Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

3 Febbraio 2025
Tradizione Romana

Il sorriso di Giano – Andrea Marcigliano

il dio è sulle soglie delle case, presso le porte, ianitor, e presiede ai due esordi costituiti dall’entrata e dall’uscita, così come agli altri due costituiti dall’apertura e dalla chiusura della porta: è Patulcius e Clusius, due epiteti che parlano da soli (Ov. F. 1, 128 – 129)” (1)

Gennaio è giunto e siamo a Capodanno, l’inizio del mese, per tradizione, più lungo e freddo. Cupo, soprattutto. Perché è vero che da Natale il Sole ha cominciato il suo cammino ascendente, ma in Gennaio questo lo si avverte ancora a fatica. Ché le temperature rigide e i cieli grigi, le nebbie, la neve, non ci fanno ancora sentire l’azione della luce. E del calore. La Terra è chiusa, ancora, in se stessa. Un cristallo di ghiaccio sospeso nel cosmo.

Nel più antico Calendario di Roma, gennaio non esisteva. E così febbraio. I mesi erano solo dieci. L’anno finiva con Dicembre, e cominciava con Marzo. Gennaio e Febbraio, semplicemente, non venivano computati. Mesi intercalari. Di vuoto. Di sospensione. Della vita e di ogni attività. Quel Calendario viene comunemente detto Romuleo. Ma risale ad epoche molto più remote di quella, già avvolta dalle nebbie del mito, in cui fu fondata Roma. Quando gli avi dei Latini probabilmente dimoravano molto più a Nord. In terre sub-artiche. Dove i due mesi del profondo inverno erano solo gelo e tenebra. E inattività:

Giano è collocato nel tempo storico al posto che gli spetta: cioè agli esordi. Si diceva che egli fosse stato il primo re del Lazio, re di un’età dell’oro, in cui uomini e dei vivevano insieme (Ov. F., 1, 247-248)” (2)

Fu Cesare a volere che l’anno iniziasse il suo corso con il primo di Gennaio. Sacro due volte a Janus. Perché primo mese e primo giorno. E al Dio dai due volti era sempre consacrato il primo giorno di ogni mese. Giano è la “porta”, in latino “janua”. L’inizio. Il principio. Ed ha due volti, uno giovane che guarda verso il futuro. Uno vecchio, o meglio antico che è volto al passato.

È il tempo, nel suo scorrere. Ma non è il Kronos greco che divora ogni cosa, tanto che nella radice del suo nome si può intravedere il Corvo, l’uccello che si pasce di cadaveri. I latini avevano una concezione ben diversa del Tempo. Saturno è il Dio dell’età dell’oro, Padre benevolo per eccellenza. Giano rappresenta il costante evolversi, o meglio incontrarsi di passato e futuro. Che, poi, è il presente, sempre fugace, inafferrabile. Il tema del Faust di Goethe. Riuscire a dire all’attimo : Fermati ! Sei bello. Che implica, segretamente, il ritorno proprio all’età dell’oro…

Dunque Capodanno, o più esattamente lo scoccare della mezzanotte, rappresenta un’occasione. L’occasione di cogliere l’incontro dei due attimi, il passato e il futuro che si confondono e intrecciano. Certo, è solo un istante. Ma se presteremo attenzione, mangiando ai rintocchi delle campane 12 chicchi di uva o di melograno secondo antico uso propiziatorio, forse coglieremo, in un cielo gelido, il profilo di un duplice volto tracciato dalle nebbie. O dalle stelle:

…un Dio prettamente italico, Giano, era il Dio dell’iniziazione ai Misteri, quegli che custodiva le porte ed in particolare apriva e chiudeva la porta, la janua, del tempio iniziatico” (3).

E, forse, lo vedremo sorridere…

 

Note:

1 – G. Dumèzil, La Religione Romana Arcaica, BUR, Milano, 2001, p. 291;

2 – Ivi, p. 293;

3 – Pietro Negri (Arturo Reghini), Sulla Tradizione Occidentale, in Introduzione alla Magia, vol. II, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 71.

 

Andrea Marcigliano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *