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1 Febbraio 2025
Fantascienza

Ursus, il pugno al servizio di Dio – Riccardo Rosati

Perché ho scelto quel tema, quel personaggio? Sapevo, o forse ne avevo il sentore, che non sarebbe stato, ma magari mi sbaglio, nelle corde dei gusti contemporanei. Benché io sia cresciuto in un contesto anglicano, quindi protestante, da non poco tempo ho ritrovato il mio essere cattolico; molto è dovuto ai miei studi e ricerche di Museologia e di Beni Culturali, nel pensare, scrivere e dimostrare che l’Italia è il centro del mondo. E, pertanto, ho scelto quello che forse altri non avrebbero scelto, un po’ come la lezione di Robert Frost, nella sua poesia “The Road Not Taken” (1915), opera citata in quel meraviglioso “film didattico” dell’australiano Peter Weir che è L’attimo fuggente (“Dead Poets Society”, 1989); epocale e intenso è pure il suo Picnic ad Hanging Rock (“Picnic at Hanging Rock”, 1975), una pellicola mistica, persino religiosa, nel concetto di ultraterreno.

Ecco, a me è capitato in un blasonato liceo di Roma di essere chiamato: “Capitano, mio Capitano”, forse perché spiego ciò che altri ritengono inutile o peggio superfluo? Credo che Ursus non sia solo un “simpatico eroe”, bensì un baluardo di quella lotta che spaventa molti. Non voglio ricollegarmi a categorie comunque necessarie – Tolkien insegna – come Bene e Male, però esistono. Il negarlo è fuggire. Ursus non fugge. La sua è una lotta eterna che prima o poi arriverà a soluzione. Vi è stata inoltre la grande sfida del mestiere della scrittura: elaborare qualcosa di tuo in un personaggio creato da un altro (Giuseppe Cozzolino), ma questo è sempre accaduto nella cosiddetta cultura pop, si pensi alla Marvel, alla DC o alla nostra Bonelli; inserirsi in un solco e poi metterci del proprio senza deviare dalla filologia della essenza. Un tale sforzo intellettuale e creativo è benefico per uno che è principalmente un saggista, avere siffatta occasione di libertà, senza pensare di dimostrarsi colto, preparato o altro. Se la saggistica e la scienza umanistica ambissero non solo a informare e problematizzare, ma a rendere anche uno scritto o una lezione un momento umano – i migliori scrivono e insegnano così – allora non avremmo studenti a scuola o alla università annoiati e spenti. Ursus alla fine è Roma, e per me Roma è il punto da dove ricominciare.

Riccardo Rosati

1 Comment

  • Bravo 12 Gennaio 2025

    C’è solo il piccolo problema che questi “eroi” hanno sempre l’aspetto di personaggi LGBT.

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