La Scienza dei simboli è a tutti gli effetti il cardine della autentica “Opera” alchimica-ermetica.
La penetrazione del simbolo conduce nel Santa Sanctorum del Sacro Tempio dei Misteri.
Rappresenta il viatico che consente di intraprendere il “viaggio” tra le ascose regioni dell’anima, purgata da qualsivoglia alterazione profana. Il simbolo è la “voce nascosta” del Dio occulto e occultato, che fa udire il “Verbo” a chi ha trasceso la sua natura passionale e la materia plumbea del Saturno carneo. Il simbolo collegato ad un segno o ad un particolare cromatismo, è ancor più potente, perché unisce al segno, alla simbolica espressa e alla forma, il colore, elemento elettivo capace di trasmutare il pensiero.
La pittura è pertanto un mezzo estremamente potente che riesce a mettere in moto l’ingranaggio interiore, rafforzando e amplificando i meccanismi psichici. Da sempre l’uomo ha utilizzato immagini significative per esprimere se stesso o per influenzare. L’universo ”magico” è composto da simboli, da colori, da suoni, da visualizzazioni, da immagini e da grafismi. Pensare ad un mondo senza colore è impossibile, poiché esso rappresenta e incarna sentimenti, emozioni e condensazioni degli stati d’animo, delle funzioni vitali dell’assoluto che permea il Macrocosmo.
Forma e simbolo, interagenti tra di loro, generano una azione vibratoria estremamente potente. L’opera d’arte è una porta aperta che conduce in dimensioni parallele, verso gli orizzonti sconosciuti che vibrano in noi, è il veicolo che porta alle soglie della vita! Quella vera. Quella divina.”
Stefano Mayorca, riproduzione riservata