11 Ottobre 2024
Scienze Magiche

Abramelin il Mago – Magia Sacra e Grimoires segreti – Stefano Mayorca

Nell’arcano regno della Magia Operativa e delle pratiche ad esso corrisposte, rinveniamo intatto quel senso di mistero e di segretezza che compone il complesso iter realizzativo, volto a rendere manifesto il valore occulto dell’autentica Via magica e della sua applicazione in campo rituale. I testi magici preposti alla pratica, i Grimoires, sono il veicolo elettivo per mezzo del quale è possibile pervenire alla corretta espletazione della cerimonia esoterica culminante nel processo creativo, o per meglio dire immaginativo, espresso dal Mago operante. Inutile sottolineare che in mancanza di una vera predisposizione e di un’adeguata preparazione, tali scritti possono divenire estremamente pericolosi e ritorcersi contro coloro che ne abusano impunemente. Non bisogna dimenticare inoltre, che persino i soggetti dotati, in alcuni casi si astengono dal violare i Sacri, consci del fatto che un lavoro eseguito mediante la scarsa conoscenza del simbolo è foriero di risultati disastrosi. Infatti, per dominare e controllare il meccanismo cerimoniale occorre una profonda conoscenza della struttura sapienziale che sottende alla rituaria magica. Questa è una delle ragioni che ci ha spinti a non fornire le chiavi basilari legate al Grimoire del quale tratteremo. Chiavi necessarie a mettere in moto le segrete energie e gli enti che l’accompagnano, e che fanno capo alla Fonte Occulta Primigenia. Il testo in questione è il celebre La Magia Sacra di Abramelin il Mago, noto agli occultisti semplicemente come l’Abramelin. Come ci fa notare l’amico fraterno Pier Luca Pierini R. nel suo volume La Magia Segreta (Edizioni Rebis, Viareggio 2005), questo Grimoire utilizza un sistema cerimoniale conosciuto e praticato nell’ambito della Rosa Croce Aurea tedesca, e in seguito acquisito a livello operativo anche dall’Ordine della Golden Dawn e da altri ordini iniziatici occidentali.

 

Grimoires

 Libri Magici e Incantesimi

 I Grimoires, libri contenenti formule magiche, rituali e incantesimi, accompagnati sovente da un’elaborata presentazione, fanno la loro comparsa ufficiale e si sviluppano dal XVI al XVIII secolo. Tuttavia i compilatori sostenevano che l’origine di questi risaliva ad un’epoca lontana, la cui ispirazione era riconducibile ad antichissimi manoscritti in prevalenza ebraici o egizi. La maggior parte di tali scritti era rappresentata da materiale che circolava segretamente, anche se alcuni di questi furono successivamente stampati. Spesso, a causa di rimaneggiamenti e manipolazioni operate dal copista, l’insieme di insegnamenti appariva quasi incomprensibile o quantomeno ambiguo. Di qui la necessità di rinvenire fonti ancora incontaminate che mantenessero integra la struttura operante originaria. Tra i Grimoires più conosciuti troviamo Le chiavi di Salomone, che a quanto consta si basa in gran parte su elementi cabalistici e astrologici, comprendenti istruzioni particolareggiate volte a entrare in contatto con Angeli e Demoni (da non confondere con il demonio e il demoniaco); Il Grand Grimoire, che pur fatto risalire (non esistono prove certe e riguardo) al saggio Salomone, racchiude scritti e studi legati all’illuminato Agrippa, il mago- scienziato. Tra le sue pagine è custodita una formula di faustiana memoria, relativa al famoso quanto improbabile patto con il diavolo; Il Grimoire di Onorio il Grande (nome di un Papa del XIII secolo), manoscritto compilato quasi certamente nel XVI secolo e non nel XIII, in cui sacro e profano si mescolano. Nell’Onorio, infatti, si alternano elementi connessi con la Santa Messa – ma in realtà appartenenti a pratiche pagane poi inglobate nella liturgia cattolica – e istruzioni concernenti l’evocazione di spiriti infernali.

 

La storia dell’Abramelin

Tornando all’Abramelin, è interessante sapere che il testo magico presenta aspetti originali specialmente sul piano operativo. Spiega Pierini, che per quanto riguarda la sua origine si sono ingenerate interminabili discussioni e ipotesi, senza giungere a conclusioni esaustive e definitive. Del resto queste dinamiche rientrano a pieno titolo nell’ambito di quelle ricerche mirate a scoprire la vera genesi di qualunque manuale di magia pratica. Dell’Abramelin esistono degli esemplari antichi – copie manoscritte estrapolate da un originale andato perduto – conservate alla Biblioteca Oppenheimer di Oxford e all’Arsenale di Parigi. La datazione della prima copia è collocabile intorno al XV o XVI secolo, mentre la seconda al XVIII. Uno dei maggiori estimatori dell’opera, e quindi fautore della sua importanza sul piano operativo, è stato senz’altro S.L.McGregor Mathers, uno dei fondatori dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn. Alla fine del XIX secolo, Mathers curò la prima edizione del Grimoire e ne firmò l’introduzione, riportata integralmente nel volume delle Rebis già menzionato.
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Numerosi ermetisti e studiosi di magia si sono interessati a questo strumento operativo: Eliphas Levi, A Crowley, Dion Fortune, R. Ambelain (che, come fa notare Pierini, anagrammato risulta Abramelin), F. Khing, E. Bulwer Lytton e tanti altri. Un particolare riportato dalle Rebis e degno di nota riguarda Lytton il quale, per la stesura dei suo romanzi Zanoni e A. Strange Story, per altro molto noti, si ispirò almeno in parte proprio alla Magia Sacra di Abramelin. Il testo, assolutamente originale nella sua veste pratica, è circondato da un tenebroso alone di mistero a causa di strani fatti ad esso correlati. Uno di questi, molto significativo, inserito nella copia delle Rebis, merita menzione. Protagonista della strana vicenda un certo Ralph Shirley, che nel 1929 pubblicò una lettera sulla rivista Occult Review, in cui raccontava la sua singolare esperienza: “Desiderando alcune informazioni che non avrei potuto ottenere in modo ordinario, feci ricorso al Sistema di Abramelin, e per lo scopo preparai una copia del talismano necessario, perfezionandolo al meglio della mia abilità sulla scorta delle mie poche conoscenze. Celebrato il rituale, procedetti a ripulire il mio “luogo di lavoro”. Una conoscenza insufficiente (concetto fondamentale da noi spiegato al principio dell’articolo) è cosa pericolosa; il mio rituale era imperfetto e io resi soltanto il Talismano inutilizzabile, senza neutralizzare le attività dell’entità invocata. Questo potrebbe sembrare nient’altro che una grave imprudenza da parte mia; e in effetti in buona misura è vero, ma quanto vorrei evidenziare è che la mia conoscenza di questo particolare sistema, e di conseguenza il mio rituale, erano imperfetti; e in ogni caso non mi era stato indicato nessun metodo per poter combattere questa particolare entità una volta risvegliata. Ed ora osservate i risultati. Sfortunatamente non ho considerato la data d’inizio di questi eventi, ma il primo segno negativo deve essersi manifestato intorno al 3 marzo 1927. Posso ritenere giusta la data con una certa precisione poiché, come avrei appreso in seguito, le manifestazioni erano sempre più forti intorno alla Luna nuova, dopo essere andato a dormire. In questa occasione posso ricordare di essermi svegliato improvvisamente con un vago senso di terrore che mi opprimeva; ancora non si trattava del terrore normalmente provocato da un incubo, ma da un’emozione imposta di cui avrei potuto liberarmi con uno sforzo di volontà. La cosa passò quasi subito appena mi alzai, e non ci pensai più. Di nuovo, il 2 aprile, o intorno a tale data, fui colpito dalla stessa sensazione, ma la considerai niente più che un brutto incubo, nonostante il fatto che il mio sonno era stato alterato durante il periodo della Luna nuova; mentre allorché si avvicinava la Luna piena le notti ritornavano tranquille. Con la Luna nuova del primo maggio il problema tornò a ripetersi. Questa volta fu molto più forte e fu necessario uno sforzo di volontà quasi insostenibile per bloccarlo. E fu altresì in questa circostanza che per la prima volta vidi l’entità che mi stava ossessionando sempre più. Nell’insieme non era spiacevole a vedersi. I suoi occhi erano chiusi e aveva la barba, con lunghi capelli fluenti. Sembrava una forza cieca che lentamente si rianimava. Ora vi sono tre punti che devo chiarire completamente prima di proseguire. In primo luogo, non fui mai assalito due volte nella stessa notte. Secondo, quando parlo di avvenimenti fisici, vetri rotti e voci, non erano mai, con una eccezione assolutamente inesplicabile, reali, ma pure ossessioni; e questo conduce al terzo punto. Nessuno di questi incidenti accadde mentre dormivo. Mi sono sempre trovato sveglio, con il terrore dentro di me e lottando violentemente per annientare il sortilegio…”. Il racconto prosegue e parla di un serpente rosso avvinghiato al letto del testimone. Non esporremo il resto dell’esperienza per ovvi motivi. In ogni caso, senza entrare nel merito della questione, per altro soggettiva, abbiamo voluto mostrare attraverso questa testimonianza, di come l’apertura di canali psichici occulti possa determinare una concentrazione di immagini ed eventi, che in qualche maniera si concretano nella realtà fisica e iperfisica del soggetto-oggetto della manifestazione occulta. Il fatto pone in rilievo l’imprudenza di chi, pur non possedendo i requisiti necessari, egualmente si espone a correnti d’energia e forze difficilmente controllabili. lAbramelin non è un testo oscuro, tutt’altro, esso è ascrivibile nell’ambito della Magia Sacra-Divina, non pertanto risulta dannoso per le persone impreparate. Un’entità di Luce è nociva quanto una di livello più basso, è ciò accade quando alle spalle non esiste nessuna conoscenza, nessun genere di lavoro preparatorio mirato ad abituare l’operatore alla forza dirompente esternata dall’entità richiamata per mezzo del rito. La purificazione in tal senso è importantissima eppure, chi opera (di norma i dilettanti), pensa che sia una cosa noiosa e inutile. Allenarsi gradualmente a ricevere l’apporto fluidico è imprescindibile, e sottolinea la necessità di agire in sicurezza, almeno per quanto è possibile.

 

L’esperienza di S.L.McGregor Mathers

Il manoscritto della Magia Sacra creò non poche difficoltà anche ad un Adepto del calibro di Mathers, che si trovò coinvolto in una serie di eventi a dir poco bizzarri. Lasciamo la parola a Pier Luca Pierini R., che così racconta gli antefatti occorsi a McGregor Mathers nella sua introduzione alla Magia di Abramelin, nella quale parla della prima edizione del testo edita nel 1896: “… Proprio a proposito di questa leggendaria edizione, sulla quale abbiamo direttamente basato la nostra traduzione, vorremmo citare un singolare aneddoto che più e meglio di tanti altri può esprimere le notevoli difficoltà incontrate dal Mathers – al quale vanno riconosciute indubbie doti di inflessibile tenacia e serio impegno – durante la traduzione del testo. In seguito alle segnalazioni di un amico occultista (secondo alcuni Kenneth Mackenzie, secondo altri il reverendo A.F.A. Woodford) e del giornalista-scrittore Jules Bois (autore del noto Le Satanisme et la Magie e affiliato alla Golden Dawn), il Mathers, trasferitosi a Parigi nel quartiere periferico di Auteuil, iniziò la traduzione del manoscritto di Abramelin nell’estate del 1896, recandosi quasi ogni giorno alla Biblioteca dell’Arsenale presso la quale era custodito. Tra pesanti difficoltà finanziarie, ritardi, contrattempi, incidenti di ogni genere (evidenziate anche dal Crowley nel suo Confessions) e controversie estenuanti con l’Editore Redway di Londra (con il quale aveva già pubblicato The Key of Solomon the King nel 1889), nella primavera dell’anno seguente la traduzione dell’intera opera giunse finalmente a termine. Ma, al colmo della sventura, la sera del 5 aprile, mentre tornava a casa assieme a un cugino, il capo della Golden Dawn dimenticò sul treno la borsa contenente oltre la metà del manoscritto (la prima parte era stata precedentemente inviata all’editore). Appena accortosi dello smarrimento tornò immediatamente indietro alla stazione, ma solo in tempo per vedere il treno che stava ormai allontanandosi. Tentò allora con ogni mezzo di recuperare il frutto del suo lungo lavoro, telegrafando alla stazione successiva, svolgendo ricerche in ogni luogo utile,  recandosi in seguito agli uffici preposti agli oggetti smarriti e inoltrando infine una denuncia alla Prefettura, ma senza alcun esito. In un ultimo disperato tentativo, fece persino pubblicare e affiggere nelle stazioni della stessa linea varie locandine nelle quali offriva la somma rilevante per l’epoca di venti franchi, quale ricompensa a chi gli avesse riportato il manoscritto perduto, ma anche questa speranza andò delusa. A malincuore, non gli rimase che ricominciare da capo l’intera opera di traduzione, compresi gli appunti riguardanti introduzione e note, che con un enorme sforzo di volontà riuscì comunque a concludere in meno di quattro mesi. Il libro tuttavia non portò granché fortuna nemmeno all’editore Watkins di Londra., contattato da F.L. Gardner, discepolo e finanziatore del Mathers, il quale non avendo recuperato nemmeno le spese di stampa  dalle centoventi copie vendute in un anno delle mille pubblicate (invece delle trecento dichiarate inizialmente), nel 1900 decise di disfarsi a prezzo di realizzo dell’intero quantitativo rimasto giacente nei magazzini. Certamente sarebbe stato un po’ più prudente se avesse soltanto potuto immaginare che a circa un secolo di distanza ogni singolo esemplare dello stesso volume avrebbe tranquillamente raggiunto le 500-1.000 sterline di quotazione”. Queste le vicissitudini occorse a Mathers a causa del misterioso testo magico.

 

Abraham l’Ebreo

 La Sapienza nascosta dell’Abramelin

La struttura operativa del manoscritto è imperniata sull’evocazione del Sacro Angelo Guardiano, che può essere assimilato anche all’Io più profondo, la controparte invisibile o Adam Kadmon,Mayorca 3 l’Uomo Celeste Cabalistico. Tale pratica, come già spiegato, presuppone una preparazione di altissimo livello, con buona pace dell’intera schiera di orecchianti dell’occulto e dei presunti maestri da operetta, che vantano poteri strabilianti per coprire le loro frustrazioni. Il testo è stato redatto da Abraham l’Ebreo, il quale ricevette la conoscenza della Magia Sacra, dal sapiente Abra-Melin (Abramelin, Abramelim, o Abraha-Melin) il Mago Egizio, e a sua volta Abraham la lasciò al figlio minore Lamech. Come affermato da Abraham l’Ebreo, il particolare sistema magico che compone il Grimoire affonda le sue radici nella Cabala, e quindi impiega il valore numerico racchiuso nelle lettere dell’alfabeto ebraico allo scopo di porre in rilievo le analogie che intercorrono tra le parole. Possiamo dire a riguardo, che l’aspetto connesso con la Cabala pratica si applica agli insegnamenti di ordine mistico per poter estrapolare da questi effetti magici. Nell’Abramelin e nell’esposizione cabalistica che lo riveste, vengono presentati  con cognizione di causa (non come accade con certi testi di matrice scadente) e mediante un’accurata classificazione, i vari ordini celesti correlati con i nomi angelici e divini, e le schiere di Angeli, di Spiriti e di Demoni. Vengono forniti inoltre i nomi particolari (segreti) degli Arcangeli, degli Angeli, delle Intelligenze e dei Demoni. In questo modo è possibile addivenire a una perfetta conoscenza del Mondo Invisibile, anche attraverso le differenti corrispondenze, le diverse affinità e le avversioni presenti nella dimensione astrale. Come puntualizzato da Abraham, i pentacoli e i simboli  sono delle basi valide ed equilibrate per captare le forze magiche, a patto che questi siano assimilati e compresi dal mago che deve richiamare su essi dette forze altrimenti, nella migliore delle ipotesi, costituiranno solo dei diagrammi piatti, e privi dell’autentico valore operativo. Solamente l’iniziato che ne ha compreso il senso riposto e il valore intrinseco potrà usufruirne ed essere protetto dai glifi magico-cabalistici, con l’ausilio della sua volontà, adeguatamente focalizzata e sostenuta. Esistono degli interessanti parallelismi tra questo Grimoire e la celebre raccolta Le Mille e una Notte, testo magico-simbolico che nel terzo libro raccoglie un gran numero di istruzioni e di indicazioni finalizzate a produrre effetti similari a quelli del testo da noi presentato. Un chiarimento si rende necessario. Spesso nel corso della trattazione si incontrano nomi e cifre legati ai Demoni. In proposito è bene sapere che la parola demone deriva dal Greco dai mon, e allude molto semplicemente ad ogni sorta di spirito, tanto buono quanto malvagio.

 

Il Primo Libro della Magia Sacra

Esclusivamente a titolo divulgativo e informativo, riportiamo alcune istruzioni che Abraham l’Ebreo elargisce a suo figlio Lamech al principio dell’opera di Magia Sacra: “Lamech, se tu desideri conoscere la ragione per cui io ti affido questo libro, la capirai considerando la tua condizione di ultimogenito e sarai d’accordo con me che ciò ti appartiene di diritto. Avrei commesso un grave errore se ti avessi privato della grazia che Dio mi ha concesso con così tanta profusione e generosità. Farò ogni sforzo per evitare di essere prolisso in questo primo libro avendo in mente solo l’arcaicità di questa scienza venerabile e indubitabile. Siccome la verità non ha  bisogno di essere messa in luce, né di essere esposta perché è semplice e giusta, sii solo ubbidiente a quello che ti dirò e sii contento per la sua semplicità, sii buono e retto e avrai più ricchezze di quanto io possa mai prometterti. Possa l’Unico e Santissimo Dio concedere a tutti la grazia necessaria per comprendere e per penetrare gli alti misteri della Qabalah e della Legge. Tutti dovranno essere soddisfatti  di ciò che il Signore concederà loro poiché se desidereranno volare più in alto della Sua divina volontà, come fece Lucifero, ciò procurerà loro una fatale e vergognosa caduta. E’ necessario, quindi, essere estremamente prudenti e considerare l’intenzione con cui ho descritto questo metodo di operatività, perché considerando la tua giovane età ho cercato prima di tutto di risvegliare in te la ricerca di questa Magia Sacra. A tempo debito, e in tutta la loro perfezione, giungeranno le spiegazioni su come fare per acquisire tutto ciò e questo avverrà per mezzo di maestri migliori di me, vale a dire attraverso gli Angeli Santi di Dio. Nessuno di noi è nato erudito e siamo tutti obbligati a imparare. Colui che si applicherà e studierà, imparerà; non esiste appellativo più vergognoso e meschino di quello di essere una persona ignorante”. Questo libro non è adatto a chi pensa, furbescamente, di aggirare gli ostacoli e di pervenire a qualsivoglia realizzazione senza sforzo o sacrificio. Il percorso iniziatico, quello autentico, necessita di abnegazione, di tempo, di fatiche immani. Giuliano Kremmerz, il maestro di Portici, diceva che la magia è l’allenamento di ogni giorno, di ogni ora e di ogni minuto. Chi sceglie la via magica vota la sua esistenza all’alto ideale divino e divinizzante. Non esistono sotterfugi, mode o spinte nell’invisibile. Chi saprà conquistare la chiave della realizzazione, con graduale ed estenuante serietà e volontà, sarà chiamato eletto. Gli altri resteranno nella profanità, convinti che apparire sia più conveniente che essere. Ciò spiega l’antico assunto che recita: “Molti sono i chiamati e pochi gli eletti”.           

 

2 Comments

  • Riccardo Conte 27 Maggio 2018

    Bellissimo quanto riportato, vi faccio i miei complimenti vivissimi

  • Riccardo Conte 27 Maggio 2018

    Bellissimo quanto riportato, vi faccio i miei complimenti vivissimi

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