Dukas era un musicista francese. Compose, fra l’altro, “l’apprendista stregone”. Walt Disney ne fece un capolavoro poetico e imperituro nel suo “Fantasia”. L’apprendista Topolino si diletta a fare il mago, con una situazione che gli sfugge di mano e crea una catastrofe, rimediata solo dall’arrivo del vero mago.
Lo scenario geopolitico odierno ricorda le imprese di Topolino-apprendista.
Cercherò di trasmettere alcune informazioni, con la vigliaccata della sintesi. In effetti ciascuna affermazione meriterebbe una tesi specifica.
In Iraq ed in Siria erano, ed in parte sono, al potere i due partiti Baath. Sono due partiti di dichiarata e incontrovertibile impronta Nazional Socialista. Guarda un po’…
Ed infatti sono stati attaccati dalle forze occidentali: non sopportano la continuità di un’Idea che non sono riusciti a distruggere con una guerra mondiale di aggressione.
Israele ha fabbriche di armi in Turchia: curioso, vero?
Gli americani, spalleggiati dalla Turchia, col beneplacito della medievale Arabia Saudita (per la quale il petrolio tacita i diritti umani!) che preferisce tenere lontano i rompiscatole dai propri confini, e del solito Israele, il burattinaio, hanno creato, armato arricchito col contrabbando un fantomatico “Califfato” a cavallo di Iraq e Siria. Pensavano, le teste d’uovo yankee, di controllare e gestire. Non hanno pensato che il fatto di avere un territorio, a differenza di Al Qaida, avrebbe funzionato da calamita. In più il dichiarato e propagandato valore del “sacro”, assente e distrutto in qualsiasi forma nel modo occidentale, attrae e infiamma i vagabondi psichici della gioventù occidentale. O la bandiera della squadra di calcio o il terrorismo.
Bene, bravi….
Nel paludoso mondo creato con l’attacco alle… ”armi di distruzione di massa” (!) di Saddam Hussein, con il disfacimento dello stato iracheno, con l’arruolamento di centinaia di migliaia di mercenari in Siria per il dichiarato scopo di affossare il premier Assad, gli americani hanno di fatto creato un vuoto geografico a cavallo di più stati, vuoto che una fazione dell’islam ha pensato bene di occupare. Guardati con occhio benevole da USA, Turchia, Emirati, Arabia Saudita, con i servizi segreti dei paesi di cui sopra operanti 24 ore al giorno, i saltastrada autoproclamatisi “califfato”, hanno fatto marameo ai protettori ed hanno iniziato la loro guerra. Di fronte all’incommensurabile supremazia tecnica dei “diavoli capitalisti”, i fanatici mussulmani hanno da opporre solo fede, terrorismo e tecnologia del loro corpo, immolandosi (non chiamateli kamikaze, o, meglio, kamì kazé cioè “shin pù”, vento divino. Quelli erano eroici Samurai, con l’Onore, l’Imperatore, il Giappone nel cuore, e si immolavano contro preponderanti forze armate. Mai contro inermi: non erano vigliacchi, i Giapponesi).
Chi ha creato l’isis non ha capito, non capisce e non vuole capire. Vuole esportare democrazia dove non ne capiscono il senso. Magari la vogliono esportare con bombe e carri, ma questa è la deliziosa contraddizione della democrazia. In effetti vogliono esportare “mercato”, più che democrazia, al solito. In più aggiungete che fra i vari islam c’è una lotta fratricida e distruttiva che provoca montagne di morti. Le avide gelosie fra stati, regni, province, etnie e sette rendono tutta la regione, dal Caucaso all’Atlantico, una vera polveriera. Una visione non stupida di geopolitica avrebbe mantenuto il più possibile i garanti di una parvenza d’ordine. Saddam Hussein venne prima usato in funzione anti Iran, ma quando gli straccioni persiani rischiarono di vincere (erano già arrivati a Nassirya), gli USA armarono il rais. Gli dettero anche i gas, che azzurrarono i Curdi, oggi gli unici che le sanno suonare ai tagliagole del Califfato. La Francia e l’Inghilterra non sopportarono i buoni rapporti che un governo di destra italiano aveva stabilito con Gheddafi, e scatenarono i caccia bombardieri contro la Libia. Oggi solo le compagnie francesi godono dell’ottimo petrolio libico, ed in compenso ci sono due governi nell’ex colonia italiana. L’isis ha strada aperta nel marasma libico e c’è un milione di clandestini (non profughi, clandestini) sono sulle coste pronti all’invasione di un Italia imbelle, stracciona, smidollata, che si fa spernacchiare da tutta Europa.
Certo che gli apprendisti stregoni americani (su mandato di Tel Aviv, come sempre), ne hanno creato così tante di porcherie da sembrare impossibile.
A meno che…
A meno che non abbia ragione il vostro estensore di queste cattiverie: da anni infatti vado sbraitando che il Nord America vuole uno scontro fra islam ed Europa, invischiato come è ormai in viscide reti di intrallazzi mondiali dai quali non ne sa uscire. E nel tentativo di prolungare la supremazia mondiale. Continuano a non capire.
Tanto il prezzo lo pagheremmo noi, non loro.
In tutto questo quadro di un colorino nero inferno c’è però una buona notizia, taciuta da tutti.
La Germania sta riarmando.
Sta pesantemente riarmando.
Naturalmente camuffa il riarmo con patti Franco – Tedeschi, con inserimento nella Nato,…Tutte storie. La Germania sta riarmando.
Grazie a dio!
Fabrizio Belloni
Cell 348 31 61 598
Sabato 27 giugno 2015.
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