di Gianluca Padovan
della Regalità.
«Il contrario della regalità è la tirannide, perché in quella ogni cosa, in questa nessuna va secondo ragione; dell’aristocrazia l’oligarchia, perché non sono al potere i migliori, ma pochi e scelti tra i peggiori; della timocrazia la democrazia, giacché non gli abbienti, ma il volgo ha in mano ogni cosa» (Sallustio, Sugli Dèi e il Mondo, Adelphi, Milano 2000, p. 147, 11,2).
del Nostro Destino.
L’essenza del pensiero raggiunge gli spiriti immortali e vecchi di tempo che in umane spoglie e su questa Terra albergano. Reincontrarsi è capire che qui ci stiamo un solo attimo, che la morte è in realtà un rientro, la vita è una scelta di progressione. Tutto è fittizio, tranne l’energia che ci anima.
Molti sono desti perché da soli hanno aperto gli occhi o le muse terribili, quelle del pensiero, della poesia, del canto, hanno aperto loro innanzitutto l’involucro che li conteneva segregandoli. E si sono trovati così, consapevolmente, prigionieri nelle spoglie umane. Terribile destino terrestre, quello della consapevolezza: destinata a sanguinare ad ogni sopruso, ad ogni incoerenza, ad ogni perfidia, ad ogni atto teso a svilire l’anima, la mente e il corpo.
dell’Essenza Divina.
Le Essenze Divine rimangono immote e impotenti innanzi allo scempio delle virtù perché incapaci, in quanto divine, di insozzarsi con le bassezze che fanno forti gli individui a loro somiglianti solo nell’involucro esterno e spesso neppure in quello.
Non ci possono essere né filosofia né politica, perché gli spiriti immortali e guerrieri si riconoscono, si rispettano e potrebbero vivere senza regola alcuna perché la loro essenza stessa è la regola. Naturalmente tutto si ordina, gli animi aperti danno luce propria e autonomamente ogni cosa risplende.
del Pensiero Universale.
Occorre, tuttavia, trovare il pensiero da trasmettere, perché se è vero che si è, altrettanto chiaro è, che come tali, se tali, si può trovare la via della vittoria anche sul terreno predisposto dall’avversario. Solo battendosi è possibile conseguire il merito.
Il pensiero universale, che risveglia e compatta gli esseri di luce, sprona gli altri a diventarlo, battendosi anch’essi come cavalieri d’altri tempi. D’altri tempi o semplicemente di questi tempi. Si dimostra così che in ogni tempo si può diventare cavalieri, si può essere cavalieri e in tutti i tempi esistono cavalieri.