di Gianluca Padovan
L’aumento esponenziale delle violenze e dei crimini ad ogni livello coglie impreparata ogni persona che non li commette. La palpabile reazione è di chiedere a gran voce migliori e maggiori misure di sicurezza. Ma questo non è, nel modo più assoluto, il rimedio. La repressione non è la cura sana. La comprensione e il perdono sono impostazioni mentali e spirituali degne di essere coltivate, ma neppure loro costituiscono il rimedio. Una via verso il rimedio, ma non il rimedio stesso, è la consapevolezza di chi noi siamo e per quale motivo noi si sia qui, su questa Madre Terra.
Se analizziamo con quanta cura i media ci suggeriscono i molteplici modi di impostare la nostra vita e, soprattutto, di come occupare il nostro tempo libero, ci accorgiamo che dispensano falsità. Suggeriscono cose vane e, soprattutto, devianti. In pratica cercano di deviare gli utenti dal raggiungimento della consapevolezza. A ben vedere, le metafore sulla vita vista come la scalata di un monte, o il passaggio vittorioso attraverso un fitto bosco o un labirinto, colgono appieno il senso, ovverosia lo scopo, di questa nostra vita terrena.
In pratica, il distoglimento è parte integrante del gioco. Azzardando, visto che la Terra è un pulviscolo nell’Universo, noi tutti, nel nostro piccolo, partecipiamo ad un Grande Gioco. Ma il filosofeggiare e lo speculare non portano alla risoluzione pratica ed immediata del fattore enunciato in apertura: l’aumento esponenziale di violenze e crimini, porta aperta per l’instaurazione del Regno del Terrore.
Personalmente non ho la ricetta vincente nel palmo della mano. Tutt’altro! Sono confuso e perplesso pur’io. Posso solo cercare di mantenere un pensiero positivo e riportare un passo non mio, di circa duemilacinquecento anni fa:
«Quanto più numerose sono le proibizioni e le interdizioni
Tanto più gli esseri intristiscono
Quanto più il popolo si arma (contro l’autorità che interviene e vieta)
Tanto maggiore è il disordine nel regno
Ricorrendo all’abilità
Si fa nascere l’astuzia
Più si promulgano ordinanze e leggi
Più si diffonde il delitto
Per cui l’Uomo Reale dice:
Seguire il non-agire
E il popolo si svilupperà secondo la sua natura
Non agitarsi
E il popolo troverà la giusta via
Non darsi da fare
E il popolo prospererà da sé
Non voler nulla (escludere piani razionalizzanti e programmi)
E il popolo tornerà alla spontaneità naturale»
(Lao-Tze, Il libro del principio e della sua azione. Tao – Tê – Ching, a cura di Evola J., Edizioni Mediterranee, Roma 1979, 57).
A mio avviso il Regno del Terrore non esiste. O, meglio, e più esattamente, il Regno del Terrore può esistere solo nella misura in cui noi ci facciamo terrorizzare da coloro i quali (e sono pochi!) desiderano indurre ogni singolo individuo terrestre a credere che il Regno del Terrore esista. In parole povere: il Regno del Terrore è un insieme di fantasmi inconsistenti, i quali si cibano del nostro terrore potendo così acquistare consistenza. Ma i più forti siamo noi terrestri in quanto in carne ed ossa e con forti e positivi sentimenti.
Non lasciamoci condizionare: pensando e riflettendo con la nostra testa siamo già in grado di allontanare da noi buona parte degli spettri terrorizzanti. Lasciamoli quindi a digiuno: o muteranno la loro natura terrorizzante o saranno costretti ad estinguersi per inedia.