Il semestre appena trascorso è stato caratterizzato da un grande fermento nella pubblicazione e nella riscoperta di saggi crowleyani, tra cui sicuramente spicca il lavoro di Cristian Guzzo “Aleister Crowley e l’Italia”. L’autore, già noto per una “Storia dell’Erme
Ho trovato ancora più interessante la parte iniziale del libro, in cui Guzzo cerca di costruire una storia del sistema magico-sessuale nel nostro Paese, ovviamente con grandi riferimenti anche alla magia kremmerziana, ma che si origina fondamentalmente nel ‘700, con il metodo magico-massonico di Cagliostro. Qui risiede secondo me il vero punto di forza di “Crowley e l’Italia”, perchè apre scenari storicamente accertati e iniziaticamente comprovati, anche nel percorso thelemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che Crowley, durante un suo intenso Ritiro Magico, “ricordò” di essere stato Cagliostro in una sua precedente incarnazione ed i riferimenti al suo lavoro sono sicuramente presenti nel percorso magico dell’Astrum Argentinum. In effetti, ancora prima del recupero di questa memoria magica, esisteva una affinità tra i due personaggi, forse anche per la comune vita rocambolesca, che si era già sostanziata in alcuni precisi riferimenti operativi quando in Messico, nel 1900 ev, il giovane Crowley fonda un Ordine quasi interamente basato sulla formula LPD, completamente di origine cagliostrana.
Avvicinandomi alla conclusione, mi sento di commentare un passaggio che forse il lettore potrebbe non cogliere, ma che sicuramente tocca immediatamente la sensibilità di uno studioso thelemita; un passaggio che mi ha dato modo di riflettere, meditare e che ritengo possa dare un ulteriore contributo, se però propriamente inteso. E’ giusto dire che Guzzo lo riporta come dato storico, senza alcun commento in merito. Ho verificato personalmente ed in effetti il dato storico è vero. Di cosa sto parlando? Del fatto che nei giorni della Rivelazione del Cairo Crowley fosse affetto da sifilide e quindi, probabilmente, non nel pieno di uno stato di salute ottimale. Egli aveva contratto la sifilide negli anni giovanili: già al momento dell’ingresso nella Golden Dawn ne risultava affetto e ne era ancora in cura. Questo è un dato storico incontrovertibile e mi riservo di approfondire con un medico qualificato cosa significasse esattamente in quegli anni convivere con tale patologia. In ogni caso sappiamo che Crowley si curava e che ne è guarito; le cure non gli hanno impedito di continuare a scalare, di affrontare viaggi pericolosi, pratiche magiche intense, o continuare ad avere rapporti sessuali (tra l’altro non risulta ad oggi che abbia infettato altre persone, né tanto meno che i figli siano nati sifilitici). A tal proposito Crowley stesso scriveva: “Ho contratto la sifilide nel 1897, mi sono accuratamente curato con mercurio e non ho più avuto sintomi seri, e assolutamente alcun disturbo dal 1917.” Mi sento dunque di escludere categoricamente che questo possa avere influito sulla sua lucidità durante gli avvenimenti del Cairo, che tra l’altro hanno coinvolto anche altre persone e fatti oggettivi, come la scoperta della Stele della Rivelazione. Certo stava affrontando una malattia e questo vuol dire comunque essere in una fase di particolare sensibilità, un periodo di intensa corrosione interiore da parte della forza del Vitriol. Tuttavia manca, ad oggi, uno studio iniziatico su come la malattia possa influire sul percorso iniziatico personale, anche se sappiamo che ovviamente influisce… il più delle volte, tuttavia, facilitando l’acquisizione di stati superiori. Per citare una persona completamente fuori contesto, viene subito in mente Tiziano Terzani: un uomo in cammino, ricercatore dell’ulteriore, ma il cui vero Maestro fu proprio la Malattia… un Maestro terribile, che lo ha accompagnato alla Morte certo, ma con il sorriso dell’Iniziato che davvero ha interiorizzato uno stato alterato. Recentemente studi scientifici hanno dimostrato che la flora batterica presente in un organismo influenza il cervello ed il nostro comportamento. Lo stesso effetto lo producono alcune sostanze vegetali… mi domando se anche dei virus possano avere una tale influenza. E’ un campo di ricerca ancora inesplorato e continuerò ancora a meditare sulle parole di Therion che sono sicuramente provocatorie, ma possono anche assumere un significato di grande riflessione, proprio sulla base di quanto appena accennato: “Sarebbe salutare se ogni maschio si impregnasse dei germi di questo virus [la sifilide] per favorire lo sviluppo del genio individuale!”… cit. The Magical Record 10 agosto 1930 ev
Il libro di Cristian Guzzo verrà presentato presso l’Associazione Culturale Fosforo e Mercurio di Genova il 6 aprile 2019 ev. Sarà presente l’autore e ci sarà possibilità di dibattito su quanto precedentemente espresso.
Sapah Zimii