12 Ottobre 2024
Padovan

Dio per tutti!

di Gianluca Padovan

Dio é per tutti, come affermo nel titolo del presente articolo, ma con questo non desidero dispensare chissà quali afflati religiosi. Cerco solo di chiarire alcuni nostri aspetti di vita sociale e comunitaria. Il volere di Dio dev’essere il volere degli uomini. Ma non sempre il volere degli uomini è in ottemperanza del volere di Dio. Ho già avuto modo di argomentare, su Rinascita, seppur brevemente, che Dio è perfezione ed è al di sopra d’ogni cosa, dal momento che ne è il Creatore. Conseguentemente è il Dio di tutte le genti, di ogni animale, di ogni pianta, di tutte le cose che compongono la Madre Terra. E che compongono l’intero cosmo, con buona pace per atei e scientisti. In sostanza: Dio è per tutti ed è in tutti. Agire correttamente è rimanere nel «volere di Dio». Agire scorrettamente è, invece, contrario al volere di Dio. Fino a qui credo non vi sia alcunché da eccepire: che si creda o meno in Dio, viene da sé che vivere in armonia con il prossimo è indubbiamente meglio che vivere vessando il prossimo. Oppure facendogli la guerra con ogni mezzo a disposizione, magari allo scopo di sottrargli il territorio e le materie prime.

Imbrogliare il popolo con il «signoraggio della moneta» e una finta crisi economica, imputando ad ogni popolo della Terra debiti esorbitanti e assolutamente immaginari, vuole dire non seguire i dettami di bontà e di correttezza che, piaccia o meno, sono senza dubbio parte della Bontà Divina. Imbrogliare i Lavoratori e gli Onesti della Terra vuole dire calpestare i dettami di Dio. Imbrogliare il Popolo vuol dire commettere un crimine contro il Popolo, quindi contro Dio. Indurre con ogni mezzo la gente a cadere nel vizio e nella scorrettezza è anch’esso un crimine contro il Popolo e soprattutto contro Dio. Mantenere nel mondo lo stato di perenne guerra vuole dire agire per il male dell’intera popolazione mondiale.

Se le parole di Amore, Comprensione, Compassione e Onestà non fanno presa su taluni individui, si dovrà capire che costoro sono distanti dalle parole di Dio, ovvero dai suoi dettami. E pure da chi desidera vivere e prosperare in pace. Gli esseri umani sono perfettibili, ma credo non siano destinati ad alcun tipo di martirio. O, meglio, taluni esseri umani hanno dimostrato nel Tempo terrestre caratteri di fierezza, indipendenza e di elevazione che li porta a mal sopportare una situazione di sopruso e di prepotenza. Tali esseri umani hanno fatto valere le proprie ragioni mettendo sul piatto dell’iniqua bilancia il proprio impegno e il proprio sangue. Fino ad oggi, seppure con grande fatica, tali caratteri distintivi sono sopravvissuti alla tracotanza e all’ignoranza di colori i quali sono adusi ad utilizzare l’oro, o meglio il denaro di cartastraccia delle loro banche, come metro di misura per questa vita terrena. Che dire ancora? Forse sarebbe bene ricordare le parole di Gandhi: «È meglio essere violenti, se c’è violenza nel nostro cuore, che coprire l’impotenza col mantello della non violenza». Se Dio è per tutti, voglio ben sperare che farà qualcosa per riequilibrare la situazione su questa Madre Terra. In caso contrario toccherà a noi pensarci. Purtroppo sarà un’azione lunga, dolorosa, fuori della grazia di Dio e tutt’altro che perfetta. Ma, come si suole dire: «a mali estremi, estremi rimedi». E, come ultimo lacerto di saggezza popolare si può anche ricordare: «aiutati che Dio ti aiuta».

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