Bagliori
D’un alto sonno le pieghe sfrondavi
nel mio petto adagiata la sera
dell’ultima luna.
Nel maelstrom con tra i denti il cuore
mi lanciai alla sbuffante cialtrona
agonizzante. Abbagliai le labbra
d’un bacio di sangue… e fu notte.
Dal grembo nell’argento assassinato
di tenebra pura
veglio su di te, ora cosmica figlia
– nel riposo sacrificale –
custodita tra le rovine, sempre
più giovane – eruzione d’un vergine
oblio – sangue d’oro alle ferite
che nutrono i nostri miraggi
in questo tuo silenzio orbo
sfera dopo sfera
verso Nord. Tra le mie braccia Verbo
– primordiale magia – virilità
della forma – Spirito – corpi in fiamme.
Fiamma di pietra, neonata pia,
segreto in cammino a specchi tuonanti
alle corone d’oro in croce
dietro l’orizzonte della tenebra:
il risveglio nell’alba.
D’un alto sonno le pieghe sfrondavi.
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