11 Ottobre 2024
Drieu La Rochelle Ernst von Salomon Punte di Freccia

Di sangue e in spirito

di Mario M. Merlino

1935. Lo scrittore francese Pierre Drieu la Rochelle si trova di passaggio a Berlino e volle trascorrere una serata ‘con lo scrittore che amo di più: Ernst von Salomon. Mi ha parlato con molta franchezza e decisione. E’ bello vedere un uomo al di sopra degli avvenimenti. Egli ha fatto di tutto per creare questo regime e ne rifiuta gli onori: un vero aristocratico. Ci siamo meravigliosamente intesi’. Poche parole, vergate in apparente e frettolosa annotazione. Rilevano, però, un modo d’essere a parte che è un modo, al contempo, d’essere nelle cose per le cose e contro di esse. Quel essere inattuale a cui non possiamo sottrarci dopo la lezione del padre del nichilismo… Una sconfitta nella realtà che è, anche e soprattutto, vittoria sulla realtà. In questo senso Drieu può definirlo e definirsi un aristocratico, del sangue e nello spirito. E ne consegue che, se ‘l’oggi appartiene alla plebe’(e il ‘900 è il secolo dell’irrompere della tecnica e del dominio delle masse), come ammoniva Nietzsche, entrambi non potevano collocarsi che in altro e più in alto…

1960, autunno credo. Sulle bancarelle di piazza Fontanella Borghese trovo copia della prima edizione de I Proscritti di Ernst von Salomon. Giulio Einaudi, Editore, fine marzo 1943 (si osservi la data. Entro pochi mesi vi sarà il 25 luglio la riunione del Gran Consiglio e la caduta del Fascismo; e ancora meno di due mesi l’8 settembre la vergogna della resa la guerra civile la morte della Patria). Libro che ancora conservo gelosamente. Pubblicazione fortemente voluta dal giovane intellettuale Giaime Pintor. Espressione, dunque e comunque si voglia interpretare la scelta prima del dissenso e poi dell’opposizione, come quelle dei tanti ‘fascisti impazienti’, secondo la bella definizione di Giovanni Gentile, della complessità e ricchezza e vivacità della cultura sotto il Regime e che fatichiamo a ritrovare nell’omologazione degli intellettuali di quest’Italia democratica e  antifascista e, diciamolo pure, alquanto stronza…
1930. Esce in Germania I Proscritti, il primo e più famoso libro di Ernst von Salomon. Scritto durante il secondo periodo di detenzione, accusato di essere fra i promotori delle rivolte contadine del 1929, a cui aveva preso parte attiva il variegato mondo della Rivoluzione Conservatrice. Sedicenne cadetto della Reale Accademia Militare Prussiana, troppo giovane per andare al fronte, egli assiste al rientro dei soldati e si fa consapevole come ‘la guerra li aveva costretti e dominati; la guerra non li avrebbe lasciati mai; non sarebbero mai tornati a casa: (…) avrebbero sempre portato nel sangue la trincea, la morte, l’orrore, l’ebbrezza, il ferro’. Inevitabile il contrapporli ai manifestanti, marinai donne operai con il pugno chiuso e la bandiera rossa ‘bagnata e squallida’.
Inizia così l’avventura di von Salomon, descritta in modo coinvolgente, di un giovane figlio della sconfitta dell’umiliazione di Versailles del pantano della repubblica di Weimar. La conquista di Berlino contro gli spartachisti, i Corpi Franchi nel Baltico, le organizzazioni segrete e la preparazione ed esecuzione dell’attentato a Walther Rathenau, ministro degli esteri, ebreo, industriale, autore di libri sulla ripresa possibile dell’economia tedesca, pur se con ruolo marginale. Cinque anni di carcere che sono raccontati nella seconda parte del libro. Dal nostro punto d’osservazione, si fa interessante quando egli incontra avversari politici, Edi ‘comunista e reo non convinto di propaganda’ o il caporale Schmitz, anch’egli comunista e ‘vecchio camerata del Baltico’. Non poteva essere altrimenti, noi che giocammo con la spranga e la molotov a Valle Giulia, partecipammo gaudenti ed ebbri ad ogni occupazione dell’Ateneo, raccogliemmo quella definizione, tanto cara a Brasillach, di anarco-fascismo. Di cui tuttora ci facciamo vanto.
Verso la fine, l’autore indugia in una lunga complessa riflessione sul come e perché della propria storia, inquietudine smarrimento anche orgogliosa coscienza di sé e del proprio vissuto. ‘…ci eravamo proposti di far trionfare la potenza sulle ombre, la vita sulle costruzioni, il rango sulla felicità, la sostanza sulle falsificazioni; perché non ci bastava indagare il senso del futuro, ma volevamo conoscerne le unità di misura’.
Qualcuno potrà ritenere eccessiva la richiesta, offrendo la protezione di giorni e notti d’ordinaria banalità a risposta… la mediocrità, però, non apparteneva al loro destino e noi… la pensiamo viviamo – o vorremmo essere – come loro.
2013 Andrea il ‘biondo’, giovane di arditi pensieri e belle speranze, ha scritto una monografia su Ernst von Salomon, proprio in questi giorni edita dalla Ritter. Non ne ho ancora preso visione, ma sono certo, conoscendo l’autore, che sarà ricca di spunti annotazioni confronti, tutti stimolanti tutti da tener di conto… Abbiamo una storia, abbiamo una cultura, siamo stati noi stessi proscritti in tanti anni di lotta, è vero, ma molti di quei proscritti andarono alla conquista della Germania per poi marciare per le strade d’Europa…

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