9 Ottobre 2024
Attualità Cultura & Società

Caso Segre: la polizia del pensiero – Umberto Bianchi

Che il recente caso degli insulti alla senatrice Segre, nello specifico ad una anziana reduce dall’orrore dei campi di concentramento, siano un gesto vile e riprovevole, non c’è neanche bisogno di dirlo, è cosa che si commenta da sé. Ma da qui ad inaugurare appositamente, una commissione “contro l’odio, il razzismo e l’antisemitismo” ci sembra quanto meno fuor di luogo, totalmente inutile e frutto di una visione viziata dalla solita, ipocrita, demagogia buonista.

Ora, senza nulla voler togliere ad un atto certamente spregevole, ma che si circoscrive alla dimensione di un riprovevole teppismo verbale, ci sarebbe da chiedersi perché, invece, non si inaugurano commissioni per porre fine al silenzioso stillicidio di violenze contro persone deboli ed indifese e che ha visto negli ultimi anni, una moltitudine di anziani, donne ed altri soggetti deboli ed indifesi, aggrediti, violentati e spesso assassinati nelle loro povere abitazioni, per la strada o sul posto di lavoro.

Protagonisti di questo scempio, una pletora di personaggi, che vanno da un buon numero di quelle tanto coccolate, “risorse” di importazione, ai nostrani “tossici” o a minori frutto di situazioni di incipiente degrado sociale, oramai totalmente fuori controllo. A tutti questi soggetti è garantita una strana impunità, frutto di una omertà mediatica senza precedenti. Pene lievi, uscite dal carcere molto prima dei tempi previsti, la reiterazione a delinquere con le stesse modalità…

tutto ci lascia intravedere uno stato di degrado umano e morale, senza precedenti, frutto di quel modello liberista globale, che di violenza e degrado si alimenta. Il mito dell’arricchimento senza limiti, il culto dell’esteriorità fine a sé stessa, la perdita di qualsiasi freno inibitorio, di natura etica o morale, determinato dall’assoggettamento di questi ultimi alla sacra legge dell’utilitarismo.

Queste sono le ricadute di ordine morale del Nuovo Ordine Globale, imperniato su una incipiente economicizzazione e disumanizzazione dell’uomo e dei suoi equilibri interiori. Adeguarsi e standardizzarsi ai modelli, ai cliché mediaticamente imposti, dalla Rete, dalla televisione, dal continuo e ossessionante martellamento pubblicitario, a cui è continuamente sottoposto, questa è la parola d’ordine, il dovere a cui, in cambio di fugaci momenti di felicità, è sottoposto un sempre più sradicato ed alienato individuo.

Talune favelas in Brasile, hanno connessione Internet ed in mezzo a strade fangose tanti giovani votati alla miseria ed alla marginalità, girano come zombie, forniti dell’unico, vero, irrinunciabile bene che ad oggi possa contare: un luccicante smartphone. Ma perché si possa accedere al “loro” paradiso di plastica, bisogna pur sempre mantenere una parvenza d’ordine e di morale, un’obbedienza ad assiomi morali, ora riadattati e conformati alle esigenze dell’incombente Nuovo Ordine. Ed allora, guai a non esser “buoni”, “solidali”, “tolleranti”, “anti razzisti”, costi quel che costi. Il solo osar mettere in discussione o rifiutare la narrazione e la visione del mondo, così come secondo i dettami della Sacra Famiglia del “politically correct”, significa esser ostracizzati e maledetti “ab aeternum”, senza rimedio.

Al centro di questa inedita narrazione, una tragedia storica, abusata, saccheggiata ed utilizzata senza pietà alcuna, per esser elevata a mito fondante, ad episodio giustificante qualunque forma di censura o repressione, verso chi pensa e dissente. Ed allora, come funghi sorgono commissioni, decreti-legge, provvedimenti “ad personam”. Senza neanche verificare, le fonti e l’attendibilità di offese e minacce, si evoca il ritorno di fantasmi del passato, tanto comodi ed utili a criminalizzare coloro che escono dal seminato, quanto a indurre nel dubbio e spaventare, chi, verso costoro, può mostrare alcuna forma di simpatia verso il dissenso.

La società occidentale globale ed “aperta”, è così divenuta, al di là delle peggiori previsioni, un vero e proprio “panoptikon”: occhiuti e pedanti guardiani, controllano, sorvegliano, vigilano,che nulla fuoriesca sin nei minimi particolari, dai binari della “correttezza”. Azioni, ma anche parole, pensieri, sono tenuti da conto. Ma con una radicale differenza, rispetto alle più pessimistiche narrazioni in tal senso: non volti truci, né scure divise da monaco-guerriero, nè compunti sai curiali, caratterizzano i nostri attuali censori, bensì sorrisi beffardi, abiti all’ultima moda e tanti, tanti buoni sentimenti, copiosamente riversati per tutto l’orbe terracqueo, sino ricoprirne la superficie intera, di una cappa di grigia omologazione.

Ma forse, a questi signori sfugge un particolare. La Storia, quella con la “S” maiuscola, sembrava essersi fermata agli anni di Francis Fukuyama ed al folle sogno di una società appiattita all’imperativo dei mercati finanziari. Ed invece non è così. La ruota della Storia, quella con la “S” maiuscola, ha ripreso a girare, in modo imprevisto ed all’improvviso. Altre parole d’ordine, altri protagonisti, vanno affacciandosi e contendendo un ruolo di protagonisti a quei compunti ed occhiuti guardiani della “correttezza”, sempre più ammuffiti. E questo, con buona pace di commissioni d’inchiesta, scorte e leggi “ad personam”.

UMBERTO BIANCHI

 

Fonte immagine: corsedimoto.com

 

 

 

6 Comments

  • Antonio Torchia 21 Novembre 2019

    Partite tutti dagli inesistenti insulti a quella ricca, e manipolata ‘signora’.

  • Joe Fallisi 21 Novembre 2019

    “Che il recente caso degli insulti alla senatrice Segre, nello specifico ad una anziana reduce dall’orrore dei campi di concentramento, siano un gesto vile e riprovevole, non c’è neanche bisogno di dirlo, è cosa che si commenta da sé.”… Ma BASTAAAAAAA!… mentre scriveva queste righe insulse, conformiste, vili e assolutamente inutili (o meglio: utili alla solita accolita di vampiri e leccapipistrelli) non ha provato un po’ di vergogna?

    Joe Fallisi

  • Ezio Polonara 21 Novembre 2019

    Bravo, Joe…non abbiamo proprio piu’ bisogno di queste pecore inutili!

  • umberto bianchi 22 Novembre 2019

    Mah…prima di fare certi commenti, questi sì insulsi, vi dovreste leggere bene e con attenzione cosa c’è scritto nell’articolo e quale è lo spirito che lo anima. Usare le tragedie belliche per fini di pura speculazione politica, al fine di ricattare psicologicamente l’opinione pubblica è una operazione di puro sciacallaggio politico. Secondo poi. Che i messaggi alla Segre siano stati mandati da quegli stessi che evocano commissioni e leggi ad personam o siano frutto di qualche estemporanea e geniale trovata, il risultato è sempre lo stesso: repressione, criminalizzazione, demonizzazione e legnate. Punto terzo. In base a quanto sinora detto, i veri insulsi e le pecore ed i servi dell’imperante conformismo,nel caso, sono proprio quei “neonazisti del Tennessee”, quei pagliacci da bar, quelle teste di cavolo, che mandano messaggi anonimi dal buio della rete ad una persona, che può piacere o meno, di cui si possono o meno condividere le scelte ma che, pur sempre, rimane una persona anziana, che lamenta un pesante vissuto, alle spalle e che, almeno da un punto di vista strettamente ufficiale e formale, ha dalla sua una ragione morale. Grazie a questo continuo rinvangare, non si può parlare dei 5 milioni di palestinesi fatti fuori da Israele, non si può parlare dei milioni di morti provocati dagli Usa e dai loro democratici sgherri,negli ultimi sessant’anni e passa e, magari, con la scusa dell’anti razzismo, si darà un ulteriore alibi morale all’invasione di milioni di adorabili “risorse” nel nostro paese. Tutto questo, magari, grazie all’umana imbecillità, dei gesti di certi “leoni” da tastiera, dei subumani che non ragionano e fanno cosi’ proprio il giuoco di chi dicono di voler combattere. Pertanto, prima di fare certi commenti da neonazisti del Tennessee, fareste bene a sciacquarvi bene la bocca e riflettere!

  • Paolo 22 Novembre 2019

    Egregio Umberto Bianchi
    Sono d’accordissimo con lei. Mi sono già imbattuto i simili commenti cretini su questo sito, e i soggetti sembrano aver qualche serio problema di lettura (per non parlare poi dei loro commenti), per non dir d’altro.

  • Primula Nera 22 Novembre 2019

    Articolo condivisibile in toto, così come il commento finale di Umberto Bianchi.

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