8 Ottobre 2024
Femminismo

Apologia di una Twingo – Claudio Cantelmo

Le ultime settimane ci hanno ammorbato con la solita decadente storia tipica del mondo moderno di una coppia che scoppia, con il solito teatrino della sovraesposizione mediatica di un triste episodio consuetudinario della democrazia decadente. Non vogliamo parlare della coppia in sé, del resto il tradimento in un matrimonio rimane deplorevole e a rimetterci sono sempre i figli che ne pagheranno in futuro le conseguenze con comportamenti che ne pregiudicheranno la vita.

Shakira la tradita ha fatto delle corna un investimento che le ha fruttato – guarda caso – ancora più successo e ancora più milioni. Del resto, il mondo moderno a questo si riduce. Ad una corsa al denaro. Contenti tutti. Anche i cornuti.

Ma questo è solo un aspetto della triste vicenda, perché a scendere in campo sono state le femministe, che hanno esaltato la tuonante cantante d’assalto per condannare lo spregevole “maschio alfa tossico di mascolinità patriarcale”. In altri tempi la solidarietà ad un tradito – uomo o donna che fosse – non avrebbe generato speculazioni politiche. Oggi, tutto è sfruttato dal minoritario femminismo che con la sua cagnara silenzia tutte le voci della vile maggioranza.

Quello che però è sfuggito è l’offesa che la tigre della canzone latina ha fatto ad un’altra donna, declassandola al rango di un Casio al confronto di un Rolex oppure, per l’appunto, ad una Twingo che, ovviamente, per chi naviga nell’oro non può essere che qualcosa da essere inferiore.

Se fosse stato un uomo a bollare una donna con questi epiteti sarebbe finito in carcere. Ma una donna può oggi dire quello che le pare, financo uccidere il proprio compagno o il proprio figlio. Poverina era depressa e oppressa da questa società patriarcale! Chi siamo noi per giudicare, direbbe il simpaticissimo Francesco.

Eppure qualcosa potremmo aggiungere. Polemicamente. Per divertirci un po’. Senza la smania di salire in cattedra come fanno i sinistri saccenti moralisti dei diritti civili. Non sia mai. Vogliamo solo scherzare. E ridere. Soprattutto in faccia a coloro che ci vorrebbero rieducare al progresso.

Un uomo tecnicamente, dal punto di vista bassamente biologico, non tradisce. Come animale è programmato principalmente per trasmettere i propri geni. E questo in natura si può fare solo accoppiandosi con più femmine possibili, compulsivamente, istintivamente. E la scelta va in primis alle femmine “belle”, ossia sane, che possano assicurare questa trasmissione genetica.

Per le femmine la natura ha previsto un’altra esigenza e un altro ruolo. Quello di essere le “incubatrici” del seme maschile. Ed è per questo che in natura è il maschio corteggia, combatte, conquista, “possiede” una donna; mentre la donna “fugge”, osserva, “sceglie”, viene posseduta.

Ma l’uomo per fortuna non è solo un animale. È un essere superiore. E per questo – pur non rinnegando la sua natura – ha saputo elevarsi costruendo delle civiltà che hanno instaurato un rapporto con Dio, elaborato il rapporto tra gli uomini, sognato una società migliore, scritto il diritto, ecc.

È così che nasce la famiglia, cellula base dello Stato, che non rinnega la natura ma la armonizza ad un livello superiore di spiritualità. La famiglia infatti è l’unione tra un uomo e una donna che si fonda sul dovere della procreazione. Altre fattispecie di “unioni” non sono famiglia. Per carità ognuno in democrazia può fare quello che vuole. Da sempre uomini si accoppiano con le pecore, ci sono donne che lo fanno con i propri cani, in Africa e in Asia si usa farlo con le scimmie… chi siamo noi per giudicare?

Ma queste “unioni” non sono famiglia. Chiamatele libertà, diritti. Ma non famiglia.

Dati fatti e la natura, forse l’uomo tecnicamente non tradisce dal punto di vista volgarmente biologico, come abbiamo accennato. È sempre una donna che tradisce un’altra donna. È lei che sceglie di accoppiarsi o no. E da qui che nasce l’odio tra le donne. Biologicamente per questioni di concorrenza sul mercato. E se le donne sono fuori mercato perché brutte e sciattone, allora odiano anche gli uomini che non le corteggiano, che non le “fischiano”, che non le “violentano” con i complimenti infarciti di mascolinità tossica a base patriarcale come fanno a quelle belle. Ma quanto gli piacerebbe?

L’uva è sempre acerba per chi non arriva a coglierla.

Ma il caso triste di Shakira, a cui va tutta la nostra solidarietà, insegna qualcosa anche a quelle donne che femministe non sono e hanno dedicato la loro vita a collegare la carta di credito che hanno in mezzo alle gambe ad un buon conto corrente (che non sia il loro ovviamente). Perché potrai essere bella quanto ti pare. Potrai adescare con la tua bellezza tutti gli uomini di questo mondo. Ma prima o poi, una qualsiasi Twingo ti supererà. E allora ricorderai chi sei. E varrai per quel sei. Drammaticamente.

Un’altra motivazione per odiare il maschio alfa bianco e la natura delle cose.

Claudio Cantelmo

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *