18 Luglio 2024
Solstizio

Contro la rivoluzione del Natale – Riccardo Tennenini

Da diversi giorni ormai su giornali e televisione si fanno propositi sul Natale 2015. Quest’anno si è deciso in nome di una presunta moralità nei confronti di chi si sente “offeso” quindi non vuole o non festeggia tale giorno di abolirlo e renderlo un giorno lavorativo come gli altri. In questo modo le democrazie illuministe occidentali pensano di non fare un torno a nessuno e armonizzare l’integrazione tra diversi popoli come nelle moderne nazioni liberiste, dove il potere dello Stato debba essere limitato per favorire la libertà d’azione del singolo individuo.

Prendere le difese del Natale non è difendere la “tradizione cristiana”, ridotta a semplice moralità che secondo Hegel è il connotato proprio della volontà soggettiva, ossia di quella che tende al bene solo per soddisfare un fine individuale, come obbligazione interiore del singolo, riducendo il tutto a ingenti spese tra consumo di cibo e futili gesti do ut des di regali materiali. Va intesa, pertanto, la Tradizione, che non è pagana, né mussulmana o cristiana, quale suprema espressione dell’ecumene di simboli, miti e riti ierarici con cui si manifesta il sacro attraverso la religione nelle sue molteplici forme.

Simbolicamente lo swastika è un simbolo di Agni, ma non è una figura del mondo, ma l’azione del principio o legge di necessità: opportuno notare che la parte ricurva dei bracci è considerata rappresentare l’Orsa Maggiore, vista in quattro posizioni diverse nel corso della sua rivoluzione intorno alla Stella polare, alla quale naturalmente corrisponde il centro in cui si uniscono i quattro gamma, e che queste quattro posizioni siano messe in relazione con i quattro punti cardinali e le quattro stagioni. E’ noto quale sia l’importanza dell’Orsa Maggiore in tutte le tradizioni in cui interviene il simbolismo polare.

Riccardo 1La Stella polare è, dunque, il principio, senza forma e senza dimensioni che rappresenta l’Unità primordiale. Da esso sono prodotte, per irradiazione, tutte le cose, come l’Uno produce tutti i numeri, senza che la sua essenza ne riesca modificata o intaccata in alcuna maniera. Questo centro può essere visto anche come il motore immobile di Aristotele oppure come una ruota (chakra) fatta girare da Chakravarti, colui che con un moto ciclico rivoluzionario fa girare la ruota. Aldilà di tempo, spazio e materia paragonabile alll’Amor dantesco quando dice: ” L’amor che move il sole e l’altre stelle”.

L’equilibrio è il riflesso, nell’ordine della manifestazione, dell’immutabilità assoluta di tale Principio, dovendo considerare la circonferenza in movimento attorno al suo centro, che, solo, non partecipa a questo movimento. La ruota (rota) evoca immediatamente l’idea di rotazione; e questa rotazione è la figura del continuo mutamento al quale sono sottoposte tutte le cose manifestate soggette al divenire, movimento nel quale c’è soltanto un punto che rimane fisso e immutabile, e questo punto è il Centro. In sintesi, il Centro è allo stesso tempo il principio e la fine di tutte le cose; è “l’alpha e l’omega”. Infatti, questo simbolo, è realmente il vero «Centro del Mondo». E da questo centro si irradia una linea perpendicolare simile all’asse terreste che nella Tradizione assume diversi nomi: Yggdrasil, Axis Mvndi, Irminsul, ecc che rappresenta l’asse dell’univero o meglio l’albero cosmico che sorregge il mondo e fondamento di tutta la manifestazione della vita, l’unione imprescindibile tra purusha e prakriti.

Questo è il significato dell’albero di Natale. Nel III secolo d. C., i culti di Helios e Mitra iniziarono a fondersi nel culto del Dies Natali Sol Invictvs, celebrato il XXV Dicembre, come data simbolica della nascita del Sole. In Siria ed Egitto vi erano celebrazioni di grande solennità e prevedevano che gli iniziati si dovessero ritirare in appositi santuari e ne uscissero a mezzanotte, annunciando che la l’immacolata Vergine Anahita avesse partorito il Sole, raffigurato come un infante. Infatti il XXV Dicembre non è “esclusivo” del Cristianesimo con la nascita di Cristo, ma oltre a Mitra anche Ermes, Dioniso, Buddha, Zaratustra, Krishna, Horus, Hercules, Tammuz e Adone nello stesso giorno e con lo stesso modvs operandi. Così come ciò che si deve mangiare, i regali, il falò, la resurrezione animica rappresentano le varie componenti di un rito liturgico ieratico tramandato ed espresso nelle varie religioni.

Quindi ed in conclusione, l’abolizione di tale evento sacro non è voluto dai musulmani, come viene detto in maniera demagogica e faziosa, data la loro osservanza delle usanze religiose, quanto da atei, agnostici, materialisti, che vogliono un mondo industrializzato di consumo e produzione, ma anche dai laici progressisti, in cui alberga una confusa idea multiconfessionale…è in momenti simili che bisogna stringersi ancora più di prima attorno al Fuoco Sacro e celebrare la lotta della Luce contro l’affermazione planetaria delle Tenebre del mondialismo dominante!

10 Comments

  • Daniele Bettini 16 Dicembre 2015

    Scusate ma Buddha non era nato l’8 aprile 566 a.C. ?

    • Riccardo 22 Dicembre 2015

      La data precisa ancora non si sa con certezza però si presuppone il 25 data la semantica tra Maya e Maria oltre alla comune origine solare con le altre divinità.

  • Daniele Bettini 16 Dicembre 2015

    Scusate ma Buddha non era nato l’8 aprile 566 a.C. ?

    • Riccardo 22 Dicembre 2015

      La data precisa ancora non si sa con certezza però si presuppone il 25 data la semantica tra Maya e Maria oltre alla comune origine solare con le altre divinità.

  • Holger Danske 5 Gennaio 2016

    Uhm, boh. Come molti razionalisti atei e scientisti NON voglio affatto un mondo industrializzato, fatto di consumo e produzione. Da dove vien fuori che il capitalismo e lo schiavismo siano risultati dell’agnosticismo e dell’ateismo? (mi sembra che in realtà, storicamente, sia stato effettivamente il contrario). In ogni caso, non voglio fare un discorso ideologico, ma soltanto di buon senso…

    PS. Venuto in mente che duemila anni fa, a causa della precessione degli equinozi, la stella polare era alfa Draconis, e non alfa Ursa Minoris? E che, in ogni caso, l’Orsa Maggiore fa un giro completo intorno alla stessa polare ogni giorno? Togli le frecce a quel diagramma e sparisce anche la svastica, 😉

    • Riccardo 6 Gennaio 2016

      L’ateismo e l’agnosticismo sono confacenti alla società industriale e al “mito” del progresso.
      Me lo stai dimostrando analizzando l’articolo e il suo contenuto esclusivamente da una prospettiva storico\materialista.

  • Holger Danske 5 Gennaio 2016

    Uhm, boh. Come molti razionalisti atei e scientisti NON voglio affatto un mondo industrializzato, fatto di consumo e produzione. Da dove vien fuori che il capitalismo e lo schiavismo siano risultati dell’agnosticismo e dell’ateismo? (mi sembra che in realtà, storicamente, sia stato effettivamente il contrario). In ogni caso, non voglio fare un discorso ideologico, ma soltanto di buon senso…

    PS. Venuto in mente che duemila anni fa, a causa della precessione degli equinozi, la stella polare era alfa Draconis, e non alfa Ursa Minoris? E che, in ogni caso, l’Orsa Maggiore fa un giro completo intorno alla stessa polare ogni giorno? Togli le frecce a quel diagramma e sparisce anche la svastica, 😉

    • Riccardo 6 Gennaio 2016

      L’ateismo e l’agnosticismo sono confacenti alla società industriale e al “mito” del progresso.
      Me lo stai dimostrando analizzando l’articolo e il suo contenuto esclusivamente da una prospettiva storico\materialista.

  • Daniele Bettini 18 Febbraio 2017

    Il sole è il padre del fuoco; il fuoco gli è consustanziale ed è ingenerato dal soffio dell’aria (spirito). È l’espressione della parte e dell’azione di ciascuno di questi tre elementi – il sole, il fuoco e l’aria, personificati in Savistri, Agni e Vayu – che costituisce il mito vedico, ossia la Trinità primitiva degli Indiani che, nei libri dei Vedas, ci è presentata sotto il velo di un’allegoria. Agni (il fuoco) è il figlio incarnato di Savistri, il padre celeste (il sole); egli è stato concepito e generato dalla vergine Maya ed ha per padre terrestre Twasti, il falegname (colui che fabbrica lo Swastica).

  • Daniele Bettini 18 Febbraio 2017

    Il sole è il padre del fuoco; il fuoco gli è consustanziale ed è ingenerato dal soffio dell’aria (spirito). È l’espressione della parte e dell’azione di ciascuno di questi tre elementi – il sole, il fuoco e l’aria, personificati in Savistri, Agni e Vayu – che costituisce il mito vedico, ossia la Trinità primitiva degli Indiani che, nei libri dei Vedas, ci è presentata sotto il velo di un’allegoria. Agni (il fuoco) è il figlio incarnato di Savistri, il padre celeste (il sole); egli è stato concepito e generato dalla vergine Maya ed ha per padre terrestre Twasti, il falegname (colui che fabbrica lo Swastica).

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