i in uniformi grigie, se ne stavano in piedi, impantanati nel fango fino alle caviglie. Qui e la si intravedeva un bianco sporco che, in un secondo momento, si rivelò essere uomini con la testa o le braccia fasciate da bende, o semplicemente da una manica di camicia. Il comandante tedesco di divisione ci informò che i prigionieri non mangiavano da più di due giorni e che l’approvvigionamento di acqua rappresentava un importante problema proprio mentre a meno di 200 metri il Reno scorreva a letto pieno”.
volta fatte le parti, ne restavano alcuni a testa. Tutti contavano e se ce n’erano sei a testa, beh allora si aspettava di arrivare a sei e mezzo.
perché soffrono di grave denutrizione. La situazione dei 200.000 prigionieri di guerra sopra menzionati è così precaria, sia dal punto di vista alimentare che da quello sanitario e del vestiario, da poter dire, senza essere pessimisti, che non riusciranno a sopportare i rigori dell’inverno. Per rimediare a questa situazione è necessario che venga intrapresa un’azione energica urgente”.
tterono in Indocina erano prigionieri di guerra tedeschi trasferiti nei campi francesi nel 1945 e nel 1946”.