L’altro giorno stavo entrando in un normale caffè per prendere un pacchetto di caramelle. Sarebbe stato uno dei tanti, piccoli, anonimi locali di cui è costellata Via Baldo degli Ubaldi, in Roma, se non fosse per la moltitudine di avvisi cartacei a bella posta appiccicati sulla porta a vetri d’ingresso. Anzitutto, l’uso di quella fatidica mascherina, senza la quale l’accesso al locale veniva negato. E secondo poi, un elenco di disposti amministrativi e legali scritti in neretto, a ricordare a tutti che, per permanere all’interno del locale, sarebbe stato necessario il “green pass/passi verde”.
Il tutto, evidenziato da disegni e calcografie di vario genere e tipo, per meglio stampare nella memoria visiva degli utenti, le disposizioni lì emanate, a mo’ di novelle Tavole della legge. E già. Perché per chi lo avesse dimenticato, queste non sono più disposizioni di legge, bensì editti emessi da un’autorità politica che, oramai erettasi a potere assoluto, sempre più sta cercando di regolare nei più minimi dettagli la vita di noi tutti.
Oramai, non più di semplici misure di prevenzione epidemica si tratta, bensì di un sempre più asfissiante e ricattatorio controllo, su ogni singolo aspetto della vita dei cittadini/sudditi, in nome nel sacro nome di quella Salute Pubblica, della quale Lor Signori si sono eretti a indefessi custodi. In effetti, questa è la tappa finale di un lungo processo, iniziato con la graduale dismissione della sovranità nazionale dei singoli stati europei, in favore di organismi di carattere economico-politico sovranazionale, poi incrementato dall’adozione di una valuta unica (Euro) e che ora, per ultimo, viene portato a compimento con la scusa della pandemia.
Quest’ultimo evento, ha avuto una triplice funzione: anzitutto la inedita possibilità di orientare in modo unilaterale l’opinione pubblica, distraendola da pericolose tentazioni non in linea con il pensiero “mainstream”, arrivando in Italia al rinvio ed alla sospensione di importanti appuntamenti elettorali, nel nome della emergenza “sanitaria”. Secondo poi, la sempre maggior saldatura ed interconnessione tra finanza, industrie farmaceutiche e piattaforme informatiche, tutta a discapito dell’economia reale.
L’evento pandemico, ha praticamente permesso alle industrie farmaceutiche di triplicare i propri guadagni, con l’affaire dei vaccini, oltreché a veder gonfiate a dismisura le proprie quotazioni sul mercato azionario. Un articolo a parte, andrebbe, invece, dedicato al settore informatico ed a piattaforme come Amazon che, dedicate agli acquisti on line, hanno anch’esse visto un abnorme aumento del volume delle proprie entrate, grazie ai periodi di “lockdown/arresti domiciliari”, imposti ai popoli maggiormente interessati dalla pandemia.
Non solo l’adozione di pratiche di lavoro “a distanza”, in Italia accompagnate, (così come negli ufficiali “desiderata” del governo Draghi, sic!) da una decisiva spinta all’informatizzazione dei settori pubblico e privato, spalanca alle varie piattaforme informatiche la possibilità di accedere e gestire una quantità di dati, prima inimmaginabile, con la quale si può non poco condizionare la vita di un intero paese.
Legata alle altre due ragioni poc’anzi elencate, sta l’ultima delle funzioni della pandemia: quella di poter arrivare ad un controllo pressoché totale della vita dei singoli cittadini. In base ai comportamenti sanitari, alla accettazione o meno dei vari protocolli, si possono controllare, sanzionare, condizionare e pesantemente orientare i singoli, anche nei minimi dettagli delle loro vite. Il problema quindi, non è essere “pro” o “no” vax, ma pro o contro quelle fondamentali libertà individuali che, gradualmente e senza tante storie, ci vengono via via sfilate da un potere politico, sempre più prono ai superiori piani di asservimento globale.
L’Italia è stata ed è, ad ora, l’apripista del più micidiale piano di asservimento mai concepito nel 21° secolo (e forse anche nel 20°, “breve” secolo…sic!). Termini come Destra e Sinistra, Fascismo o Comunismo, non hanno ora più alcun senso. Il paradigma, è ora impostato tra chi è “con” o “contro” il nuovo Ordine Globale, imperniato sull’assoluta supremazia della Tecno Economia Liberista.
Non si guarda più agli Usa, bensì alla Cina di Xi Xin Ping ed al suo avanzatissimo ed ipercapillare, sistema di controllo della libertà dei cittadini. Una libertà oramai “a punteggio”, concessa quale prezioso distillato dai capricci di un anodino e granitico potere assoluto. Quella che ci si va prospettando, è una vita “a punteggio”, sempre più cadenzata da “passi” più o meno verdi, portentosi pseudo vaccini a rapido assemblaggio ed in un prossimo futuro, chissà, dall’introduzione di microchip sottocutanei, per meglio interconnettere e controllare noi tutti…
È la peggior distopia, come neanche Orwell ed Huxley avrebbero mai concepito. Siamo passati dalla Novecentesca idea di redistribuzione globale del benessere, a quella di una ricchezza detenuta da pochi di converso ad una minimale redistribuzione della medesima, a mo’ di obolo graziosamente concesso dalle oligarchie dominanti…Una prospettiva cupa, è vero, ma anche una sfida di carattere anzitutto spirituale ed etico, per popoli addormentati da decenni di benessere e martellante propaganda simil buonista.
Una sfida che, stavolta dovrà guardare alla qualità spirituale dei singoli, piuttosto che agli stereotipi esteriori, oggi tanto di voga. Una sfida che, sulla falsariga di quanto prospettato da autori come Nietzsche e Heidegger, stavolta dovrà spingere alla riscoperta dell’umano, nel nome di un decisivo e qualitativo superamento di quest’ultimo, nel nome di un anelito che, iniziato molto tempo fa, non ha ancora e probabilmente non avrà mai fine…
UMBERTO BIANCHI