Il Francobollo da 10 centesimi del 1911 per esempio rappresenta il genio che guida il cavallo alato, una sorta di Pegaso, all’Ara Sacra di Giuturna, la ninfa delle fonti, a significare la perenne giovinezza italica E’ stata più volte magistralmente rilevata anche sul nostro sito la continuità, almeno negli intenti, del Risorgimento rispetto all’Italia Rinascimentale che a sua volta si ispirava esplicitamente alla prisca tradizione greco-romana. Una continuità che è stata colta anche dalla Filatelia che nel 1911 e nel 1961 in occasione rispettivamente del 50° e del 100° anniversario dell’Unità nazionale ebbe a produrre diversi francobolli con iconografie palesemente “pagane”. Il Francobollo da 10 centesimi del 1911 per esempio rappresenta il genio che guida il cavallo alato, una sorta di Pegaso, all’Ara Sacra di Giuturna, la ninfa delle fonti, a significare la perenne giovinezza italica
La fonte di Giuturna è una sorgente collocata nel Foro Romano, tra il tempio dei Càstori e la casa delle Vestali e la tradizione voleva che a questa fonte i Dioscuri avessero abbeverato i cavalli dopo la vittoriosa battaglia dei Romani sui Latini. Il secondo francobollo da 15 centesimi raffigura invece un giovane ignudo che scolpisce entro il serpente il nome della “Dea Roma” a raffigurare la divinità dell’idea di Roma nella nuova Italia. La scritta scolpita con i tipici caratteri dell’età augustea e il simbolo del serpente che si morde la coda, conferiscono all’insieme un che di misticheggiante che precorre in qualche modo il risveglio della romanità del ventennio Fascista.
Riccardo Marzola