Coraggiosi e terrificanti, i serpenti emergono come epifanie dalla terra, da un mucchio di foglie, dalle rocce, dalle acque scure del fiume o dal profondo della psiche.
Il regno dei morti abitato dai serpenti è dunque il terreno fecondo dal quale emerge la nuova vita, un luogo di guarigione, iniziazione e rivelazione, dominato dall’antica Grande Dea.
Il serpente è la forma teriomorfa di molti Dei tra i quali Zeus, Apollo, Persefone, Ade, Iside.
Lasciate tutti gli orpelli e i simboli del passato voi ch’intrate nell’ottica neofascista!
Vorrei dedicare due righe a tutti coloro i quali mi contestarono quando presi in giro, con un po’ di malignità, un camerata, diciamo, “pittoresco”, che si faceva il “selfie” a braccio teso brandendo un manganello con su scritto me “ne frego”. Cambiare pelle, ecco quello che noi miseri seguaci di Mussolini dovremmo fare, come splendidi serpenti; il veleno lo abbiamo ma è la pelle vecchia e morta che ci frega.
La mente umana è un computer e la sua cultura, il suo modo di pensare, è come un programma di cui essa segue le tracce. L’uomo nei secoli è sempre uguale a se stesso nel profondo… tuttavia, solo ottant’anni fa era di moda il razzismo e tutti erano razzisti, oggi è di moda il cosmopolitismo e tutti hanno disturbi ossessivo-compulsivi di uguaglianza ad ogni costo! Guai ad essere razzisti oggi, o si rischia di essere trattati come dei virus sociali. Si viene condizionati da alcuni input esterni al nostro modo di pensare i quali ci dicono (ordinano?) quale “concetto umano” seguire (perché in definitiva di questo si tratta, quando si parla di cosa è giusto, sbagliato, buono o crudele) e quale rigettare. Ora, la mente segue schemi molto semplici e riconosce alcuni “codici” che possono essere concettuali o anche solo visivi: braccio teso, camicia nera, alcuni motti legati alla Seconda Guerra, simboli grafici, aquile (e noi oggi dovremmo invece esser cobra), ecc. ecc. sono stati inseriti tra i codici di blocco nelle menti degli uomini, codici da respingere come virus pericolosi. Da chi o cosa? Da quello che noi consideriamo essere non un virus ma la malattia conclamata.
In fin dei conti la gran parte degli uomini è qualunquista, lo sappiamo: si dedica agli affari propri come è normale e forse anche giusto che sia considerando la brevità e l’unicità della vita. Quando parla o pensa di politica lo fan per moda, per darsi il tono più giusto, si abbandona quindi alla corrente che predomina; ed ecco che oggi sono tutti antifascisti convinti senza nemmeno essersi mai presi la briga di sapere cosa quel trascorso periodo italiano abbia rappresentato realmente. Sta a noi essere degli hacker, mutare i codici, essere fascisti senza apparire “fascisti”, appunto cambiare pelle. Solo così si può pensare di giungere ancora ai cuori di tutti gli altri, perché noi abbiamo dalla nostra i valori più lucenti e grandiosi. Gli stessi sciocchi votano un Renzi che è un Berlusconi (il loro più acerrimo nemico, la strega cattiva) solo perché nel suo partito c’è la parola “democratico”. Vedete dunque che seguono dei “codici”? Se io credessi nella politica, non più fiamme nel mio simbolo! Chi crede nella politica partitocratica perché non fonda un PARTITO DEMOCRATICO DEL FASCIO, inserendo il falso codice “democratico” nel nome? O, meglio, senza inserire falsi codici, perché non fondare un partito dal nome SINISTRA FASCISTA? O meglio ancora SINISTRA DEL POPOLO? Ed é poi la strategia che hanno usato recentemente i nostri nemici.
Ecco perché prendevo in giro quel camerata, perché è un virus quel camerata, è pelle morta da abbandonare al suolo.
Andres Marzio Molise
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