16 Luglio 2024
Livio Cadè Spiritualità

Mea culpa – Livio Cadè

Ricordo, quand’ero ragazzo, quel trasandato battermi il petto durante il Confiteor domenicale borbottando “mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa”. In realtà non avevo nessuna idea di che colpa si trattasse. Pareva sufficiente simulare un certo pentimento, non si sa di che, per ottenere il perdono divino. “Il Signore è vicino a quelli che hanno

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Lacrimae rerum – Livio Cadè

“Io non ti perderò, anche se muoio” (Tennyson) Capire o amare? «Non ridere, non lugere neque detestari sed intelligere». Secondo Spinoza, i fatti umani non devono suscitare né il nostro umorismo, né le nostre lacrime, né il nostro disprezzo. Dobbiamo semplicemente capirli. Strumento di conoscenza del reale è la ragione, non il sentimento. Ma evidentemente,

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Il Male – Livio Cadè

Il trionfo del Male? Di questi tempi sembra che il Male goda di ottima salute. Cosa che non si può certo dire del bene. Lo dice anche Mefistofele: «Come sempre va malissimo, laggiù». Il che, per lui, vuol dire benissimo. Anzi, penso che il Male stesso sia sorpreso da questa entusiasmante supremazia di fattori maligni,

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Il bivio – Livio Cadè

Linguaggio e realtà Chiedersi oggi dove stia andando l’uomo non è una domanda retorica. Siamo davanti a un bivio che pone un’opzione fondamentale tra intelligenza e follia. I motivi che ci orientano non possono essere di carattere sociale, politico o economico, perché tali aspetti sono solo sintomi di un male e non la loro causa.

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Gli ammutinati – Livio Cadè

«Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu che insensato cerchi lei!» Livelli di intelligenza Diceva Einstein che vi sono a questo mondo tre gradi di intelligenza: l’intelligenza umana, quella animale e infine quella militare. Non sarei così sicuro di poter attribuire all’uomo un’intelligenza superiore rispetto agli animali. Posso invece convenire che il cervello militare,

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Ex voto – Livio Cadè

Riflessioni sparse su naturale e artificiale Diceva Theodor Fontane che “l’uomo naturale vuole vivere, non vuole essere devoto, o casto, o morale”. Devozione, castità, moralità sarebbero “tutti tratti artificiali il cui valore, poiché manca l’autenticità e la naturalezza, è sempre dubbio”. L’uomo sarebbe dunque autentico, e perciò interessante, non  per le sue discutibili virtù ma

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Io, questo sconosciuto – Livio Cadè

“La storia del mondo intero sonnecchia in ognuno di noi”. L’io e il terzo occhio Il Vangelo di Tommaso attribuisce a Gesù questo detto: «Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazione». Qualche secolo dopo, un anziano Padre del deserto dirà: «se vuoi aver pace in

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Per una teoria della felicità – Livio Cadè

Felicità versus società Pare pleonastico porsi domande sulla felicità. Perché desideriamo esser felici? Non c’è un motivo. È il desiderabile per definizione, senza ragione, anche se di fatto non serve a nulla. V’è un’aura di nobiltà nell’essere inutili, e certo è segno di libertà il non servire. Ma questi poetici valori non si conciliano con

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Taologia dogmatica – Livio Cadè

“Solo il mistero ci fa vivere” (Garcia-Lorca) Cos’è il Tao Te Ching? Per alcuni un florilegio di massime con cui avvoltolare biscotti cinesi. Per altri poesia, incunabolo metafisico, abbozzo di filosofia naïve carico di suggestiva fluidità – “come l’acqua che scorre”. La sua natura dogmatica rimane sullo sfondo, quasi inavvertita.  Un ‘dogma’ è una verità indiscutibile, solitamente di carattere

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Sul danno o l’utilità della religione – Livio Cadè

Dopo essermi posto per lungo tempo la domanda “a che serve la religione?” son giunto a questa conclusione: “a nulla”.  La sua importanza sta proprio nel mostrarci il valore dell’inutile, la bellezza di un agire senza scopo. La ricerca dell’utile indurisce il cuore, la religione lo ammorbidisce. Parlare di utilità della religione è dunque possibile

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