10 Ottobre 2024
Fantascienza

Covid-space: dallo spazio profondo con furore – Gianluca Padovan

«Le loro astronavi interstellari avrebbero dovuto giungere a breve sulla Luna, per poi occultarsi nei giganteschi hangar sotterranei, dove le truppe d’assalto si sarebbero preparate psicologicamente all’ultimo balzo. La Terra sarebbe stata occupata senza troppe perdite e in un tempo relativamente breve.

Erano pronti a unirsi ai loro confratelli compagni dopo quasi tre millenni.

E poi giunse il messaggio. Disturbato, sincopato, una sorta di jazz squilibrato si spinse fuori dagli altoparlanti.

Gli astanti vennero schiaffeggiati duramente dalla realtà del momento. Questo terribile e inaccettabile momento che precedeva la catastrofe. La flotta interstellare, tanto attesa, era stata investita da un campo magnetico. Inspiegabile. Inconcepibile.

I loro confratelli compagni erano stati spazzati via come fustelle nel vento e solo pochi, pochissimi, stavano puntando agli hangar lunari.

Loro, i rimasti sulla Terra, erano troppo pochi per tentare la presa di potere sulle genti terrestri e di certo le sopravvissute esigue truppe stellari avrebbero di poco migliorato il divario numerico.

Eppure il Tempo s’imponeva. Gli astri, letti con chiarezza, mostravano come il momento andasse colto al più presto, altrimenti la nuova Era che stava subentrando non sarebbe stata affatto facile da governare come la precedente. Anzi, avrebbe categoricamente sancito il loro annientamento.

Ma vi era anche altro, purtroppo.

Vi erano “Loro”, ovvero coloro che erano sopravvissuti ai cataclismi e alle ere geologiche.

Si era tentato ogni mezzo e ogni pretesto per stanarli dai ghiacci antartici e dalle loro caverne perennemente illuminate da miriadi di piccoli soli emananti luci bianche. Ma senza esito positivo. L’ultima volta, nel 1947, si era messo in atto un vero e proprio colpo di mano, con tanto di flotta, appoggio aereo e circa cinquemila marines. Ma uno dei loro comandanti, il generale Richard Bird, era stato catturato e condotto nell’incredibile Palazzo di Cristallo, dove aveva sede il Comando Supremo dei “Loro”. Bird aveva constatato e con sgomento che le storie tramandate dai Padri confratelli compagni erano vere. Loro erano alti, bianchi di carnagione e con sfavillanti occhi color topazio, acquamarina e smeraldo. Terribili nella loro pacatezza. Fermi nel ribadire che la razza umana dovesse compiere il percorso terrestre con le proprie risorse, senza ulteriori interferenze da altri mondi e da altri esseri superiori.

Avevano così pazientato tre quarti di secolo, certi che l’attesa flotta interstellare d’invasione sarebbe giunta come una saetta, cogliendo tanto i Terrestri quanto “Loro” nella più perfetta sorpresa.

Ma non tutto era perduto. Uno dei massimi strateghi illustrò chiaramente a tutti i fratelli compagni come si potesse ancora cogliere il successo di conquista del Pianeta Terra mediante l’applicazione su larga, larghissima scala, di un espediente narrativo visto in un film alla fine degli anni Ottanta del XX secolo: “Una pallottola spuntata”.

Iniettando nel sangue di un soggetto-cavia un farmaco in cui nuotavano agenti meccanici prodotti dalle recenti nanotecnologie, mascherandoli da “metalli pesanti”, si poteva guidare a piacimento il soggetto mediante appositi impulsi. Oppure lo si poteva rendere pari ad un’ameba fin’anche a privarlo della vita stessa. Nel film “Una pallottola spuntata” il soggetto teleguidato funzionava a dovere… pertanto chi avrebbe potuto dubitare della bontà del piano-progetto di conquista?

I fratelli compagni veicolarono gli effetti di una perniciosa nuova influenza stagionale attraverso i canali mediatici in loro possesso. Si creò così una sorta di golem mediatico alla cui movimentazione concorsero intere compagnie di subordinati indottrinati che occupavano posti dirigenziali in seno agli Stati della Terra.

Il Virus della Paura si diffuse annichilendo intere masse terrestri oramai obnubilate da decenni con il tubo catodico prima e il plasma-trasmittente poi.

I fratelli compagni si fregarono abbondantemente le mani nell’osservare come con così poco dispendio di risorse si fosse ottenuto un risultato che prometteva di essere stupefacente. Secondo i loro calcoli di lì a breve i Popoli della Madre Terra avrebbero chiesto da soli le catene ai polsi. Ovvero i Terrestri avrebbero preteso di potersi iniettare il vaccino che scongiurasse la stupida e penosa morte da Virus della Paura.

Fatto anche questo grande passo, ai fratelli compagni sarebbe bastato premere qualche pulsantino per creare obbedienti mini-golem d’assalto da una parte e cadaveri con cui concimare i campi dall’altra. A questo punto i compagni fratelli stellari avrebbero potuto calare dalla Luna senza preoccupazioni perché avrebbero incontrato ben poca resistenza…».

«Bella storia, papà! Ma come va a finire? Perché ti sei interrotto?».

«Giovannino, mi sono interrotto perché la mamma ha messo in tavola la pastasciutta con le olive nere annegate nel sugone di pomodoro!».

«Eddai, Pà! Che succede poi?».

«Succede che i Terrestri non erano poi così fessi come i fratelli compagni li dipingevano. E difatti li misero tutti in galera a meditare sui loro peccati».

«E quelli rimasti sulla Luna?».

«Beh, a dire il vero a quelli ci abbiamo pensato noi: dall’Antartide siamo letteralmente piombati sugli accessi ai loro hangar sotterranei, bloccandoli. Prima che finiscano i viveri li lasceremo uscire per rispedirli da dove sono venuti, ovvero nello spazio profondo».

«Allora, venite o no a tavola?!».

«Adesso corri a lavarti le manine e andiamo a mangiare, sennò Mamma s’indispettisce e a ragione!».

 

4 Comments

  • Lupo nella Notte 29 Ottobre 2020

    «Succede che i Terrestri non erano poi così fessi come i fratelli compagni li dipingevano. E difatti li misero tutti in galera a meditare sui loro peccati».

    Purtroppo questa sí che è FANTASCIENZA, e di quella piú irrealistica…

  • Renato 30 Ottobre 2020

    Bellissima,. Gianluca non si smentisce mai.

  • Gianluca Padovan 30 Ottobre 2020

    Piaccia o meno, solo chi si dà per vinto è veramente sconfitto.
    Un tempo i disfattisti li cacciavano dal villaggio, soprattutto se avevano il vezzo di parlare senza palesarsi. Oggi possono liberamente dare fiato al cavo orale perché fanno il gioco del “sistema”.
    Il Reparto Stampa della X Flottiglia MAS ha scritto così nel 1944: “Al di fuori di tutte le battaglie e di tutti i risultati di guerra, noi sappiamo che si vince quando si crea nella strada qualcosa che non è mai né dimenticato né morto. Sappiamo che si vince quando si è saputo dare, al cammino inarrestabile della civiltà, un’impronta non pallida né secondaria”.
    Felici riflessioni.
    Gianluca Padovan

  • Roberto 3 Novembre 2020

    Ottimo Gianluca, breve racconto che dice tanto

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