17 Luglio 2024
Il Pungiglione

A chi la vittoria?

A chi la vittoria? Solo a chi se la merita!

Solo a chi se la guadagna con la forza della rettitudine e del proprio impegno.

Ovvero nella misura del proprio braccio.

Non importa se siete comunisti, fascisti, ebrei, statunitensi, massoni, templari, rosacrociani, qualunquisti, negri, inglesi, cristiani, mussulmani oppure asiatici o sudamericani.

L’importante è che voi siate ciò che siete, se veramente lo siete, ovvero esseri di luce.

Lo sguardo va portato non dove i servi dell’oscurità puntano il dito e vi bastonano affinché tutti voi guardiate laddove il dito è stato puntato.

La luce è attorno a noi.

Basta chiudere gli occhi per vederla.

Basta aprire veramente gli occhi per esserne inondati.

Se siete luce, siate esseri di luce. Uscite dalle pastoie. Buttate nella spazzatura l’ipocrisia.

Disertate la loggia nella quale siete finiti, uscite dalla sinagoga, dalla chiesa, dalla moschea in cui siete capitati per nascita, per scelta, per coercizione, per abbandonismo, perché non avevate il fegato di affrontare da soli, con le vostre sole forze, questa vita terrena e quotidiana, questa esperienza di vita materiale. Questo ciclo cosmico.

Smettetela di cercare un intermediario con voi stessi e siate fermamente e decisamente voi stessi.

Toglietevi la divisa di questo o di quell’esercito: se voi realmente siete, la divisa già ce l’avete, l’avete già indossata nei molteplici combattimenti sostenuti con altre divise, per altri padroni.

Ma voi siete i padroni di voi stessi.

Dopo tutti questi combattimenti, queste morti e queste rinascite, lo volete capire che i veri guerrieri siete voi perché solo ed esclusivamente voi siete re di voi stessi?

Abbiate il coraggio di credere in voi stessi. Ed essere Re!

Ed essere guida ed esempio per ignavi, ipocriti, cacasotto e apolidi coatti.

Guardatevi allo specchio, Donne: la vita viene da Voi, non dai presunti e arrogati ministri di questo o di quell’altro culto, di questo profeta o di quell’altro supposto illuminato… bravo solo a sfilarvi il portafogli.

Questi ipocriti pervertiti misogini non sanno che cosa voglia dire procreare, mantenere ed educare dei figli. Sono la peggiore spazzatura che l’universo poteva mettervi e metterci tra i piedi.

Volete aspettare il prossimo cambio di guardia e farvi nuovamente garrotare, stuprare, dilaniare o bruciare?

Già moltissime, come stolte, si fanno tenere i piedi sul collo: si vede che il puzzo del plantare piace più di quello della propria consapevolezza, della propria dignità.

Avete ancora voglia di illuminare l’Europa e il mondo intero con i vostri roghi? Vi piace forse il caldo?

Volete continuare a dare i vostri figli e le vostre figlie in pasto a Baal alias Moloc? Al dio della guerra, del genocidio e della distruzione per eccellenza?

Guardatevi allo specchio, tutti quanti voi, e cercate di capire se nell’immagine riflessa riconoscete il vecchio, caro e indomito combattente, il quale ha attraversato il tempo combattendo per giungere fino a voi, dentro di voi, adesso, per svegliarsi veramente.

Se voi siete voi, se in voi riconoscete lei o lui, cioè quello che eravate voi, allora battetevi!

E la Vittoria sarà Vostra!

Gianluca Padovan

2 Comments

  • mariomerlino 1 Novembre 2014

    e i titani tentarono di giungere al cielo e spodestare gli dei che, irosi e gelosi, li scaraventarono giù, a terra. O furono gli stessi titani che, presi da stupore e terrore, precipitarono al suolo quando si accorsero che il cielo era irrimediabilmente vuoto… Certo l’invito ad essere luce è affascinante e risuona di armonie antiche a cui prestammo orecchio e concedemmo il braccio per la battaglia e le gambe per osare il cammino… anche noi avemmo vent’anni e non conosciamo rimpianti rancori rimorsi e neppure rivalse… lo specchio rimanda il volto, forse solo un po’ stanco e rugoso, del vecchio combattente, di un combattente che non abbisogna più di luce ma s’accontenta delle ombre della sera nella consapevolezza che, nelle tenebre, non c’è il perire ma l’attesa del giorno a venire… e, fiero e forse disperato, raccoglie l’ultimo atto d’orgoglio, uno sberleffo e, se gli dei gli sono avversi, peggio per loro…

  • mariomerlino 1 Novembre 2014

    e i titani tentarono di giungere al cielo e spodestare gli dei che, irosi e gelosi, li scaraventarono giù, a terra. O furono gli stessi titani che, presi da stupore e terrore, precipitarono al suolo quando si accorsero che il cielo era irrimediabilmente vuoto… Certo l’invito ad essere luce è affascinante e risuona di armonie antiche a cui prestammo orecchio e concedemmo il braccio per la battaglia e le gambe per osare il cammino… anche noi avemmo vent’anni e non conosciamo rimpianti rancori rimorsi e neppure rivalse… lo specchio rimanda il volto, forse solo un po’ stanco e rugoso, del vecchio combattente, di un combattente che non abbisogna più di luce ma s’accontenta delle ombre della sera nella consapevolezza che, nelle tenebre, non c’è il perire ma l’attesa del giorno a venire… e, fiero e forse disperato, raccoglie l’ultimo atto d’orgoglio, uno sberleffo e, se gli dei gli sono avversi, peggio per loro…

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