9 Ottobre 2024
Esoterismo Intervista

Aleister Crowley e l’Italia – La Redazione incontra Cristian Guzzo, autore del libro

Cristian Guzzo è un personaggio dai poliedrici interessi e con una speciale predilezione per la storia dell’esoterismo e del medioevo. Lo abbiamo incontrato, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro.



Ciao, Cristian! Oggi esce ufficialmente il tuo nuovo testo storico dal titolo Aleister Crowley e l’Italia. Puoi raccontarci come è nata l’idea di scrivere un saggio dedicato ad un personaggio tanto discusso?

L’idea di scrivere questo libro nacque circa due anni or sono. Venni casualmente a conoscenza di una campagna di raccolta firme, avviata per sensibilizzare le istituzioni siciliane al recupero architettonico di villa Santa Barbara, a Cefalù. Codesto edificio aveva ospitato, fra il 1921 ed il 1923, la celebre abbazia di Thelema, dimora italica e sede della comune magica ideata dal mago anglosassone Aleister Crowley. Fino a quel momento avevo nutrito forti perplessità su tale personaggio, anche se devo confessare che all’età di 16 anni ebbi ad imbattermi in una libreria nel suo Magik, durante un viaggio compiuto a Padova con i miei genitori. Ad ogni modo, restai colpito dal coinvolgimento di numerosi intellettuali nell’iniziativa di recuperare ciò che restava di Villa Santa Barbara, odiernamente ridotta a poco più di un rudere. A ciò si aggiunse un certo interesse che cominciava a maturare in me, relativamente alla esperienza sociale vissuta dalla Bestia 666 e dai suoi adepti, a Cefalù. Si trattò di un tentativo operato da un gruppo di uomini e donne, di affrancarsi definitivamente dalla società del tempo, per vivere all’insegna di una novella spiritualità, ricalcata sui precetti e gli insegnamenti del Libro della Legge. Presi così ad interessarmi alle vicende esistenziali del Crowley, con l’intento di meglio comprendere le coordinate filosofiche del suo agire. Cominciai così a leggere il suo Libro della Legge; un’opera profetica e messianica ad un tempo, a tratti apparentemente sulfurea e sinistra, ciononostante potente ed evocativa, figlia legittima di quelle correnti magico-egizie tanto in voga fra la fine del secolo XIX ed i primi anni del XX. Fra le sue pagine ritrovai il credo ruvido di un Dio ancestrale e guerriero, che tentava di imporre all’uomo Crowley, che si disse ispirato dall’Angelo Aiwass, una inedita religione magica da dispensare all’umanità. L’esegesi del testo mi spinse a volerne sapere di più, in considerazione del fatto che ancora una volta l’Italia si dimostrava un imprescindibile crocevia per gli iniziati più celebri del tempo.

Su Crowley esiste una biografia sconfinata, molta della quale è stata da te consultata e citata fra le pagine del libro. Come si colloca il tuo lavoro rispetto a questa enorme messe di scritti dedicati alla Grande Bestia 666? In poche parole, perché il lettore dovrebbe essere spinto ad acquistare il tuo testo?

Tengo innanzitutto a precisare, con un pizzico di orgoglio, che questo è uno dei pochi testi scritti da un italiano, che si occupi in maniera scientifica ed approfondita di Crowley. In giro è possibile infatti per lo più reperire traduzioni di testi anglosassoni, alcune piuttosto valide, altre meno. Il mio lavoro si apre con una minuziosa disamina delle origini della magia sessuale europea, della quale Crowley fu alfiere, cultore e sostenitore. Da quanto emerso, le pratiche erotico-realizzative avrebbero avuto scaturigine nel XVIII secolo, all’interno di ambienti esoterici napoletano-maltesi (in particolare all’interno del mundus massonico egizio al quale appartenne Alessandro conte di Cagliostro, alias Giuseppe Balsamo da Palermo) e dunque italici, salvo poi essere risemantizzate da numerosi sodalizi esoterici del tempo. Fondamentale, in tal senso, fu il contributo di Papus, che a buon diritto può essere considerato il padre nobile della diffusione della spermognosi in Occidente; la medesima alla quale attinse, per altro, Theodor Reuss, figura centrale dell’Ordo Templi Orientis. La mia idea è che le conoscenze di Cagliostro furono assimilate oltralpe, attraverso Papus che aveva avuto modo di leggere il rituale della massoneria egiziana del Balsamo, nel quale i riferimenti alla piromagia appaiono decisamente espliciti. La prova che tale insegnamento provenisse da un bacino iniziatico italico-meridionale, sarebbe offerta dal mago di Portici Giuliano Kremmerz, fondatore della Fratellanza Terapeutico-Magica di Miriam. Costui fu il primo a fare riferimento alla magia sessuale già nel 1898 nel suo Angeli e Demonii dell’Amore ed è noto come egli fosse affiliato al celebre Ordine Egizio dell’Avvocato Giustiniano Lebano già esistente almeno dalla seconda metà del secolo XIX. Angeli e Demonii dell’Amore è senza dubbio un’opera fondamentale per la storia della spermognosi europea, della quale sto attualmente curando la prima traduzione in inglese, che vedrà la luce a breve. Si è sempre ritenuto che le conoscenze in ambito magico-sessuale dell’Ordo Templi Orientis fossero in buona parte derivate dall’Oriente ed alcuni studi recenti emersi in ambito accademico sembrerebbero propendere per tale ipotesi. Altri storici hanno tuttavia odiernamente messo in dubbio codeste origini, evidenziando invece come in realtà già lo stesso Reuss avesse attinto a piene mani da quanto circolava in Europa negli ambienti esoterici del tempo. Sarebbe, ora, troppo lungo dettagliare tali aspetti che sono per altro ben chiaroscurati nel libro. Questo sarebbe pertanto uno dei tanti motivi per i quali consiglierei la lettura del libro! (Risate)

Le opere di Crowley sembrano appassionare molti. Lo dimostra il notevole interesse delle case editrici che, negli ultimi mesi, hanno dato alle stampe numerosi testi del mago inglese. Anche taluni personaggi notoriamente vicini al mondo kremmerziano, hanno dimostrato una certa attenzione editoriale nei riguardi della Bestia. Ciò ha immediatamente scatenato un’ondata di gossip all’interno del milieu esoterico e tradizionalista del nostro Paese. Ho udito addirittura parlare di una sorta di alleanza kremmerziano-crowleyana. Sai dirmi qualcosa a riguardo?

Ritengo che la crescita dell’interesse nei confronti di Crowley sia stata parzialmente eppur significativamente influenzata dalla scadenza dei diritti d’autore sui suoi scritti. Ciò ha pertanto reso gli Editori maggiormente liberi e dunque più che disposti a ripubblicare i suoi libri, senza il pericolo di incorrere in cause legali con i detentori dei diritti medesimi. A ciò si aggiunge la ciclica crisi dei valori tradizionali e religiosi che avvicina inesorabilmente coloro che hanno sete di conoscenza alle religioni alternative, che, pare, stiano divenendo progressivamente meno alternative che in passato. Quanto alla seconda parte del quesito, è noto che la madre degli sciocchi sia perennemente incinta. Studiare Crowley o ripubblicarne i testi non è sinonimo di condivisione del cammino iniziatico o delle di lui idee, sulle quali molto ci sarebbe da discutere. Altrimenti dovremmo ammettere che lo stimabilissimo Prof. Massimo Introvigne, per il solo fatto di avere scritto un testo pregevolissimo sul Satanismo contemporaneo, debba essere etichettato automaticamente come un accolito del Maligno. Personalmente sono assai distante dall’insegnamento thelemico, anche se conosco in questo ambiente persone degnissime e rette. Aggiungo che un tema può essere affrontato, senza necessariamente condividerne a livello personale i contenuti. Ciò che deve contraddistinguere la ricerca dello storico è il rigore con il quale viene affrontato ogni argomento di studio. Questo è uno degli insegnamenti trasmessici dal grande Marc Bloch. Le teorie dei complottisti che vedono trame dalle tinte occulte ovunque, mi interessano onestamente molto poco. Vi è tanto da studiare ed il tempo è sempre un implacabile tiranno che tira il morso della ricerca. Cerchiamo di spenderlo al meglio, senza soffermarci su tali inezie.

Esistono molte pubblicazioni scientifiche dedicate ad Aleister Crowley, buona parte delle quali realizzate con documentazione inedita riveniente dagli archivi dell’O.T.O. Questa apertura da parte del mondo thelemita ha consentito di venire a conoscenza di numerosi particolari sconosciuti sul Crowley. Il tuo libro sembra inserirsi in tale solco. La mia affermazione è corretta?

Spero di sì! Ho tentato, nel mio piccolo, di colmare una lacuna esistente occupandomi specificatamente della presenza di Crowley in Italia. Durante le mie ricerche mi sono imbattuto in un inedito documento del 1929 che lo riguarda direttamente, presso l’Archivio di Stato di Roma. Si tratta di un rapporto poliziesco dal quale si evince come anche dopo la sua cacciata dall’Italia, Crowley continuasse ad essere sorvegliato dagli organi di sicurezza del nostro Paese. Questi ultimi lo tenevano sotto controllo, anche grazie alle informazioni fornite dai fascisti inglesi sul suo conto. La polizia fascista sospettava fortemente che il nostro personaggio svolgesse attività di spionaggio per conto del governo britannico e temeva il di lui ritorno in Italia sotto mentite spoglie. Il testo ricostruisce poi in maniera minuziosa gli anni 1921-1923, occupandosi anche di quanto avvenne dopo la cacciata di Crowley dalla Sicilia. L’ultimo capitolo è quello che prediligo, dal momento che in esso è presente la ricostruzione di ciò che restò della memoria di Crowley in Sicilia negli anni successivi alla sua espulsione da parte delle autorità fasciste (1923).

Bene. Ritengo che questa breve intervista solleverà più di qualche interrogativo nei nostri lettori che, ci auguriamo, si procureranno il tuo libro. Dove è possibile acquistare il libro?

Attualmente è disponibile solo su Amazon ai seguenti links:

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A conclusione di questa nostra chiacchierata vuoi aggiungere qualcosa?

 

Desidero ringraziare Ereticamente per avermi concesso questo spazio, nonché tutti gli amici che mi hanno aiutato, nel corso della stesura del libro, con il loro consigli e con i loro apporti intellettuali. Spero infine che il testo riscuota il consenso ed il gradimento dei lettori, dal momento che rappresenta il prodotto di un duro lavoro.

 

 

2 Comments

  • DANILO FABBRONI 14 Marzo 2019

    Certo che prospettare Crowley come una guisa di santo fa dimenticare di proposito che egli fu un Santo di Satana, per dirla con Guénon, tant’è vero che prendendo di mira da parte dell’autore un autorevolissimo studioso come Spence la dice lunga sulle evidenti intenzioni mistificatorie del medesimo.

  • Christian Giudice 24 Novembre 2020

    Si riferisce per caso allo scritto dello Spence sul Crowey agente segreto?

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