Dal Tempio di Giove sdegno e preghiera.
Doveva morire per l’accidia di medici e giudici, ma grazie all’amore dei genitori Alfie sta sopravvivendo. Il caso che ha scioccato l’Europa è oramai all’ordine del giorno. Una di quelle storie commoventi sulle quali alcuni giornalisti godono perché sanno che avranno un pezzo di successo, altri, dai valori sani, ne scrivono sperando di smuovere qualcosa.
La nostra società, decaduta nel meccanicismo industriale ed informatico, abituata a giocare con la morte tramite il mezzo virtuale, ha perso il senso reale della vita e della natura. Si è perso il senso magico dell’uomo e s’è dimenticato il corpo del valore di cui i latini riempirono l’Europa: l’Amor.
Virgilio scriveva che l’Amore può vincere ogni cosa, Plauto che l’Amore può ogni miracolo. Dal tempio di Giove non può che partire un appello ai genitori di Alfie: non smettete di amarlo, continuate a lottare per amore e ricordate che l’amore può ogni cosa e che la Fortuna aiuta gli audaci. Ciò che lo stato inglese sta commettendo è un crimine verso l’umanità e non si può rimanere impassibili a ciò. Si accusano i nazisti di essere stati disumani, ma i giudici inglesi non si stanno mostrando migliori di quei gerarchi tedeschi.
Lo stato deve garantire il diritto alla vita e deve lottare perché esso sia applicato. I figli non sono oggetti da commercializzare o da gettar via quando si rompono: essi sono esseri umani come ognuno di noi e tutti noi dobbiamo avere la possibilità di lottare per la vita, tutti i genitori devono avere il diritto di poter fare ciò che ritengono più opportuno per le cure dei figli: loro gli hanno dato la vita e loro ne sono i tutori.
Lo stato inglese non si rende conto dell’atroce Nemesi che scatenerà contro se stesso alterando la natura delle cose in questo modo. Se l’Amor è la forza che costruisce il mondo bisogna capire che dove c’è Amore vi è crescita, dove vi sono il disamore e l’odio v’è caduta e distruzione. E’ sempre stato così e così continuerà ad essere. L’uomo, preso dall’avidità e dall’egoismo di imporsi sugli altri sta dimenticando l’Amore e si vuole sostituire a questa forza, non rendendosi conto ch’ella è incontrastabile.
Dal tempio di Giove, piccolo luogo del culto latino e italico, non abbiamo certamente la forza di smuovere folle oceaniche a sostegno della vita, ma abbiamo la coscienza e l’etica necessarie a poter proferir parola e sottolineare che lo scopo delle leggi deve essere quello di tutelare i cittadini ed il vivere comune, e non quello di schiacciare e sottomettere gli abitanti dei territori. La grande rivoluzione di Romolo, nel segno di Giove, fu proprio questa: trasformare le leggi per dare il diritto agli uomini. Chiunque può approvare o criticare le metodiche degli antichi Romani, ma l’intento fu certamente spinto da un valore sano ed invincibile, che ancora oggi sopravvive: diffondere il diritto tra le genti.
I gentili pii non potranno certamente scrivere comunicati altisonanti ed incisivi, quello tocca alle istituzioni che debbono muoversi con responsabilità, maturità e spirito di tutela della vita e di ciò che la produce, ossia la famiglia. Noi possiamo soltanto pregare, ma chissà che a volte un voto a Giove non possa più di cento nazioni.
Giuseppe Barbera
Rettore del Tempio di Giove della Pietas.