Venerdì 5 Ottobre presso la Libreria Aseq, giustappunto nel cuore di Roma, si è svolto l’incontro di presentazione dell’ultimo numero della prestigiosa rivista di area “tradizionale”, Politica Romana, diretta ed animata da Piero Fenili. A presentare l’incontro Luca Valentini, caporedattore, responsabile ed animatore di numerose riviste a carattere esoterico e non solo, come “Ereticamente”, Edit@ Edizioni e Giuseppe Barbera, archeologo, studioso e cultore della Tradizione, responsabile dell’Associazione Tradizionale Pietas.
Gli interventi hanno ruotato attorno allo spirito che anima i contenuti della pluriennale rivista che ha, tra l’altro, conosciuto la collaborazione di nomi di prestigio del milieu tradizionalista quali il compianto conte Marco Baistrocchi (autore di “Arcana Urbis” e fondatore della rivista assieme a Piero Fenili), l’egittologo Boris De Rachewiltz, Guzzo-Maddalena, Stefano Mayorca, Riccardo Donato, Gennaro D’Uva, Sandro Consolato oltre a tanti altri nomi di rilievo.
Importante l’identificazione delle coordinate spirituali che hanno animato e, ad oggi, animano la Rivista e l’intero ambito tradizionale-romano, identificabili in due coordinate di pensiero esoterico, di cui una “pitagorica” ed un’altra di matrice più propriamente “ermetica” che, al di là di quanto mai relative definizioni, si incontrano e si incrociano in un tutt’uno, difficilmente districabile. E quasi a far da caposaldo e portavoce di questa impostazione, due splendidi splendidi pezzi giustappunto scritti da Ivan Della Rosa, proprio sulla prestigiosa rivista.
Nel suo intervento, Luca Valentini ci porta a Della Rosa, partendo dall’interpretazione esoterica del concetto di “mos maiorum/costume dei maggiori”, nell’accezione generale inteso quale costume degli antenati, nel ruolo di vero e proprio bagaglio etico e sapienziale, stavolta invece oggetto di un’interpretazione che ne vede la natura di bagaglio dei “maiorum” quali “iniziati”. Iniziati a quel Pitagorismo o Neopitagorismo, che in Roma ebbe tanti e rilevanti adepti, a partire da Numa che, una leggendaria iconografia vuole iniziato a misteri pitagorici, nel ruolo di amante della ninfa Egeria, passando per Nigidio Figulo e tanti altri ancora. Roma sembra aver un’anima pitagorica che sembra andare ad intersecarsi con quella dell’Orfismo e del più tardo Ermetismo, di cui raccoglie le suggestioni neoplatoniche.
E’ l’Ellenismo il brodo di coltura della nuova sintesi esoterica in Roma e che avrà, tra i suoi capisaldi, il Neopitagorismo e lo Stoicismo, intersecati ai motivi a cui abbiamo accennato sopra. A fondamento di questo mileu il concetto di purità o purezza, di cui il Della Rosa tratta.
A fondamento di una veritiera iniziazione, afferma anche Giuseppe Barbera, non può non stare un’idea di purificazione del miste, tale da farne un interlocutore diretto con i Numi, con cui potrà stipulare patti in un rapporto di metafisica parità. La Via degli Dei e la Via dei Padri. Due percorsi che ci riportano alla genesi di Roma e del suo spirito. Una Roma la cui fondazione è atto sacro, carico di simbolismi e che, nell’immagine allegorica della Roma quadrata, trova una delle sue immagini più forti. Quella Roma, quella Urbs che, annidata su sette colli, nel mezzo di una terreno paludoso e solcato da un fiume, conobbe una straordinaria espansione e la cui solare potenza, ad oggi inimitabile, rappresentò e ad oggi, rappresenta tuttora un mistero. Quella Polis la cui politica, il cui agire coeso per la Res Publica ha ispirato ed ispira ad oggi non pochi e di cui “Politica Romana” ha cercato di incarnarne e descriverne lo spirito, attribuendole un afflato esoterico di tipo ermetico-pitagorico. Sarebbe lecito domandarsi se, davvero la Roma delle origini e Numa Pompilio furono ispirati dal Pitagorismo, visto che la nascita del grande filosofo ed iniziato è posteriore al suo Regno… Roma è stata città dalle grandi stratificazioni culturali e lo stravolgimento portato dall’Ellenismo lasciò un segno profondo.
Ma al di là di queste considerazioni, rimane il fatto che, mai come nel caso della storia romana, risalendo alle origini dell’Urbs, questa si perda nelle nebbie del mito e del mistero, impregnando e caricando sé stessa, ad ogni passo, di significati esoterici e misterici. Sulle stesse figure dei Re di Roma, Numa in primis, forte sussiste il dubbio sulla loro reale esistenza storica. Taluni amano interpretare l’intera vicenda di Roma e l’intero suo corpus mitico e religioso, all’insegna di un rigoroso e scientifico storicismo, mentre altri preferiscono rinvenirne una molteplicità di significati occulti, nascosti nelle pieghe della sua storia e del suo manifestarsi. Ma, al di là della lettura che se ne può dare, rimane il fatto che la romanitas fu guardata e riguardata con ammirazione durante i secoli a venire e presa ad esempio anche in situazioni e contesti radicalmente differenti, come nel caso dell’Illuminismo. Qui, lo spunto rappresentato dal concetto di certezza del diritto che caratterizzò l’intera civiltà romana, fu, da parte dell’Illuminismo, oggetto del tentativo di appropriazione assieme ad altri motivi della civiltà classica, riciclati, come aveva fatto la Chiesa Cattolica, “ad usum delphini”.
Ad oggi, gli stessi Stati Uniti d’America, guardano con una certa ammirazione a Roma, nonostante l’ideologia e le finalità che ne animano l’esistenza, siano del tutto opposti a quelli dell’Urbs. Resta da vedere se ora, il progetto editoriale della rivista che, il Fenili aveva dichiarato esser arrivato alla fine, proseguirà invece con taglio e spunti ancor più stimolanti, al fine di portare o ri-portare la generale riflessione sulla possibilità di trasporre e tradurre nella contemporaneità tutti quegli spunti mitici, religiosi, iniziatici e politici che fecero di Roma, un inimitabile ed immortale esempio.
UMBERTO BIANCHI