta paesi, mi chiedo se la retorica del paese grande e grosso che se la prende con il debole valga anche per gli Americani o i loro scagnozzi nella Nato(guerre contro Vietnam, Iraq due volte, Serbia, Afghanistan, Libia,etc,etc…)…

    • Sette 9 Novembre 2024

      Ci risiamo con “allora le foibe?”.

      Il fatto che Mario rubi una macchina non significa che Luigi possa evadere le tasse.
      Due sbagli non si sommano in una cosa giusta.

      A parte questa piccola logica, mi fa schifo l’anti-americanismo di maniera.
      Che, ancora, se venisse dai nostri Compagni nostalgici tipo Vauro, lo capirei, è una malattia mentale.
      Se viene da chiunque altro, dovrebbe bastare replicare che a noi è convenuto moltissimo essere invasi dagli americani, per due motivi.
      Il primo è che se fossimo stati invasi dai Sovietici avremmo fatto la fila davanti allo spaccio con la tessera annonaria e avremmo fatto la borsa nera con le matite colorate per cinquant’anni. Certo adesso ci sono i pagliacci tipo Orban che ciucciano dall’Occidente e intanto gli sputano addosso. Fosse per me espellerei l’Ungheria da UE e NATO cosi Orban sarebbe libero di farsi affratellare nel “Mondo Russo”.
      Il secondo è che gli Americani ci hanno resi il più possibili simili a loro, il che significa occupare il vertice dell’ecosistema, invece di essere alla base con gli altri protozoi. Siamo qui a cazzeggiare su Internet perché tutto quello che si trova a monte ce l’hanno dato loro, partendo dal frigorifero al cui interno mettere la fettina di carne quando i nostri nonni mangiavano pane e cipolla al lume di candela.
      Per qualche strana ragione cosi come Orban non fa domanda di “exit” come la Britannia, voialtri fenomeni non fate la valigia e non emigrate in “Eurasia”. Non correte verso il faro di civiltà della “Nuova Roma”, sotto la gallina bicefala che è la parodia di altre aquile.

      Qui mi taccio perché il mi disprezzo rende difficile rimanere in termini accettabili.

  • Primula Nera 9 Novembre 2024

    Eh sì tutti sbagliano,ma io la sento parlare sempre della guerra russo-ucraina(dove,tra l’altro, ce ne sarebbero cose da dire…). Ad esempio,rimanendo ai giorni nostri,potrebbe stigmatizzare il comportamento di Israele spalleggiato dagli Usa(ovvero un bulletto grosso protetto da un altro ancora più grosso) contro palestinesi,Libano e (di tanto in tanto)Siria. Questa sì che sarebbe una bella metafora su “quello grande e grosso che se la prende col debole”. Altro che guerre persiane….

    • Primula Nera 9 Novembre 2024

      Pardon…a questo sì che ci si adatterebbe la metafora di quello grande e grosso che se la prende von quello più debole..

  • Leo Grellede 10 Novembre 2024

    Purtroppo il monito dantesco a non essere “pecore pazze” resta inascoltato. Le elezioni sono di per sè il mezzo con il quale le democrazie si autolegittimano e il carnevale elettorale americano è l’hollywodiana messinscena fatta, appunto, per le pecore pazze. In USIsrael :1)Non esiste certificazione del voto e del votante 2) non esiste data e orario del voto 3)il voto non è segreto 4) si vota per posta ma non c’è controllo se non a caso 5) poi ci sono i box di cartone per strada nei quali si puo’ infilare qualunque cosa. Trump è un altro puppet del sistema giudeomassonico che governa gli americani, con grembiulino e kippà. Evolianamente, ci si deve solo augurare che il sistema crolli per arrivare alla Ri-Evoluzione. Pannicelli caldi e vaselina sono veleni, non farmaci. E comunque, non cambierà nulla, tranne gli impiegati nelle amministrazioni: in 15 giorni ne cambiano circa 30.000. Shalom

  • Leo Grellede 10 Novembre 2024

    Io credo di aver letto poche volte in questo ottimo sito una serie di sciocchezze come queste. La prima, la felicità di essere invasi è, in assoluto, la piu’ grande. Se siamo in questa situazione lo dobbiamo al fatto che abbiamo perso la guerra.La tessera annonaria è stata sostituita dal sistema del debito che presto ti aiuterà, all’interno del recinto dei tuoi 15 minuti, a spendere un po’ di coin digitali: ovviamente su istruzione del grande fratello.Ma la vera felicità ti arriverà con le prossime inoculazioni ed allora potrai cantare “Bella ciao” a squarciagola. Purtroppo l’animo da sciuscià alberga negli italiani ab imis fundamentis. Quanto Orbán, è un altro pagliaccio del sistema che, al momento delle votazioni per la cessazione del fuoco a Gaza, ha votato contro. La commedia dei pagliacci

    • sono un troll unto di santità 12 Novembre 2024

      “Io credo di aver letto poche volte in questo ottimo sito una serie di sciocchezze come queste.”
      Cosa che significa una costante del Web e cioè che la gente si chiude dentro dei recinti dove si aspetta di ricevere il “feedback positivo” da altra gente che ripete le stesse cose a macchinetta.

      “La prima, la felicità di essere invasi è, in assoluto, la piu’ grande”.
      Vediamo di capirci. Se ti diagnosticano un tumore quello che tu vuoi è che te lo tolgano il più velocemente e il più radicalmente possibile. Essere invasi era la inevitabile conclusione di avere avviato una guerra che era tutta fondata su due premesse: crassa ignoranza e ridicolo bluff. Ripeto il concetto perché evidentemente qui si tratta di disfunzioni di base. La invasione è stata la conseguenza di avere noi invaso per primi e con esiti patetici perché difficilmente fai paura alla Perfida Albione facendoti mettere sotto dalla Grecia. Ah già, mancò la fortuna non il valore. In questo aforisma si omette l’intelligenza perché evidentemente ci vuole “fortuna” per ricevere rifornimenti in Africa.

      “Se siamo in questa situazione lo dobbiamo al fatto che abbiamo perso la guerra”
      Non esattamente. Per esempio la Spagna non ha perso la guerra e si trova nella stessa situazione ma in condizioni ancora inferiori perché la dittatura franchista l’ha in qualche modo resa “periferica” proprio rispetto ai meccanismi avviati nel “dopoguerra”, oltre al pro e contro di non essere sul bordo della Cortina di Ferro. Per non parlare della Grecia, che formalmente la Guerra la vinse e poi si trovò comunque con la guerra civile e il regime dei colonnelli. Poi ripeto, la “situazione” avrebbe potuto essere quella della Germania Est. Qui apriamo una parentesi che dovrebbe essere ovvia, entrambe le Germanie furono invase. Con esiti del tutto differenti. Una delle due poi risultò anche chiusa dietro reticolati, campi minati eccetera che formalmente servivano a tenere lontani i “fascisti”, esattamente come oggi. Se non che la gente faceva i palloni d’aria calda e i tunnel scavati colla pala per passare dalle bellezze del Mondo Russo alle bruttezze del diquà. Bisognava chiedere ai profughi dell’Est a proposito dello “essere in questa situazione”.
      Senza contare le cose che fece l’Armata Rossa mentre avanzava e di cui non sapremo mai niente.

      La tessera annonaria è stata sostituita dal sistema del debito che presto ti aiuterà”
      Quello che so io è che la Borsa da tempo è ai massimi.
      A me basta. Sono un’anima semplice.

      “Ma la vera felicità ti arriverà con le prossime inoculazioni ed allora potrai cantare “Bella ciao” a squarciagola.”
      Oh, ci voleva anche un po’ di “NoVax”.
      Ciccio, farei presente che ogni volta che vai dal dentista a trapanare qualcosa ti fanno almeno una iniezione. Se vai a farti mettere i punti al prontosoccorso ti fanno la antitetanica, che è un vaccino. Reso obbligatorio credo negli Anni Sessanta per i contadini perché il Tetano viene dalle spore presenti nel letame. Allora dovresti fare come certi fanatici religiosi e rifiutare QUALSIASI inoculazione. Buon divertimento.

      “al momento delle votazioni per la cessazione del fuoco a Gaza”
      Non ho capito chi votava cosa.
      Non mi risulta che ne l’esercito israeliano ne le varie formazioni “islamiche” (perché gli Iraniani non sono Arabi) si adeguino alle votazioni altrui. Io voto per dipingere di giallo tutta la Groenlandia e per tenere le sfilate di Victoria Secret a casa mia.

  • Primula Nera 10 Novembre 2024

    Leo Grellede, “bisogna augurarsi che il sistema crolli” certamente. Ma sistemi come quello attuale possono crollare solo in due modi : o per implosione (tipo URSS) o a seguito di una sconfitta militare(tipo Germania nazista). Tertium non datur.
    Dal momento che liberarsi dell’egemonia americana in questo momento è assolutamente utopico, bisogna valutare quali tipi di trend o di input provenienti da Oltreoceano siano auspicabili per noi europei.
    Prima d’ogni cosa Trump sembrerebbe portato ad un maggior disimpegno verso l’Europa(e di conseguenza verso le sorti dell’Ue, strumento di dominio a stelle e strisce nel vecchio continente) ; ciò non si tradurrà in uno “splendido isolamento” da parte americana(o tantomeno in uno smantellamento totale delle loro basi in Europa…) ,ma qualche esito interessante potrebbe pure darlo (specie sul lungo termine). Soprattutto potrebbe riportare ad un inizio di normalizzazione dei rapporti con la Russia dopo i maneggi di gente come la Nuland…
    In secondo luogo allenterebbe anche la cappa mortale del Wokismo, il cui fetore ha impregnato le nostre società, veicolato anche attraverso i prodotti industriali di massa delle benemerite ditte Hollywood, Disney, Netflix, etc
    A questo tipo di messaggi(a base di multiculturalismo estremo, neofemminismo ottuso, teorie del gender e altre minchiate simili) la gente ha risposto in maniera inequivocabile il 5 novembre. Il riflusso sarà lento, ma quantomeno una speranza c’è (impossibile anche solo pensarlo con altri quattro anni Dem e Kamala Harris alla Casa bianca).
    E poi scusami Leo, onestamente, veder rosicare i progressisti nostrani e sentir scoppiare i fegati di vecchie star hollywoodiane rifatte e di cantanti liberal plastificate(che cambiano i PIL delle nazioni ma, a quanto pare, non i voti della gente) , non ha prezzo.
    Accontentiamoci di tali piccole scosse telluriche, senza queste il palazzo non crollerà mai.
    Per la Ri-Evoluzione c’è tempo, del resto ” Roma non è caduta in un giorno” 🙂

    • non ho un cazzo da fare 12 Novembre 2024

      Mi piacerebbe sapere cosa vi rende cosi sicuri che il crollo del palazzo non vi schiacci sotto le macerie. Ah già, voi catacombali-criptici, nei vostri seminterrati, siete molto più furbi degli altri quindi vi scanserete. Poi siete pieni di virtù superumane, quindi anche se fosse, la caduta delle macerie vi farebbe un baffo.

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