Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

26 Aprile 2025
Attualità

Nave Seajewel. Terrorismo ucraino in Italia? – Roberto Pecchioli

Ci sono articoli scritti per diffondere idee o fare commenti, per attaccare o sostenere qualcuno o qualcosa. Questo, più modestamente, si propone di fornire una notizia che pochissimi italiani conoscono. La notizia è che la nave cisterna Seajewel, in attesa di ormeggio al porto petroli di Vado Ligure per lo scarico di gas naturale destinato alla raffineria di Trecate, oggetto di un attentato terroristico il 14 febbraio scorso, è stata quasi certamente bersaglio di un sabotaggio ucraino. Lo hanno affermato i servizi segreti italiani, auditi dal Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Il regime di Zelensky ha eseguito un attentato terroristico sul nostro territorio. Due esplosivi magnetici sono scoppiati in successione, determinando gravi danni alla nave. Lo sversamento di gas, fortunatamente, è stato contenuto dal rapido intervento della Guardia Costiera e dei mezzi del porto, ma ha prodotto un’ingentissima moria di pesci. Non c’è stato un disastro ambientale per miracolo, in un tratto di costa già segnato nel 1991 dall’ affondamento della petroliera Haven. Ci vollero quasi vent’anni per bonificare l’area.

Fatto sta che un grave atto di terrorismo, con ricadute ambientali pesanti e danni all’approvvigionamento energetico nazionale, è molto probabilmente stata compiuta da agenti di Kiev, che riceve aiuti, finanziamenti, armi, sostegno politico dall’Italia. Fuoco amico? Sicuramente, giacché un’operazione della specie non può essere compiuta senza l’appoggio determinante di strutture specializzate e riservate, forse britanniche e/o americane. Eppure, la questione è stata pressoché ignorata, coperta da una cortina di silenzio. Censura ai danni dell’opinione pubblica e degli interessi nazionali. La cisterna, partita dall’Algeria, non trasportava gas russo ricevuto in mare, come capita da tre anni per aggirare le stupide sanzioni antirusse. Gli accertamenti sulla rotta seguita e le analisi sul prodotto confermano l’origine algerina del carico.

Silenzio, censura, disinteresse a informare gli italiani sia da parte del governo che dell’opposizione. Tutti allineati per coprire fatti e colpevoli, a partire dalla stampa e dalle televisioni, con la lodevole eccezione del Fatto Quotidiano e di alcuni media locali online. Meditate, gente, meditate. Non solo censura e silenzio, ma il tentativo di depistaggio, ipotizzando che il carico fosse al centro di una triangolazione per importarlo in Italia in barba ai divieti. Nulla di tutto questo: la nave lo trasportava nell’osservanza delle norme e un oleodotto lo avrebbe trasferito in una raffineria italiana controllata dalle autorità fiscali e di polizia. Ma noi, cittadini della libera, democratica Italia, parte del giardino del mondo chiamato Unione Europea, non dobbiamo sapere nulla, ingannati su un evento di eccezionale gravità. Un atto terroristico perpetrato in acque territoriali italiane le cui conseguenze non sono diventate drammatiche solo per la tempestività dei soccorsi. Censura sull’evento, silenzio sull’esplosiva audizione in cui i servizi – solitamente prudentissimi nei giudizi – hanno attribuito all’Ucraina la responsabilità dell’attentato. Pensiamo alla grancassa mediatica, all’ondata di giusta indignazione, agli attacchi che il circo televisivo, giornalistico e politico avrebbe riservato alla Russia nel caso di coinvolgimento in un sabotaggio in territorio italiano. Invece, censura, bocche cucite, nessuna attenzione all’audizione dei servizi dinanzi al Copasir.

Non sappiamo se siano stati fatti passi diplomatici presso l’Ucraina, né chi pagherà i danni economici, tanto meno se si indagherà seriamente sui responsabili e sui complici dell’atto terroristico. Conosciamo la manina (Kiev) e sospettiamo le manone (Londra, Usa). Gli italiani rimarranno all’oscuro di ciò che è accaduto in Liguria per mano di un governo “amico”, generosamente sostenuto dal denaro e dalle armi italiane. Dagli amici ci guardi Iddio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *