ive, e soprattutto l’esperienza della storia recente e presente ci dimostra che la democrazia può essere una tirannide delle più oppressive e spietate coi dissidenti.
lsocialismo, mentre si presentava di Stalin un’immagine idilliaca, arrivando alla guerra di Spagna dove le democrazie occidentali erano tutte dalla parte dei “repubblicani” cioè dei comunisti sottovalutando enormemente il pericolo di un altro stalinismo nell’angolo sud-occidentale del nostro continente, alla seconda guerra mondiale di cui conosciamo tutti gli schieramenti, facendo un balzo fino agli anni ’90 a cui ai comunisti furono date amplissime possibilità di riciclarsi e di rimettersi in gioco, si ha davvero l’impressione che la Guerra Fredda non sia stata altro che una lunga baruffa in famiglia.
ro avuto anche solo un minimo di decenza, avrebbero potuto soltanto sentirsi subissati dalla vergogna. Ma noi di che cosa ci dovevamo vergognare: di essere l’unica importante forza politica nazionale a essere passata indenne attraverso Tangentopoli? Di aver difeso l’italianità, la nostra terra e la nostra gente sempre e dovunque? Dei nostri camerati uccisi dal piombo rosso negli anni terribili successivi al ’68. Di essere stati in quegli anni tremendi, incompresi e osteggiati da tutti, un muro che ha fatto argine alla sovversione rossa? Di aver avuto ragione sulla natura del comunismo e visto ben chiaro quello che gli altri non volevano vedere?
e passata attraverso esperienze come le foibe e l’occupazione titina, rimane un risultato notevole, in contrasto con la situazione di quasi inesistenza dimostrata altrove e in altre occasioni.
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