Fa piacere, di tanto in tanto, registrare una notizia buona. Il parlamento italiano ha votato la legge che vieta l’immissione sul mercato della cosiddetta carne sintetica, ossia un prodotto artificiale creato in laboratorio. Sgradita a Bruxelles e all’oligarchia globalista – e anche, pare, al Quirinale, a comprova del ruolo improprio della presidenza della Repubblica – la norma ha il plauso dei consumatori, del mondo agricolo e zootecnico, mentre ha suscitato la forte irritazione di Più Europa, il partitino finanziato da Soros il cui nome è già una minaccia. Due suoi esponenti sono addirittura venuti alle mani con il presidente di Coldiretti.
L’attacco al cibo naturale, oltreché la devastazione di molte filiere economiche è un assalto all’uomo, la volontà di ridurlo ad essere artificiale, la distruzione di una cultura millenaria di cui il cibo è un’espressione, l’abbandono del territorio la cui avanguardia sono contadini e agricoltori, custodi e creatori del mirabile paesaggio che fonde natura e cultura. In alcuni paesi – Irlanda, Paesi Bassi – è in atto il tentativo di distruggere pascoli e allevamento in nome del falso combinato disposto della tutela del clima (l’impostura green) e del primato del cibo artificiale. Un punto per l’umanità, finalmente.
Tuttavia non è tutto oro quel che luccica. Mentre l’Italia assume il ruolo di avanguardia positiva, l’UE ha approvato l’uso del glifosato in agricoltura per altri dieci anni, un potente diserbante chimico dagli effetti dirompenti, forse cancerogeno. Esulta Bayer–Monsanto insieme alle altre multinazionali del settore. Aumenta di ben sei volte (un danno collaterale della guerra in Ucraina e delle sanzioni antirusse) l’importazione di grano canadese contenente tracce di glifosato. Sono stati innalzati i livelli dei valori di attenzione relativi ai campi elettromagnetici (da 6 volt/ metro a 15). Esulta a sua volta il sistema di telecomunicazione 5G. Buone notizie anche per i produttori di Organismi Geneticamente Modificati: il nuovo sistema produttivo- che molti considerano un’evoluzione delle tecniche transgeniche- detto TEA (tecniche di evoluzione assistita) entra nel “decreto siccità” del governo italiano.
Dovunque e su vari piani – il più insidioso dei quali è la disinformazione – viene condotta una guerra senza quartiere contro la natura e contro l’uomo. Artificiale versus naturale è uno dei temi centrali del presente e del futuro prossimo. La minaccia è epocale: oltrepassare l’uomo, dal transumanesimo vero e proprio alle abitudini alimentari sino alla fine programmata di gran parte delle attività agricole e zootecniche: altrettante bombe per la civiltà umana.
Sono indispensabili alcuni orientamenti, mappe cognitive, nomi e cognomi, organi e centri di diffusione della guerra contro il creato e contro l’uomo. Il nome che più circola è Bill Gates per i suoi rilevanti interessi nella ricerca e nella produzione di carne e altri cibi sintetici, ma è coinvolta l’intera cupola del dominio oligarchico, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Warren Buffett, lo stesso George Soros, con le innumerevoli ramificazioni del loro potere.
Limitiamoci, in questa occasione, alle questioni legati all’artificializzazione industriale dell’alimentazione. Un libro assai documentato del prestigioso giornalista investigativo Seamus Bruner denuncia la “guerra contro l’agricoltura” con il pretesto della salvezza del pianeta. Gli investimenti del fondatore di Microsoft in fertilizzanti brevettati, carne artificiale e terreni agricoli stanno arricchendo ulteriormente i suoi conti bancari, più che ridurre le emissioni di anidride carbonica. L’indagine, intitolata “Controligarchs: exposed the billionaire class, their secret deals, and the globalist plot to dominate your life” (Controligarchi: la classe dei miliardari smascherata, i loro affari segreti e il complotto per dominare la vostra vita) rivela gli sforzi di Gates per acquistare terreni agricoli in America e altrove ed investire in latticini artificiali e carni sintetiche “coltivate”, con il pretesto filantropico di prevenire il cambiamento climatico.
“Prima si brevettavano sementi e fertilizzanti, ora stanno brevettando alternative alla carne. Vietare il bestiame darebbe monopoli alle aziende produttrici di proteine alternative e avvantaggerebbe investitori come Bill Gates, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e Black Rock di Larry Fink”. I soliti noti. Il libro descrive la guerra agli agricoltori e dimostra in che modo i giganti della tecnologia stanno monopolizzando l’approvvigionamento alimentare. “La presa del controllo del sistema alimentare, come tanti altri schemi di controllo, è iniziata con i Rockefeller ed è ora promossa da Bill Gates. “Come la maggior parte dei suoi monopoli – dal petrolio ai software alla biotecnologia – l’acquisizione del cibo prevede l’acquisizione della privata proprietà intellettuale della produzione alimentare attraverso marchi, diritti d’autore e brevetti. L’armamentario comune della privatizzazione del mondo.
Il filo comune è la “rivoluzione verde”, una serie di progressi nel mondo agricolo resi possibili dalla ricerca finanziata dai Rockefeller sin dagli anni Quaranta del secolo XX. Come sempre, gli obiettivi reali smentiscono le motivazioni iniziali: la Rivoluzione Verde ha certo ridotto la povertà e la fame attraverso l’innovazione, ma molte soluzioni, come le colture geneticamente modificate resistenti ai pesticidi, hanno determinato problemi enormi: inquinamento diffuso, esaurimento delle risorse, monopolio radicale delle sementi industriali, scomparsa delle piccole imprese e dell’agricoltura familiare a beneficio di imprese giganti – in genere dedite a monocoltura – controllate dalle multinazionali. Che tendono a espellere popolazioni intere dalle immense aree agricole di loro proprietà. I Rockefeller si presero tutto il merito dell’abbondanza dei raccolti, incolpando dei nuovi problemi un comodo capro espiatorio: il cambiamento climatico.
“Ora affermano di poter risolvere la crisi climatica con nuovi prodotti miracolosi brevettati che li renderanno ancora più ricchi, ancora una volta a spese dei piccoli agricoltori indipendenti”, aggiunge Bruner. Sale l’ indignazione tra i contadini di tutto il mondo a seguito delle restrizioni sui fertilizzanti tradizionali, imposte “dopo che Gates e i suoi amici hanno ottenuto la proprietà intellettuale per i fertilizzanti sostitutivi.” Il fatto più interessante è che mentre da oltre un decennio prende di mira l’industria dei fertilizzanti tradizionali, contemporaneamente Bill Gates acquista una grande quantità di terreni agricoli. In totale ha speso più di un miliardo di dollari in acquisizioni agricole e in tecnologie legate all’ Agenda 2030, la distopia diramata dall’ ONU ( e dalle sue agenzie privatizzate) con l’ausilio del club globalista di Davos, il Forum Economico Mondiale.
Quando Gates o un altro arcimiliardario (Bezos, Buffett, Zuckerberg, Soros, Fink sono a loro volta grandi proprietari terrieri) acquista immensi fondi agricoli o pascoli, non compra solo il terreno, ma anche i diritti sulle acque sotterranee. Oltre alle aziende agricole, all’irrigazione e ai fertilizzanti, i padroni universali hanno enormi interessi nel settore idrico. Il possesso, il trattamento, la captazione e la distribuzione dell’acqua sono una componente cruciale per chi intende controllare il settore agricolo. Senz’acqua non vi è vita, però: la privatizzazione di questa risorsa è un crimine contro l’umanità , e dimostra la volontà di dominio dell’iperclasse e il suo disprezzo per noi tutti: sociopatici pericolosi.
Il prossimo obiettivo di Gates sono le aziende produttrici di carne sintetica (Beyond Meat, Impossible Foods)) che hanno depositato decine di brevetti per i loro prodotti a base di carne e latticini finti. Il sistema dei brevetti e della cosiddetta “proprietà intellettuale” è un gigantesco imbroglio a favore di pochissimi, che privatizza la conoscenza e la tecnologia costituendola in oligopolio al fine di controllare i prezzi di quasi tutto, escludendo da conoscenze e beni essenziali la parte di umanità che non può pagare, costretta a cedere ricchezze e risorse a un club di vampiri. Bruner rammenta altresì che l’incursione di Gates nel mercato della carne artificiale è avvenuta dopo intense campagne green volte a far credere che le emissioni prodotte negli allevamenti ( comprese le flatulenze animali) contribuiscano in modo significativo al cambiamento climatico.
Tuttavia, fate quel che dico io, non quello che faccio io. Mentre ci convincono a cibarci di frullati di vermi e prodotti di laboratorio, loro, l’iperclasse, con i loro chef stellati, sono appassionati buongustai di carne naturale. Bill Gates e Warren Buffett adorano mangiare bistecche, Mark Zuckerberg ama affumicare il petto di manzo e grigliare costolette di maiale (suini e bovini “veri”) e dice che le carni hanno un sapore migliore quando le cacci tu stesso. La verità è che pochi straricchi distruggono il sistema agricolo, si appropriano dell’acqua e acquisiscono brevetti (ossia autorizzazioni legali a fra pagare ciò che dovrebbe essere di tutti) per promuovere l’agenda globalista.
La loro vittoria è la sconfitta definitiva dell’umanità, dell’artificiale sul naturale. Niente sarà più come prima – come è stato per millenni – se la loro agenda antiumana verrà applicata fino in fondo. Finirà l’agricoltura, l’acqua sarà privatizzata, lo stesso paesaggio modellato dalla natura e dal tenace lavoro umano diventerà un ricordo, un residuo del passato. L’uomo- cyborg, ibridato con la macchina, alimentato con prodotti di sintesi, non sarà più la nostra specie.
Se ci piace, accomodiamoci nel metaverso artificiale di lorsignori. Se coltiviamo almeno il dubbio, informiamoci e lottiamo per conservare l’umanità nostra e dei nostri discendenti. L’oligarchia si è impadronita di tutto, in buona parte anche delle nostre coscienze, prima addomesticate, poi addormentate. Ha conseguito una soffocante egemonia su gran parte dell’umanità. Sono le elaborazioni culturali a diventare idee dominanti: ricostruire una cultura dell’umano, del naturale, è terribilmente urgente, l’unica speranza di invertire la rotta e un rovesciare l’oligarchia.
Per farlo, servono consapevolezza, conoscenza, pensiero critico. Parafrasando l’appello di Antonio Gramsci di oltre un secolo fa, istruiamoci, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitiamoci perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizziamoci perché avremo bisogno di tutta la nostra forza. E opponiamoci a tutto quanto giunge dagli iperpadroni, a partire dal cibo artificiale, simbolo sinistro dell’umanità artificiale.