Il senso del dovere dovrebbe essere considerato come parte connaturata dell’essere umano. Non va confuso con l’obbedienza. Una persona che obbedisce potrebbe non avere nessun senso del dovere. Chi ha senso del dovere potrebbe non obbedire indiscriminatamente. Il senso del dovere è una qualità inestimabile che dipende esclusivamente da valori soprattutto spirituali, che si riconoscono come quelli che abbiamo deciso di seguire. Una qualità che, se ben coltivata, permetterebbe di far funzionare molto meglio ogni tipo di civiltà. Lo stesso senso del dovere, di cui ho già diffusamente parlato accennando ai rapporti con il Creatore, deve essere nutrito nei confronto della propria Terra, della propria Gente, di tutta la comunità. A tutti i livelli. Se conosce il senso del dovere, chiunque abbia un rapporto con la comunità umana, non agisce solo per proprio interesse. Il legislatore che sente forte il senso del dovere, non ruba. Il cittadino, di conseguenza, non trasgredisce e obbedisce. Tutti, si sentono organizzati per il raggiungimento di un comune risultato. Ma partecipano come esseri umani, non come pecore.
Tuttavia, deve essere chiaro che avere senso del dovere non significa “obbedire alla cieca”. È evidente che ogni capo, dal suo canto, deve saper “dimostrare” continuamente di essere all’altezza delle situazioni e, alle eventuali contestazioni, deve rispondere con sicurezza, serenità e fermezza.
Il senso del dovere, basta ragionarci, è l’unica e vera garanzia per un clima di autentica democraticità. Se tutti comprendono l’essenzialità del “dovere”, non ci potrà mai essere nessuno ad imporre una dittatura. Se dittatura significa sopruso è evidente che, se tutti rispondono al senso del dovere, l’eventuale individuo che volesse intraprendere una strada del genere, sarebbe messo immediatamente all’indice. Il carisma di un leader, qualora ce ne fosse uno all’altezza delle situazioni, non frenerebbe mai le ambizioni democratiche ma le rafforzerebbe. Naturalmente bisogna saper intendere cosa si vuole dire con questa parola. Democrazia non significa certamente poter agire impunemente contro la comunità, comportarsi al di fuori delle regole comunemente accettate, profittarsi di chiunque.
Democrazia significa poter professare liberamente le proprie idee, purché queste non ostacolino il comune e accettato vivere della comunità.
Disgraziatamente la nostra involuzione verso il materialismo e l’egoismo ci ha portati a considerare il dovere come qualcosa discutibile, non importante, addirittura restrittivo. E, a spingere in questa direzione, sono proprio coloro che ignorandolo e facendolo ignorare, si impongono ai popoli riducendoli realmente in schiavitù. Vedremo, poi, come le forme di schiavitù possano essere diverse e come talune di essere abbiano una certa parvenza di democrazia.
Il senso del dovere, invece, dovrebbe far parte dell’essenza stessa dell’essere umano evoluto. Basta ragionarci. Una società che si basa (non solo, ma anche) sul senso del dovere, è una società che ha tutti i requisiti per funzionare nel migliore dei modi. È una società in cui tutti danno ciò che devono dare e tutti ricevono ciò che devono avere. Nessuno è abbandonato, proprio perché secondo il senso del dovere è compito dell’essere umano evoluto il dovere (ma io mi spingerei a dire, la necessità) di aiutare coloro che hanno maggiori difficoltà. Non è l’assurdo egualitarismo che è garanzia di giustizia ed equità; ma il riconoscere che una parte delle nostre attenzioni deve essere rivolta a coloro che, come noi, traversano picchi e avvallamenti del cammino umano.
Stabilita l’importanza del senso del dovere, dobbiamo considerare anche il fatto che c’è molta gente che utilizza questo termine per giustificare le proprie nefandezze. È il caso di molti “rappresentanti del popolo” abbarbicati alle loro poltrone che non vogliono lasciare in quanto, dicono loro, sono state loro assegnate direttamente dai cittadini. Quindi, dicono sempre loro, rifiutano di togliersi dalle scatole … per senso del dovere.
È una cosa nota da tempo che, purtroppo, siamo costretti a verificare anche nei nostri giorni.
Ma il reale valore del senso del volere resta, nonostante i vari ciarlatani che usano questo termine, come molti altri, in maniera assolutamente impropria.
Del resto, anche questo fa parte del gioco della dialettica politica. Ma anche su questo argomento vorrei tornare, e lo farò.