8 Ottobre 2024
Ambiente Società

Ecologismo radicale nemico della civiltà – Roberto Pecchioli

L’ecologismo radicale è tra i cespugli più insidiosi dell’albero ideologico progressista. Parte di esso è promosso e finanziato dalle centrali oligarchiche e dalle fondazioni dei miliardari sedicenti filantropi, il che la dice lunga sui suoi veri fini. Un ben oliato meccanismo diffonde mezze verità e alimenta paure irrazionali – assai diffuse tra i giovani, la

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Ambiente

La mia Amazzonia – Piero Rivoira

Così doveva apparire la Pianura Padana quando, nel 568, re Alboino guidò i suoi Longobardi alla conquista dell’Italia. «La selva è il luogo prediletto dei liberi, uomini e bestie, di coloro che non hanno qualcuno sopra di loro. Di banditi, di reietti, di fuorilegge, di eremiti. Di orsi, lupi, cervi, cinghiali. Inselvatichirsi significa tornare libero»

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Ambiente Calamità

Il peggior… “amico dell’uomo” – Gianluca Padovan

di Gianluca Padovan   Da circa un secolo si scrive, si disegna e si divulga la lieta novella del “topo-animale-simpatico”. Soprattutto nei decenni post-atomici abbiamo assistito, ma abbiamo anche subito, l’apoteosi del topo, ma io direi del ratto, che impersona l’essere umano sbobinandoci le sue mirabolanti imprese. In primo luogo mi chiedo per quale pernicioso

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Ambiente

L’ambientalismo e il mito della sovrappopolazione: per amare la natura si deve odiare l’uomo? – Flavia Corso

L’ossessione ambientalista è strettamente correlata al mito della sovrappopolazione mondiale. Vi è una sorta di subdolo tentativo di far passare per valida un’idea quantomeno ambigua, se non addirittura pericolosa: la specie umana è nociva per l’ecosistema. Di tanto in tanto, si ipotizzano scenari apocalittici di cui gli esseri umani stessi sarebbero i veri responsabili, e

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Ambiente Società

Greta e il clima. Quando i bambini fanno oh – Roberto Pecchioli

Il caso di Greta Thurnberg, la ragazzina svedese diventata l’icona della crociata sul clima, sino allo sciopero con l’applauso scrosciante dei “superiori”, ricorda molto il film Idiocrazia di Mike Judge. In qualche misura, ne è un sequel adattato alla realtà. Una voce fuori campo dà inizio alla pellicola dicendo più o meno così: “Le opere

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Ambiente

TAV Torino – Lione e Ponte sullo Stretto di Messina: chi ne trae davvero beneficio? Flavia Corso

Al di là dell’analisi costi-benefici: i traffici del cemento La grande corsa alle infrastrutture va sempre più ad alta velocità. Oltre all’acceso dibattito sulla realizzazione della TAV, oggi si sta tornando a parlare anche del Ponte sullo stretto di Messina. Di entrambe le opere, se ne discute ormai nel nostro Paese da decenni, ma a

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Ambiente

Questa lunga estate calda: un altro segnale preoccupante

I mutamenti climatici… Ne avevo parlato a maggio, prendendo le mosse dalla pretesa (bugiarda) dell’Expo 2015 di elaborare una strategia per “nutrire il pianeta”. Quella delle carenze alimentari, infatti, è una delle tessere del mosaico del disastro ambientale che caratterizza i nostri tempi. È una catena i cui anelli – semplificando al massimo – sono

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Ambiente Cogitamenti

Acqua, arroganza e stupidità

Non sono né un ingegnere, né un tecnico della Protezione civile, né – dio ne scampi! – uno di quegli ambientalisti che vorrebbero proibire anche la costruzione di un lapis o di una tazzina da caffé. Sono un normalissimo individuo con una pessima abitudine. A dir la verità di pessime abitudini ne ho più d’una, grazie

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Ambiente Attualità Calamità Enrico Desii Sardegna

Sardegna. Considerazioni minime su una tragedia.

di Enrico Desii A due settimane di distanza dall’alluvione che ha investito la Sardegna, si può essere certi che non solo si sono verificati danni incalcolabili ma, come sempre, non si ricaverà nessun insegnamento da quanto accaduto. L’unica cosa sicura, evidente anche ai profani, è che, si tratti di un evento meteorologico oltre le soglie

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Ambiente Ecologia Rallo

Mutamenti climatici e catastrofi naturali: fino a quando dovremo subire?

di Michele Rallo Nel momento in cui stilo questa nota (al mattino di domenica 10 novembre) il tifone Haiyan ha appena lasciato le Filippine, dirigendosi verso Vietnam, Laos e Cina meridionale. Dietro si è lasciato una scia di almeno 10.000 morti e di alcuni milioni di senzatetto, un’intera provincia rasa al suolo e altre trenta

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