10 Ottobre 2024
Attualità

Al Consiglio regionale lombardo sono tutti “complottisti” e vi spiego perché – Dana Lloyd Thomas

Recentemente è nato in Lombardia il partito unico del vaccino, con l’approvazione unanime di una mozione che chiede il “vaccino obbligatorio” contro l’influenza per gli ultra 65enni e il personale scolastico, nel quadro delle “misure post-Covid19”. Facciamo un passo indietro a marzo 2020. Nonostante i segnali sanitari preoccupanti che arrivavano da alcune località, la classe politica lombarda perde tempo e nel giro di pochi giorni,  passa dall’“abbracciate un cinese” e gli aperitivi a gogò,  al “chiudiamo tutto”. Chiusura

che il governo Conte estende poi all’intero Paese; nasce il “giornale unico del virus” che pretende di avere ragione su tutto, mentre chi faceva domande sulle misure in “stile cinese” veniva censurato, criticato, oscurato su internet e deriso come “complottista”.Nasceva la “tematica influenza”. Chiunque – medici compresi – si mettesse a fare paragoni tra l’influenza e il Covid19, e osasse paragonare quest’ultimo proprio all’influenza, leggera o aggravata che fosse, era il nuovo “nemico del popolo”, insomma, un “complottista”. Chi soprattutto si azzardasse a pronunciare parole “come una banale influenza” veniva additato come pazzo assassinio che rischiava di provocare stragi inaudite.

Noi non siamo in grado di giudicare quanto il Covid19 si possa paragonare all’influenza, più o meno banale, anche se, tra gli argomenti quasi proibiti rientrava anche la discussione della stagione influenzale 2016-17 che fece un numero sproporzionato di vittime anche in Lombardia. Resta il fatto che, per la voce del padrone, paragonare il Covid19 all’influenza significava fare peccato mortale.

Il mondo gira, ma la classe politica si inchina al valore salvifico – e, diremmo noi, soprattutto commerciale – del “vaccino”. Ma quale vaccino? Quello del Covid19 non arriva e, si dice, non arriverà mai uno per lo stesso fatto della mutazione veloce del virus. Allora, si propone il vaccino anti-influenzale come parte del “pacchetto post-Covid19”. Nonostante il “post”, in qualche modo il Covid19 si associa all’influenza, banale o aggressiva che fosse. Ma fino all’altro ieri tale associazione era da “complottisti”, vietatissima dal “giornale unico del virus” come “fake news” che avrebbe provocato immani stragi. Quindi, se la logica non è un’opinione, i consiglieri lombardi sarebbero tutti “complottisti”.

Chiedo sommessamente ai consiglieri lombardi come si sentono a far parte della schiera degli “eretici” che osano associare la nuova infezione Covid19, che sarebbe un fenomeno di una novità assoluta nei quattro miliardi di anni dell’esistenza del pianeta Terra, con una mera o persino “banale” influenza.

Forse tra le pieghe dei numerosi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri esiste qualche comma con cui si possa multare questi “complottisti” per Lesa Maestà alla nuova religione atea del covidismo.

Dana Lloyd Thomas

 

4 Comments

  • Nicolò 22 Giugno 2020

    Vedremo che razza di aumento ci sarà per le vaccinazioni delle influenze stagionali, l’aspetto preoccupante è che si sa che il vaccino per una epidemia transitoria è un non senso, l’anno prossimo potrebbe arrivare un nuovo ceppo e rendere completamente inutile l’ultimo disponibile.

    Il vaccino è un’ottima arma per le malattie come la poliominite, antitetanica, morbillo, rosalia…. Ma parliamoci chiaro, il vaccino per epidemie stagionali (che quindi sempre cambiano) è un non senso.

  • Rita Remagnino 23 Giugno 2020

    Non vorrei essere scambiata per l’avvocato difensore della Giunta Lombarda, contro la quale negli ultimi tre mesi si è scatenato una specie di tiro al bersaglio nazionale, ma: 1) il governatore lombardo è stato il primo a mostrarsi in pubblico con la mascherina (venendo sbeffeggiato da tutti i media), segno evidente che a palazzo nessuno pensava “che si trattasse di una banale influenza”; 2) il ministro della salute Speranza ha appena acquistato 400 milioni di dosi di “vaccino di Oxford” e perciò, se ci sono complottisti, non sono a Milano; 2) lo sponsor del #milanononsiferma era il sindaco milanese, la Giunta regionale era contraria. Se vogliamo dire le cose, diciamole tutte.

    • sasa 24 Giugno 2020

      è certo che è stato sbeffeggiato ,non sapeva come mettersi una mascherina !!!!!

  • Rita Remagnino 26 Giugno 2020

    Bella battuta, Sasa. D’altronde la prima volta, si sa, è sempre imbarazzante.

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