La femmina, la donna, la fanciulla, la musa, la madre, l’anziana,
per la sua qualità insostituibile di procreazione
e in quanto fautrice del genere umano tutto,
andrebbe celebrata,
retribuita e difesa in virtù di giustizia,
non solo per l’ovvietà scientifica,
ma per la sua rendita verso le moltitudini,
la educazione della prole,
il lavoro insostituibile e innegabile,
noi siamo gli eredi dell’utero della madreterna,
terrigena in basso,
lunare in alto,
isidiaca vestale sempre gravida di stelle.
Alessandro Caredda © ® Copyright 2017 – All rights reserved. Ogni diritto è riservato