IL MASSACRO DI ORADOUR-SUR-GLANE – OLTRE MEZZO SECOLO DI MESSINSCENA
di Vincent Reynouard
6 GIUGNO 1944
Gli anglo-americani sbarcano in Normandia. I partigiani di tutte le formazioni della resistenza francese impegnano le truppe d’occupazione su tutto il territorio.
I tedeschi, presi di sorpresa, organizzano rapidamente la loro difesa, raggruppando su questo nuovo fronte il massimo delle truppe.
7 GIUGNO 1944
La Divisione di SS ” Das Reich “, stazionata nel Sud-Ovest della Francia, riceve l’ordine di raggiungere al più presto la Normandia.
10 GIUGNO 1944
Sulla sua strada, nel centro della Francia vicino a Limoges, all’indomani di duri scontri avvenuti non lontano da Tulle, la Divisione si trova coinvolta nella tragedia di Oradour-sur-Glane. Essa viene ritenuta colpevole di un vero e proprio massacro perpetrato in questo piccolo paesino, uccidendo in condizioni terribili la quasi totalità della popolazione, incendiandone abitazioni ed edifici pubblici.
Circa 650 furono le vittime annoverate, gli uomini fucilati nei fienili, le donne e i bambini bruciati vivi nella chiesa.
Da quel giorno Oradour-sur-Glane è diventata il simbolo principale della ” barbarie nazista ” nella Francia occupata.
Quando la guerra non
era ancora terminata ma il territorio francese era già liberato, il nuovo governo del Gen. De Gaulle decise di classificare le rovine di Oradour-sur-Glane come sito storico, facendo di questo villaggio-martire un luogo di pellegrinaggio nazionale.
era ancora terminata ma il territorio francese era già liberato, il nuovo governo del Gen. De Gaulle decise di classificare le rovine di Oradour-sur-Glane come sito storico, facendo di questo villaggio-martire un luogo di pellegrinaggio nazionale.
Per circa 30 anni un silenzio totale fu imposto sulle circostanze del dramma, che, secondo la versione ufficiale, veniva presentato come lo stereotipo dell’atto di “baribarie nazista”.
Finchè negli anni 70, un ex ufficiale della Divisione “Das Reich” Otto Weidinger, si decideva a pubblicare un opuscoletto nel quale dichiarava cio` che doveva essere “l`autentica versione dei fatti”.
Quest’ ufficiale tendeva a togliere a sollevare le SS da qualsiasi responsabilit’ nella tragedia della chiesa dove perirono donne e bambini.
La pubblicazione in francese di questo opuscolo intitolato ” Tulle et Ouradour, una tragedia franco/tedesca ” fu immediatamente colpita da decreto d`interdizione dal Ministro dell`Interno Francese dell`epoca.
Da allora, sia in belgio che in Germania, furono fatti vari tentativi di alzare il velo sulle reali circostanze del dramma, tentativi che restarono confidenziali e senza alcun eco, tanto era pesante la versione ufficiale.
Inoltre, Pierre Moreau, farmacista di Bruxelles, ha voluto dimostrare, tramite argomentazioni sulla pirotecnica e dopo uno studio sul posto delle rovine della chiesa, che questa non era stata incendiata ma che era stata oggetto di diverse esplosioni dovute probabilmente a delle munizioni che vi erano immagazzinate.
Questa dimostrazione, tendente anch`essa a esonerare le SS dall`accusa di aver volontariamente massacrato donne e bambini, fu violentemente attaccata e non conobbe alcuna risonanza tra il pubblico.
In seguito, appoggiandosi ai lavori dei suoi predecessori, Vincent Reynouard, giovane ricercatore francese, conosciuto in Europa per le sue posizioni revisioniste (e` gia` stato condannato a piu` riprese per le sue pubblicazioni non conformi sul genocidio degli ebrei), ha pubblicato, dopo sette anni di indagini, un voluminoso libro nel quale rimette completamente in causa la versione ufficiale del dramma di Oradour-sur-Glane.
LA MESSINSCENA DI ORADOUR
Questo ingegnere, diplomato all`Istituto di Scienze Nucleari e della Materia (ISMRA) di Caen in Normandia, nato il 18 Febbraio 1969, [ sposato e padre di 5 figli.
Professore di matematica e fisica presso l`educazione statale, e` stato oggetto, il 18 Aprile 1997, di una revoca definitiva dell`insegnamento, fatto estremamente raro per un pubblico funzionario.
L`amministrazione, venuta a conoscenza dei precedenti revisionisti del professore, ha ritenuto che questa nuova “scappatella” storica non fosse ammissibile, ha messo in atto questa sanzione, adducendo degli errori professionali minori, come l`utilizzo a fini personali del computer del liceo.
Vincent Reynouar
d si e` dedicato a numerose ricerche, osservando e analizzando i luoghi e le rovine, interrogando i testimoni sopravissuti, consultando gli archivi disponibili (la maggior parte dei quali non erano ancora accessibili al pubblico da decine di anni) e scoprendo dei documenti inediti o nascosti riferentesi a degli specialisti del fuoco e delle esplosioni.
d si e` dedicato a numerose ricerche, osservando e analizzando i luoghi e le rovine, interrogando i testimoni sopravissuti, consultando gli archivi disponibili (la maggior parte dei quali non erano ancora accessibili al pubblico da decine di anni) e scoprendo dei documenti inediti o nascosti riferentesi a degli specialisti del fuoco e delle esplosioni.
Fu partendo da constatazioni strettamente materiali ed obiettive, scevre da qualsiasi interpretazione di parte, che pote` arrivare a delle conclusioni e a delle ipotesi che ribaltano la versione ufficiale del dramma di Oradour-sur-Glane.
Dopo il libro di V. Reynouard, la storeografia sara` costretta a prendere in considerazione i seguenti punti:
1. Oradour non era un paesino tranquillo lontano dal settore occupato dai partigiani.
2. Le SS non sono venute senza una ragione in questo villaggio il 10.06.44
3. I soldati della Divisione “Das Reich” non avevano l`intenzione di massacrare la popolazione.
4. La chiesa non e` stata intenzionalmente incendiata per bruciarvi vivi le donne e i bambini che vi erano stati rinchiusi.
5. Il processo del 1953 a Bordeaux che doveva giudicare i colpevoli, non si e` svolto secondo le normali regole della giustizia.
1. VINCENT REYNOUARD AFFERMA CHE ORADOUR-SUR-GLANE NON ERA IL TRANQUILLO PAESINO DESCRITTO ALL`INDOMANI DELLA TRAGEDIA
La versione ufficiale, riferita ad un rapporto del 15.06.44 di M.Freund-Valade, prefetto di Limoges, descrive Oradour come uno dei centri piu` tranquilli del dipartimento e la sua popolazione laboriosa e pacifica, nota per la sua moderazione.
Vincent Reynouard scopre che le truppe tedesche si sono avvicinate al paesino con una certa apprensione, temendo un confronto armato con i partigiani.
Fa notare che, dopo essere entrati a Oradour, le truppe misero in atto alcune tattiche per evitare o respingere un attacco a sorpresa proveniente dall`esterno.
In effetti i tedeschi si erano resi rapidamente conto che il paesino era un centro della resistenza ed iniziarono ad ispezionare casa per casa alla ricerca di armi e munizioni.
Questa ispezione, secondo l`autore, viene sempre presentata nella versione ufficiale come una vasta operazione di saccheggio, mentre altro non era che una perquisizione generale che permise, secondo il rapporto del 10.06.44 del comandante del distaccamento, di sequestrare numerose armi e munizioni nascoste.
Questa perquisizione tuttavia non basto` e non fu trovato tutto.
Non appena le SS fecero saltare cio` che avevano scoperto, scoppio` un incendio che si propago` in tutto il villaggio, di casa in casa.
Alcune abitazioni contenevano ancora delle munizioni che non erano state ritrovate durante le ispezioni e che, a contatto col fuoco, esplosero devastando tutto.
Secondo gli specialisti, interpellati dall`autore, la vastita` della distruzione poteva essere stata provocata soltanto da munizioni pesanti o altamente esplosive.
A dimostrazione che l`insicurezza regnava a Oradour, V. Reynouard ricorda che nei giorni che seguirono la tragedia, le autorita` francesi dichiararono di aver ritrovato, sia nel borgo che nelle immediate vicinanze, degli oggetti tedeschi che, sempre secondo l`autore, non potevano essere stati smarriti dai rispettivi proprietari il 10 Giugno, data del dramma, ma che erano appartenuti a soldati tedeschi uccisi prima di quella data.
A tale riguardo V. Reynouard sviluppa una lunga teoria secondo la quale sarebbero stati ritrovati dei cadaveri tedeschi in stato di decomposizione almeno in due luoghi diversi del paesino. Conclude quindi con certezza che a Oradour vi erano elementi della resistenza e che il paese serviva da retroguardia ai partigiani.
Le sue ricerche documentarie gli hanno fatto ritrovare le tracce di un vecchio pilota della RAF inglese del quale ha raccolto una testimonianza scritta. Questo pilota, australiano, residente a Camberra nel 1996, era stato abbattuto dalla contraerea nella regione. Recuperato con gli altri cinque membri dell-equipaggio dai partigiani, fu portato a Oradour-sur_Glane dove resto` tre giorni nella sacrestia della locale chiesa prima di andare in Spagna. Questo succedeva nel Novembre del 1942.
2. LE SS AVEVANO UNA MISSIONE BEN PRECISA PER VENIRE A ORADOUR
Secondo alcune fonti francesi apparse dopo la tragedia, i tedeschi non avevano nessun serio pretesto a cui attaccarsi, essendo le loro dichiarazioni ufficiali vaghe e contraddittorie.
Infatti V. Reynouard si attiene a cio` che e` sempre stato detto dalle autorita` occupanti e cioe` che la spedizione di Oradour aveva come obiettivo la liberazione di un ufficiale delle SS, Helmut Kaempfe, appartenente alla Divisione “Das Reich” e rapito dai partigiani.
V. Reynouard espone in dettaglio le circostanze del rapimento e conclude che i tedeschi sapevano, su precisa informazione, che il loro ufficiale era stato trasferito nella regione di Oradour-sur-Glane, sede di un raggruppamento di partigiani e che, per liberarlo, avevano preparato un operazione con tutti i rischi che questa avrebbe comportato.
3. LE SS NON AVEVANO RICEVUTO L`ORDINE DI MASSACRARE LA POPOLAZIONE
Le autorita` francesi, sempre da versione ufficiale, hanno subito stabilito che la decisione del massacro della popolazione era gia` stata presa prima di entrare in paese.
V. Reynouard ricorda che, secondo una dichiarazione fatta a un ispettore dei servizi segreti nel 1947 dall`anziano vice-comandante del Reggimento tedesco “Der Fuehrer”, al quale apparteneva il distaccamento inviato a Oradour, il Comandante Colonello Stadler aveva autorizzato: l`annientamento del nucleo partigiano che pensava fosse a Oradour, la perquisizione del paese per ritrovare Kaempfe e la cattura di un massimo di prigionieri, possibilmente capi-partigiani, da scambiare con Kaempfe.
Secondo il nostro ricercatore, non si trattava, per i tedeschi, di bruciare il villaggio e massacrare la popolazione, ma soltanto di tentare, sia negoziando che con la forza, di ottenere la liberazione di un ufficiale superiore considerato prigioniero dei partigiani a Oradour.
V. Reynouard ricostruisce lo svolgersi delle operazioni in modo molto conforme a cio` che generalmente succedeva in tali circostanze: dopo aver riunito la popolazione sul campo della fiera, i tedeschi pretesero dal sindaco l`assegnazione degli ostaggi, dopodiche`, non avendo ricevuto risposta positiva sulla sorte dell`ufficiale Kaempfe, essi separarono in due gruppi la popolazione, da una parte le donne e i bambini che si diressero verso la chiesa, dall`altra gli uomini che furono ammassati in piccoli gruppi in sei posti diversi mentre avevano inizio le perquisizioni delle case.
Inoltre, sempre secondo V. Reynouard, le SS non erano venute a Oradour con l`idea premeditata di massacrare tutta la popolazione, perche` altrimenti avrebbero agito diversamente, fucilando gli uomini dopo averli allineati contro un muro prima ancora di dare il via alle perquisizioni.
Ma all`improvviso scoppio` una sparatoria generale mentre erano in corso i controlli nelle abitazioni.
Che cosa era successo?
Reynouard, per rispondere a questa domanda, fa un`analisi molto dettagliata delle testimonianze, quelle dei soldati tedeschi che hanno deposto al processo di Bordeaux e quelle dei cinque uomini nascosti nei fienili scampati alla tragedia. La sua conclusione e` la seguente: avendo udito una forte detonazione dovuta ad un`esplosione proveniente dalla chiesa, i tedeschi credettero ad un attacco partigiano e, al fine di affrontarli senza rischiare di essere presi alle spalle dai loro stessi prigionieri, iniziarono l`esecuzione degli uomini che erano sotto la loro sorveglianza.
4. LA CHIESA NON E` STATA INTENZIONALMENTE INCENDIATA DALLE SS E LE DONNE E I BAMBINI NON SONO MORTI BRUCIATI VIVI PER MANO TEDESCA
Su questo punto, non disponendo che di pochi elementi come le rovine della chiesa, V. Reynouard non afferma certezze ma solo ipotesi. La spiegazione del dramma di Oradour sta in cio` che realmente accadde nella chiesa.
La versione ufficiale afferma che le SS incendiarono la chiesa e che le donne e i bambini di perirono.
Questo e` quello che viene spiegato alle migliaia di turisti che visitano Oradour ogni anno.
Per Vincent Reynouard, un semplice studio delle rovine del santuario, suscita numerosi dubbi.
Come e` possibile che laddove decine di corpi sono stati ridotti in cenere, tendaggi e oggetti in legno leggero siano stati risparmiati?
Come e` possibile che dei corpi siano stati dilaniati, tagliati a pezzi, come dopo un bombardamento aereo?
Le conclusioni del ricercatore portano all`esplosione o a una serie di esplosioni causate da munizioni immagazzinate nella chiesa e nel campanile dai partigiani.
E` la sola cosa certa. Per il resto, cioe` l`origine e le cause di queste esplosioni, in assenza di testimonianze attendibili e di archivi consultabili, ci si limita a formulare due ipotesi che, sia l`una che l`altra, vertono sulla presenza di partigiani nascosti nella chiesa che avrebbero affrontato le SS messe a guardia intorno all`edificio.
5. LA RICERCA OFFRE INOLTRE UN`ANALISI CRITICA DEL PROCESSO DI BORDEAUX DEL 1953 DESTINATO A GIUDICARE I COLPEVOLI DEL MASSACRO
Comparirono solamente dei soldati semplici o dei graduati di truppa, per lo piu` di origine alsaziana (l`Alsazia era un territorio francese annesso al Terzo Reich nel 1940), senza nessun ufficiale responsabile. Si arrivo` perfino a rifiutare la testimonianza del Gen. Lammerding, Comandate della Divisione “Das Reich” al momento dei fatti e che, alla data del processo, viveva a Duesseldorf. Bisognava allo stesso tempo condannare la “barbarie nazista”, non osteggiare i partigiani e, in particolare, avere dei riguardi nei confronti dell`Alsazia che era appena ritornata ad essere territorio francese.
Questo processo non ha quindi portato alcun chiarimento alle vere circostanze del dramma.
L`ultimo capitolo del lavoro di V. Reynouard e` intitolato ” LA PAGLIUZZA E LA TRAVE “
L`autore inizia informando i suoi lettori circa la costituzione di un ” Museo della Memoria per Oradour”.
Per V. Reynouard, questo museo, che vuol essere un “centro europeo di riconcigliazione e di condanna di tutte le guerre”, in realta` sara` come tutti gli altri luoghi di memoria, ossia un luogo di propaganda anti-tedesca con la scusa della lotta contro un regime politico scomparso da oltre mezzo secolo.
Col suo tipico impeto, Vincent Reynouard dipinge un quadro avvincente delle atrocita` commesse dagli anglo-americani e dai sovietici durante la Seconda Guerra Mondiale, descrivendo con realismo l`inferno di fuoco abbattutosi sulla Germania a partire dal 1942, nonche` i massacri della Prussia Orientale e della Slesia dal Novembre 44 al Maggio 45.
Infine, allargando le sue riflessioni su cio` che successe nell`area del Pacifico con le bombe di Hiroshima e Nagasaki, egli conclude in questo modo: quando si prende atto dell`enormita` dei crimini commessi dai vincitori del 1945, non si puo` che essere disgustati dal modo in cui si manipola la tragedia di Oradour-sur-Glane.
Questo libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di inchiesta, e` un opera coraggiosa che si confronta alla storia ufficiale di Stato il quale, dopo oltre 50 anni dai fatti, proibisce di mettere in dubbio la leggenda mitica della Resistenza. E` inoltre un lavoro di qualita`, nonostante possano esserci imperfezioni, questa inchiesta si legge come un romanzo poliziesco.
Poco tempo dopo la pubblicazione del libro, il Ministero dell`Interno ha aperto una procedura amministrativa contro l`opera.
L`ordinanza, col divieto di divulgazione, di distribuzione e di vendita della pubblicazione di V. Reynouard, e` arrivata il 02.09.97 e apparsa sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese il 07.09.97.
La circolazione in Francia del libro e` proibita col motivo che: a causa del suo contenuto che costituisce una provocazione nei confronti dei resistenti e delle famiglie delle vittime dei crimini di guerra nazisti commessi a Oradour-sur-Glane, esso da adito a rischio di ordine pubblico.
Oggi in Francia lo spazio di liberta` di ricerca si restringe di anno in anno, poiche` le autorita`, non contente di reprimere con la legge Fabius-Gayssot ogni contestazione di crimine contro l`umanita, vanno bel oltre applicando la loro censura ad una ricerca storica relativa ad un crimine di guerra.
Non appena furono messe le fondamenta per la costruzione del monumento di Oradour, un torrente di fango dovuto a piogge torrenziali sulla regione, se le e` portate via.
E` forse un presagio?
Il libro puo` essere ordinato a:
V.H.O.
B.P. 256
1050 BRUXELLES (B)
Traduzione a cura di Gian Franco Spotti