(Ernst Jünger – Martin Heidegger, Oltre la linea)
L’opposto è rappresentato dallo Stato moderno, in cui l’autorità viene fatta discendere non da un potere fondato nel Divino, ma dalla sopraffazione di una parte sulle altre, processo in cui trova manifestazione il fenomeno totalitaristico, variamente declinato, alieno dallo Stato tradizionale, organico, articolato, differenziato, che secondo un’espressione di Walter Heinrich sia omnia potens et non omnia facens. Tale l’insegnamento da trarre, il sentiero verso l’autentica libertà: non la griglia borghese in cui è incasellato l’uomo-massa in base ai rapporti di forza dettati dalle logiche di produzione o dalla stagnazione della moralina, ma la disposizione interiore a una visione simbolica della propria esistenza, liberamente magica. L’attitudine a un sussulto sovra-razionale, trascendente, scaturente dall’interno, dalla propria natura: il fondamento della visione del mondo e della vita tradizionale è essere se stessi e a se stessi rimanere fedeli.
fino a ritrovare domini inattaccabili dal sapere profano
e conoscere realtà assimilabili solo se vissute realmente
come potenza e come acquisizioni concrete.
La Via che si deve percorrere è quella della Roma Prisca nella quale i Numi erano pure Forze, prive di nomi e di figura…”
onde gli si apre la possibilità di un atto assolutamente
– non pure formalmente, ma anche materialmente –
sufficiente a se stesso, di un atto che parta davvero dal profondo,
da una assoluta purità,
iambi sia capace di comandare ed agitare non più
ciò che negli esseri vi è di particolare,
ma ciò che in essi vi è di universale e di sostanziale.”
Dopo d’aver posto in alto un’ottima ragione direttrice,
affinché, elevandoti poi nell’Etere radioso,
Tu divenga immortale, spirito eterno, non più soggetto a morte.”
(Gli Aurei Detti di Pitagora, tr. it. a cura di G. Catinella)