“Il Fascismo duro è sempre stato paneuropeo. Il tema dell’unità dell’Europa è già molto importante negli anni 30. A condizione che sia una “buona Europa”, non l’Europa dei mercanti, non l’Europa dei finanzieri o dell’internazionale comunista… un’Europa virile, eroica, bianca…” Zeev Sternhell “La Destra alla conquista delle coscienze?” in “Diorama Letterario”Aprile 1989.
“L’esistenza oggi giorno, di una vasta area di consenso accademico, un’area con confini dichiaratamente molto confusi, ci porta a dire che il miglior approccio al Fascismo consiste nel considerarlo una forma di Nazionalismo antiliberale e, in ultima analisi anticonservatore, genuinamente rivoluzionario e interclassista. Come tale è un’ideologia profondamente legata alla modernizzazione e alla modernità, che ha assunto una considerevole varietà di forme esterne per adattarsi al particolare contesto storico e nazionale in cui è apparsa e che per articolare il suo corpo di idee, i suoi slogan e la sua dottrina ha attinto da una vasta gamma di correnti politiche e intellettuali, di destra e di sinistra, antimoderne e promoderne. Nel periodo fra le due guerre esso si è manifestato soprattutto nella forma di un “partito armato” guidato da un elitè che cercava, per lo più senza riuscirvi, di creare un movimento populista di massa attraverso uno stile politico liturgico e un programma di politiche radicali che prometteva di superare la minaccia del socialismo internazionale, di porre fine alla degenerazione che affliggeva la nazione a causa del liberalismo e di determinare un rinnovamento radicale della sua vita sociale, politica e culturale come parte di quella che molti immaginavano fosse, per la civiltà occidentale, l’inizio di una nuova era. Il principale mito mobilitante del Fascismo, destinato a condizionare la sua ideologia, la sua propaganda, il suo stile politico e le sue azioni, è la visione dell’imminente rinascita della nazione dalla decadenza.”Roger Griffin “Il nucleo palingenetico dell’ideologia del”Fascismo generico”“ in A. Campi “che cosa è il Fascismo?”(Ideazione, Roma,2003, pag. 97 e segg.)
va “gli Stati Uniti di Europa come lega delle nazioni europee con uno stesso sistema di misura e di moneta”.D’altra parte in quel periodo Gregor Strasser indicava la minaccia che incombeva sull’Europa da parte del mondo negro africano e della Cina. Lo stesso Rosenberg indicava al Nazional Socialismo la missione di salvare l’Europa “da se tessa”. Alcuni storici non mancano di riconoscere (pag.153) che “molti dei più alti gerarchi del Nazionalsocialismo credevano sinceramente che la rigenerazione della Germania fosse indissolubilmente legata a quella dell’intera Europa. Essi si vedevano come” i portatori dell’ordine e dell’armonia in un continente sprofondato nel caos e nella decadenza e come gli instauratori di un ordine post-liberale”. Che tutto ciò non fossero solo parola lo dimostra la trasformazione della Waffen SS in un vero esercito europeo un fenomeno certo -ben noto ai nostri lettori, riguardo al quale rimandiamo all’ancor valido testo di H.W Neulen “L’Eurofascismo e la Seconda Guerra Mondiale “(Volpe ed. Roma, .1982) a pag.7 si può leggere;“Dal 1940 in poi il piccolo nazionalismo statale della maggior parte dei fascismi si trasformò progressivamente in un nazionalismo pluralista dai grandi spazi e pertanto, soprattutto a partire dal 1943, il nazionalfascismo si convertì in Eurofascismo “Il testo del Neulen è interessante soprattutto qui per quel che riguarda una certa ambiguità rimasta, purtroppo, nella politica “europea” del Reich.
l suo significato. Allora il governo di Hitler parla di Europa, l’addita come un avvenire, una ricompensa, una riabilitazione. Non importa molto che egli sia sincero o che cerchi di ingannare .Presso i combattenti e presso coloro che vivono il fascismo, l’idea fascista acquista un nuovo contenuto… che non aveva mai avuto prima. Prima i fascisti sanno che il loro combattimento è mortale e la loro difesa disperata…… Sanno anche che l’idea dell’unità dell’Europa non è soltanto un tema di propaganda; è un’unità necessaria, la sola via di salvezza tra i due mostri che compaiono…(Gli USA e l’URSS, oggi di mostri ne è rimasto uno solo e non è detto che fosse proprio il “meno peggio”N.d.C.)… Non ha nessuna importanza che Ribbentrop e che Goebbels mentano, che sognino ancora annessioni ed egemonia. L’idea fascista cambia e prende una forma definitiva in coloro che saranno domani proscritti e condannati.”
e e multi nazionale,destinata prima o poi ad essere sommersa dal diluvio afro-asiatico. E temiamo proprio che questo sia il[i][i] destino del nostro continente!
22 L’Europa e la sfida dei Fascismi”Il Mulino, Bologna, 2001, pag.188