E’ il momento di dare un’occhiata a un altro volto della decadenza dell’Europa, forse non tanto evidente, ma sicuramente non meno importante, il volto dietro la maschera. Tutto quello che sta accadendo oggi in Europa, non dipende affatto dal caso, ma dietro una lunga serie di eventi apparentemente disparati, c’è sempre una precisa manina che tira i fili.
Noi possiamo facilmente vedere che in democrazia c’è la libertà di propalare al popolino ingenuo qualsiasi sciocchezza o assurdità, ma guai a raccontare alla gente la verità, le cose come realmente stanno. Lo scrittore austriaco Gert Honsik ha rivelato al pubblico europeo la realtà della minaccia che incombe sulle nostre genti, il piano Kalergi, cioè la programmata sostituzione degli Europei con elementi neri e meticci, ossia gente meno intelligente e che il potere mondialista ritiene più facilmente manipolabile per i suoi scopi.
Questo piano, elaborato all’inizio del secolo scorso da Robert Coudenhove Kalergi, ha subito due grossi impasse: l’ascesa dei fascismi tra le due guerre mondiali, e la guerra fredda tra il 1945 e il 1991, ma con la caduta dell’Unione Sovietica è entrato in pieno nella sua fase attuativa. Non è per nulla un caso che proprio dall’ultimo decennio del XX secolo cominci un imponente movimento “migratorio” dal Terzo Mondo verso l’Europa che in realtà non ha proprio nulla di spontaneo ma è stato accuratamente costruito a tavolino, allo scopo di destabilizzare e distruggere i popoli europei.
C’è un concetto che occorre chiarire subito: quando la frittata è stata fatta, non si possono rimettere insieme le uova. Una volta che Honsik, a un altissimo prezzo personale, con il suo libro Il piano Kalergi in 28 punti, che gli è costato un lungo periodo di detenzione (perché le cose vanno così nella democratica democrazia, dove la libertà è solo apparente, dove è consentito sostenere le stranezze più deliranti, ma guai a dire la verità, la repressione scatta immediata e dura), ci ha resi edotti del piano volto a cancellare i popoli europei, tale consapevolezza può sempre essere ostacolata e circoscritta da un sistema mediatico ostile perché al servizio del potere, ma non può essere cancellata del tutto. Scatta allora un’altra tecnica, che è quella del discredito. Un altro fatto per nulla casuale, è che dopo la pubblicazione del libro di Honsik siano venute fuori le supposizioni di complotti più stravaganti fra quanti si possano immaginare: i sostenitori della Terra piatta, quelli che “non siamo mai stati sulla Luna”, quelli che “i governi ci nascondono i contatti con gli alieni”.
(Io trovo grottesco in particolare il punto di vista dei sostenitori della Terra piatta. Il primo a sostenere la rotondità della Terra è stato Aristotele, basandosi sull’osservazione che quando vediamo una nave comparire all’orizzonte, vediamo prima l’alberatura o la parte superiore, perché lo scafo ci è nascosto dalla rotondità della Terra. Dovremmo dunque concludere che un filosofo vissuto nel V secolo avanti Cristo era già parte di una congiura iniziata nel XX secolo).
Lo scopo di tutto ciò è quello di persuadere il pubblico, che ovviamente fa di tutte le erbe un fascio e non distingue la serietà e la credibilità di una “ipotesi di complotto” dall’altra, che “i complottisti” sono tutti senza distinzioni, stravaganti fanatici stralunati “fuori di testa”. Le idee di tutti quanti sono poi assimilate al complesso di persecuzione che in psicologia è considerato un sintomo di paranoia.
A ciò si potrebbe anche rispondere che se chi vede complotti è paranoico, chi pensa che i politici non abbiano fini segreti, è disponibile a credere sempre alle loro parole, crede che ci sia coerenza tra la parola e l’azione, come altro potremmo considerarlo se non un ritardato mentale?
Tuttavia è importante capire che non tutte le ipotesi di complotto hanno la stessa fondatezza e credibilità, per non farci trascinare su posizioni screditate e ridicole.
Va rimarcato il fatto che questi fenomeni “migratori” non sono nulla di spontaneo. Va notato per prima cosa che fra questi finti migranti, questi falsi profughi che scappano da guerre inesistenti, non ci sono i poveri dell’Africa, i bambini malnutriti con le cui immagini ci ossessionano i programmi televisivi, per il semplice fatto che loro o le loro famiglie non sono certo in grado di pagare le tariffe non poco esose richieste dagli scafisti per il trasbordo in Europa.
D’altra parte, cosa dobbiamo pensare delle popolazioni di quasi un intero continente, tutta l’Africa al disotto del Sahara, che vivono in un ambiente dotato di ricchezze naturali enormi, ma che per la loro sopravvivenza dipendono dalla carità del mondo europeo-occidentale? L’esempio del Sudafrica dovrebbe essere drammaticamente chiaro se non si facesse di tutto per cucirci gli occhi: fin quando con il sistema dell’apartheid è esistito una sorta di prolungamento del periodo coloniale, questo stato ha goduto di un benessere sconosciuto al resto del continente e di cui gli stessi neri beneficiavano, una volta che il potere è passato in mano ai neri, esso è rapidamente crollato al livello degli altri stati della regione, a prescindere dal fatto che la caccia al bianco sembra diventata lo sport nazionale, e si sta consumando un genocidio che il mondo “antirazzista” finge di non vedere.
I cosiddetti migranti o profughi, in realtà provengono dalla media borghesia africana, e sono individui che sono stati persuasi che basti loro sbarcare in Europa per trovare il paese di Bengodi.
E’ abbastanza superfluo precisare che il libro di Honsik non è mai stato tradotto in italiano, tutto quello che mi risulta sia disponibile al riguardo nella nostra lingua, è un breve estratto, nemmeno del libro che la democrazia in base al principio della democratica libertà di espressione (strettamente riservata ai servitori, corifei e leccapiedi assortiti del potere che controllano la cosiddetta informazione) ha fatto diventare più introvabile del Necronomicon fantasticato da H. P. Lovecraft, ma della locandina di presentazione della casa editrice, la libreria Europa di Barcellona, che anni fa è stato tradotto e presentato on line da un gruppo facebook, “Civiltà europea”, che attualmente non esiste più.
Il contenuto di questo breve documento, tuttavia è piuttosto esplosivo:
“Gli europarlamentari hanno deciso di seguire le direttive di Kalergi nelle convenzioni europee. Dette tesi prevedono l’annientamento biologico e culturale delle nazioni europee tramite il meticciato, creando una subspecie docile ai programmi mondialisti. Una manovra criminale tremendamente razzista in mano ai cosiddetti “antirazzisti”: denatalità forzata, supposto vantaggio dell’immigrazione, la menzogna dell’umanitarismo e dell’asilo, la menzogna del patriottismo costituzionale finalizzato all’immigrazione: disintegrazione della società locale, una minaccia per tutte le etnie, il piano Kaufmann, il piano Morgenthau, il piano Kalergi, attacco globale contro le nazioni, la pretesa autorealizzazione ed emancipazione della donna, dissoluzione del matrimonio, la bassa natalità bianca e l’immigrazione propiziano il crollo, lo Stato nazionale è lo stato normale, la trappola democratizzatrice, la democrazia è una condizione, sulla condizione dell’emissione del denaro, l’Europa si avvia verso la sua fine, l’annientamento dei popoli, ecc..”.
Questo scritto richiede una breve analisi. Vediamo subito che si parla di europarlamentari, europarlamento, istituzioni cosiddette europee. Al riguardo è bene avere le idee assolutamente chiare: la cosiddetta Unione Europea non è affatto “l’Europa”, è semplicemente la sponda europea del potere mondialista la cui finalità ultima rimane la distruzione dei popoli europei attraverso la sostituzione etnica e il meticciato, allo scopo appunto di sostituirli con un’umanità ibrida e sradicata, meno intelligente e più facilmente manipolabile. Potremmo dire, è una metafora che ho usato più di una volta ma che mi sembra assolutamente pregnante, che la UE, la cosiddetta Unione Europea è l’Europa tanto quanto un tumore è la persona che ne è affetta, ed esattamente come un tumore, ci porterà alla morte se non riusciremo a liberarcene.
Analizzando questo breve documento, una frase risulta piuttosto criptica. Immagino che anche voi vi sarete domandati che cosa sia secondo l’autore “la menzogna del patriottismo costituzionale”. La mia personale interpretazione è che egli intenda riferirsi a quella specie patriottismo che considera elementi fondanti della – nono chiamiamola nazionalità, al massimo “appartenenza” – l’essere nati in un dato territorio, il parlarne la lingua, la cittadinanza scritta sui documenti (la carta si lascia scrivere), tutto tranne ciò che conta davvero, cioè la continuità di sangue.
Noi Italiani abbiamo visto nel 2011 la ricorrenza dei centocinquanta anni dell’unità nazionale trasformata dal centrosinistra allora al governo in un gigantesco e ridicolo spot a favore dei “nuovi italiani” che appunto italiani non sono e non lo saranno mai. La cosa peggiore, però, è probabilmente l’incredibile faccia di bronzo con cui la sinistra internazionale di fronte al fenomeno massiccio del terrorismo islamico, della ormai ben lunga serie di attentati con cui i terroristi jihadisti hanno insanguinato il nostro continente, affermare che si tratterebbe di “un problema interno dell’Europa”, dal momento che molti attentatori sono immigrati di seconda e terza generazione, dunque secondo la sua logica aberrante, “europei”.
La sinistra, questo mastodonte ottuso, forte solo di un consenso dettato dall’abitudine e dalla rigidità mentale di parte delle classi lavoratrici che continuano a illudersi che essa sia dalla loro parte, una volta rimasta orfana della “casa madre” sovietica, è diventata il più comodo sgabello del grande capitale finanziario internazionale per la realizzazione del piano Kalergi.
Un concetto importante da comprendere è quello di denatalità forzata. Che l’Europa sia oggi senile e in calo demografico, non è un destino scritto nelle stelle ma il risultato di una precisa politica. I dati statistici al riguardo sono molto chiari: il tasso di fecondità di una popolazione dipende dal numero delle donne in età fertile ma, questo è il punto essenziale, basta ritardare di un anno l’accesso alla riproduzione, per avere una riduzione del tasso di fecondità del 10%. Ciò non è compensato ma soltanto occultato dall’allungamento della vita media individuale, perché un’Europa inevitabilmente anziana e prossima a un crollo demografico verticale (perché nessuno di noi è eterno) vede contrapposte a sé le masse demograficamente esuberanti del Terzo Mondo.
Qui si vede che occorre apportare una correzione, se non al testo di Honsik, alla presentazione della Libreria Europa, nel senso che “la pretesa autorealizzazione ed emancipazione della donna, la dissoluzione del matrimonio”, e aggiungerei io, la propaganda dell’omosessualità e l’ideologia LGBT sono strumenti accessori del calo demografico imposto all’Europa, ma lo strumento principe è il ritardare il più possibile l’accesso dei giovani alla possibilità di farsi una famiglia. Questo può essere ottenuto rendendo molto difficoltoso l’accesso al mondo del lavoro, perché “due cuori e una capanna” non bastano se non si hanno i mezzi per mantenersi, e attraverso l’innalzamento dell’obbligo scolastico fino alle soglie dell’età adulta, così è proprio il periodo di maggiore fecondità di una popolazione che va sprecato.
D’altra parte, il pericolo che al prolungamento dell’obbligo scolastico possa corrispondere una popolazione più colta e consapevole è stato accuratamente evitato attraverso il degrado dell’istruzione. Si può tranquillamente affermare che oggi un diploma di scuola superiore garantisce un livello culturale più o meno uguale a quello di una quinta elementare di un secolo fa.
La scuola, almeno quella italiana, però, è più di un parcheggio per i giovani allo scopo di contenere il loro potenziale riproduttivo, è anche un refugium peccatorum di insegnanti di sinistra perlopiù ex sessantottini, e dove le giovani generazioni sono sottoposte all’indottrinamento ideologico aberrante di questi ultimi. Parlo per esperienza personale, e si tratta di una situazione di cui ho più volte denunciato la gravità e la pericolosità.
Premesso che la giustezza di alcune rivendicazioni femministe come la parità di retribuzione a parità di lavoro, non è in discussione, la creazione di un clima di permanente conflitto fra uomo e donna, la trasformazione della vita coniugale in un campo di battaglia, serve indubbiamente all’abbassamento della natalità.
Il ruolo dell’ideologia LGBT in genere non è compreso: da un lato è più modesto, dall’altro più subdolo di quanto generalmente non si pensi. In realtà è quasi impossibile indurre una persona con una personalità adulta e strutturata a mutare il proprio orientamento sessuale, anche se ragazzi con una personalità e una sessualità ancora in formazione possono essere influenzati, ma non va sottovalutato il ruolo che può avere la diffusione nella società di una “cultura” effeminata e svirilizzata nell’indebolire psicologicamente anche uomini che rimangono eterosessuali, soprattutto nel momento in cui tocca confrontarsi con gli immigrati dalla virilità intatta.
Non è tutto, perché ciò serve anche alla creazione di un falso scopo. Il cattolico tradizionalista che manifesta contro il gay pride crede di difendere la famiglia tradizionale e non si rende conto che il pericolo non è lì, e intanto da l’assenso al matrimonio della figlia con un extracomunitario, contribuendo al meticciato e alla sostituzione etnica.
La battaglia per la salvezza dei popoli europei è oggi estremamente difficile, e bisogna considerare che occorre agire per modificare trend demografici di lungo periodo, ma il primo passo consiste nell’acquisire la consapevolezza di quale sia realmente la situazione, altrimenti ci si trova a essere come schermidori ciechi.
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