8 Ottobre 2024
Attualità

In morte di Silvio Berlusconi – Roberto Pecchioli

 “Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio” è un verso della lirica 5 maggio del Manzoni, in morte di Napoleone. L’intellettuale si inchinava alla fine della tumultuosa avventura terrena dell’uomo di Ajaccio, riconoscendone la fosca grandezza dopo aver evitato di unirsi al coro di adulatori interessati e di nemichi vigliacchi. È lo stesso sentimento che ci anima alla morte di Silvio Berlusconi, uno che- segretamente- credevamo immortale. Si è arreso alla fredda sorella dopo averla combattuta, esorcizzata, negata con tutte le forze. Finito il percorso, di lui resta la storia.

E’ forse l’unico italiano che, negli ultimi decenni, abbia fatto la storia. Quaranta anni e più, se teniamo conto della sua straordinaria parabola imprenditoriale. Inventore della televisione commerciale in Italia, costruttore di città (Milano 2), geniale imprenditore sportivo, con il suo Milan vincitore di innumerevoli trofei, editore, finanziere. Ma soprattutto, l’uomo che, un giorno di fine 1993, decise di “scendere in campo” – la metafora sportiva entrata nel linguaggio comune- fondare dal nulla un partito, Forza Italia, un nome geniale, e pochi mesi dopo compiere il miracolo di vincere le elezioni con una strana coalizione a due gambe, una con la Lega di Bossi al Nord, l’altra con il Msi sulla strada di diventare Alleanza Nazionale nel resto d’Italia.

Fu – sembra incredibile parlare al passato di un uomo di tale vitalismo- l’uomo che spezzò l’egemonia politica della sinistra, ma non seppe – o non volle fino in fondo- combatterne l’egemonia culturale. Sbarrò la strada al trionfo – sarebbe probabilmente durato una generazione- della “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto, comunista diventato ex solo dopo il crollo sovietico. Chi scrive non lo ha votato mai, e dopo il fatidico 1994 non votò più per il centrodestra. Poiché mai fu berlusconiano, ha la presunzione di scrivere “vergin di servo encomio e di codardo oltraggio”.

Non ci piaceva il suo atlantismo urlato, l’amore servile per gli Stati Uniti, il liberalismo rozzo dell’imprenditore che si è fatto da sé, insofferente alle regole, l’esibizionismo della ricchezza, la vita privata e intima ostentata, sopra le righe, incoerente con la proclamazione pubblica di principi familiari e spirituali tradizionali. Abbiamo detestato spesso le sue televisioni fatte di colonizzazione culturale consumistica, interminabili sequenze di “consigli per gli acquisti”, diffusione di modelli comportamentali ed esistenziali distruttivi. Poche altre entità come le TV berlusconiane hanno contribuito all’impoverimento culturale e all’americanizzazione della nostra gente.

Apprezzavamo invece il suo sforzo di rendere popolare l’impresa in un paese che, nel connubio della cultura comunista e di buona parte di quella cattolica, ha sempre ostacolato le migliori energie, costringendole all’esilio o al compromesso al ribasso. Divenimmo furiosi quando pubblicizzò (il verbo berlusconiano per eccellenza) l’idea delle tre “I” destinate a trasformare l’Italia: Internet, Impresa, Inglese. Tre mezzi, nessuno scopo, se non l’arricchimento e il successo personale a spese dell’identità – personale e nazionale- della cultura e di modelli di vita non orientati solo al denaro.

Tuttavia, non ci sentiamo di esprimere un giudizio totalmente negativo del ciclone Silvio. Per ripetere una battuta che abbiamo spesso rivolto polemicamente ai suoi nemici, non vedevamo granché di positivo in quell’uomo dal sorriso di venditore di auto usate pieno di eccessi, ma qualcosa di buono doveva esserci in lui, per scatenare l’odio forsennato che lo ha accompagnato per decenni. Un uomo si giudica dalle azioni – e Berlusconi lascia moltissimo – ma anche dai nemici che si fa. Non esitiamo ad affermare che i nemici del cavaliere di Arcore (ex, dopo la condanna penale che lo privò del titolo) sono stati e restano la parte peggiore dell’Italia, che essi chiamano “questo paese”. Conosciamo per esperienza diretta l’odio dei comunisti, dei cattolici sinistri e affini: non c’è nulla di più volgare, violento, incontenibile del loro rancore, nutrito di invidia sociale, incapacità di comprendere le ragioni dell’altro e di accettarne la stessa esistenza.

Berlusconi, dopo Mussolini (ma ci furono due guerre, una perduta e una civile) è stato l’uomo più odiato della nostra storia. Guarda caso, dopo altri politici invisi all’armata rossa della politica, della cultura, dell’editoria, dell’ordine giudiziario, della stampa, del popolo di sinistra orfano di tutto, fuorché del rancore. Mario Scelba negli anni Cinquanta, Amintore Fanfani negli anni Settanta e Bettino Craxi sino alla sua ingiusta morte in esilio –  o in latitanza, scelga ciascuno il termine che preferisce- per una malattia probabilmente curabile in strutture mediche che la Tunisia in cui si ritirò non possedeva.

Ma l’odio contro Silvio è durato più a lungo, nutrito di una miscela indigeribile fatta di retorica ideologica, settarismo, invidia per il successo e la ricchezza, convinzione che si trattasse di un volgare malavitoso, un mascalzone di successo entrato in politica solo per “farsi i fatti suoi”. Possibile, ma gli sarebbe bastato offrire un canale televisivo alla propaganda di sinistra per vivere in pace e godersi denaro, ricchezza, il suo Milan, le donnine, le “cene eleganti”.

L’odio di milioni di persone è stato compensato dall’affetto di molti e dalla convinzione di altri, non berlusconiani, per i quali “meno male che Silvio c’è.” Senza di lui non avremmo avuto la rinascita politica di culture politiche riformiste, nazionali, liberali, autonomiste, conservatrici. Senza di lui, molti italiani non avrebbero verificato di che cosa sono capaci gli “amici del popolo” contro gli avversari. Silvio non era un angelo; saprà il Creatore giudicarlo per il bene e per il male. Certo, stupisce che la condanna in base alla legge Severino – assai dubbia per la sua retroattività, proibita sin dal diritto romano- per un caso di evasione fiscale non sia stata estesa a un italiano sopravvalutato e iper adulato, Giovanni Agnelli, che non sopportò mai il parvenu milanese. L’Avvocato poteva non sapere delle marachelle della Fiat, il Cavaliere conosceva a menadito ogni dettaglio contabile del suo gruppo. Teorema, come teoremi sono e spesso rispuntano nella narrazione avversa- gli innumerevoli reati attribuiti al cavaliere.

Pochi hanno subito l’accanimento giudiziario come lui: siamo convinti che il creatore sarà più indulgente dei procuratori milanesi. Lui, diciamolo, ci ha messo molto del suo a offrire il fianco ai nemici con una vita esagerata. Resta indelebile l’affronto di un avviso di garanzia – all’epoca una specie di condanna inappellabile da tribunale rivoluzionario – mentre presiedeva un vertice internazionale nel 1994. Così come fu un golpe bianco la manovra internazionale- condotta con la complicità di ampi settori dello Stato- nel 2011, per scalzarlo dal potere e sostituirlo con un governo del funzionario dei poteri finanziari Mario Monti, nominato senatore a vita in tempo reale. Restano i sorrisetti di Sarkozy – che vede oggi spalancarsi le porte del carcere per malversazione- e della Merkel, i concorrenti dell’Italia nello scacchiere europeo. Resta il ricordo della gioia selvaggia tutta italiana di chi fu felice di aver disarcionato il cavaliere con l’intervento straniero. Da quel fatidico 2011, peraltro, le cose non sono migliorate affatto, nonostante il bilancio dei governi berlusconiani sia stato tutt’altro che esaltante.

Pure, rimangono anche i tentativi – coronati da successo, non perdonato soprattutto dai cugini (nemici) francesi – di assicurare all’ Italia energia a buon prezzo, attraverso gli accordi con Gheddafi, poi assassinato per mano occidentale- e con l’innominabile di oggi, Vladimir Putin. Soprattutto, siamo convinti che, nonostante tutto, Silvio Berlusconi abbia amato l’Italia, come la amarono Craxi e un altro grande assassinato dagli interessi stranieri, Enrico Mattei. Non si può dire la stessa cosa di funzionari dell’oligarchia come Monti, Draghi, dello stesso Prodi, che sconfisse Berlusconi ma è ricordato soprattutto in quanto suo avversario, non certo per il suo contributo alla nazione.

Dovremmo anzi rammentare più spesso che accettò l’assurdo cambio lira-euro, svendette pezzi d’Italia al gruppo De Benedetti, l’arcinemico di Silvio cittadino svizzero, e consegnò una laurea honoris causa a George Soros, l’uomo che distrusse la lira nel 1992 per conto della finanza internazionale, con la complicità del gotha economico e bancario italiano.

Berlusconi non ha fatto molto, non ha salvato l’Italia e non ha realizzato la sua dubbia rivoluzione liberale, ma non ha venduto il suo paese, che, siamo certi, considerava Patria. Come molti uomini dall’ego ipertrofico, si è spesso circondato di inetti o adulatori, da donnette che ha elevato a cariche di Stato, gran parte dei e delle quali lo ha abbandonato come fanno i topi quando la nave è in pericolo.

Per questo e per la solidarietà che si proviamo verso chi è stato oggetto di un odio smisurato e di attacchi di inaudita bassezza, rendiamo l’onore delle armi a un italiano che è nella storia, che ha fatto la storia, nel bene e nel male. Parce sepulto, certo, rispetto per il mistero della morte che cancella l’uomo, non le sue opere, ma anche la memoria di uno dei pochi italiani che abbia contato qualcosa nell’ultimo mezzo secolo. Come sempre capita, avversato più per le sue ragioni – che erano spesso quelle della maggioranza del nostro popolo – che per i suoi torti, molti e qualcuno imperdonabile. Che la terra ti sia lieve, Silvio. Eri comunque migliore dei tuoi tanti nemici.

29 Comments

  • io 13 Giugno 2023

    qualcuno ha sentito Fracassi che lo dipinge diretto discendente di Sindona?

    • Paola 13 Giugno 2023

      …tra le tante nefandezze, una su tutte. Il ruolo del suo partito, delle sue “flautiste”, delle sue squallide reti tv, dei suoi lerci giullari, etc sull’obbligo del siero e sul lasciapassare verde. Il “parce sepulto” non mi appartiene. Anzi, mi fa schifo.

      • Paola 13 Giugno 2023

        A “io”.

        Non ho sentito Fracassi. Ma la banca Rasini è già un ottimo indicatore della caratura del (quasi) sepulto.

  • Walter 13 Giugno 2023

    L’ho votato a lungo. Non mi piaceva realmente, lo ritenevo e lo ritengo, un corruttore dei costumi e dello spirito nazionale. Ma mi facevo forza pensando agli avversari, inascoltabile, inguardabili, ingiudicabili. Dodici anni dopo, l’evidenza non serve. Rip, Silvio
    Walter

    • Paola 13 Giugno 2023

      Precisazione.

      La disistima per s. b. non esclude il consapevole disprezzo per gli ingiudicabili passati e presenti. E probabilmente anche futuri.

      • Nebel 13 Giugno 2023

        Non sempre il male minore è tale. Sono d’accordo con Paola durante i suoi governi e anche prima due generazioni se non tre sono state totalmente deviate e corrotte. E ne vediamo gli effetti adesso.
        Le sue TV esaltavano sessualizzazione, menzogna, stupidità così come chi gomsnda ci vorrebbe oggi. Un lavoro lungo, il suo, ma che ha dato i suoi risultati.

  • Lucia 13 Giugno 2023

    A me non piaceva. Però mi sovviene che una delle critiche maggiori, e pruriginose, riguardava le ‘donnine’. Io non credo che le ‘donnine’ e i tanti ‘omini’, spesso di ideologie lontane, o di gusti sessuali  diversi, venissero da Saturno. Né  che siano stati obbligati. Penso piuttosto che, quando si sventola un bell’assegno, tutti, o quasi…, si precipitano alla greppia. Alla faccia di appartenenze, nobili principi, e superiorità morali. Alla fine, il comun denominatore è  sempre quello, dall’ Homo sapiens in poi. Tutti i metalli, ad una certa temperatura,  fondono.
    Lucia

  • Primula Nera 13 Giugno 2023

    Sicuramente le sue televisioni hanno propagandato modelli comportamentali discutibili, sin dagli edonistici anni ’80 ; eppure, di fronte al puritanesimo progressista contemporaneo, non si può che guardare con un po’ di nostalgia a quel periodo e anche al cinema (un po’ “caciottaro” )che ne è derivato, frutto di una stagione dove non aveva ancora messo radici il “politicamente corretto” ; negli anni ’90 ,da giovane militante di sinistra, vedevo con un certo disprezzo quel mondo, ma non ci voleva molto per rendersi conto di quanto la morale progressista fosse in realtà puramente strumentale…Non potevo non pormi il dubbio sul perchè a sinistra(che allora era la mia parte politica)facessero i superiori verso le facezie targate Fininvest, accusandole di volgarità, ma(nello stesso tempo) stavano a guardare Fazio ridendo alle performances di una sedicente comica che sciorinava volgarità in serie su “sorche” e “iolande”…L’ipocrisia a sinistra in materia è ancor più evidente oggi, dove la morale progressista ha ingessato la commedia e la comicità, sempre più condizionate dal timore di accuse di “sessismo” e mancanza di rispetto per questa o quella minoranza ; però è la stessa sinistra che non trova nulla di volgare nel fatto che in uno spettacolo (Sanremo)visto da centinaia di migliaia di famiglie, si mimassero, senza vergogna alcuna, rapporti sessuali omoerotici(il punto più basso, per distacco, raggiunto dalla nostra tv pubblica). Tutto ciò è stato difeso dai politici progressisti de noantri come qualcosa che avrebbe favorito la tolleranza verso l’altro. Ecco ,piuttosto che l’ipocrisia woke, meglio, molto meglio, le buffonate d’età berlusconiana o le sexy commedie con Banfi, che almeno non avevano intenti “didattici” e l’arroganza di volerci fare la morale….
    Sulla magistratura ci sarebbe anche lì tanto da dire ; certo Berlusconi non era un santo, ma l’idea che ci fosse un certo accanimento risulta ,col senno dell’oggi, molto più che un sospetto. Berlusconi era un imprenditore che aveva mani in pasta in tante questioni, quindi le accuse risultavano anche verosimili ; quando però, ai giorni nostri, si è deciso di fare un processo(grottesco e strumentale) per “sequestro di persona” al nuovo nemico della sinistra fucsia, il buon Salvini, la politicizzazione di questa(o buona parte di essa) istituzione che dovrebbe tutelarci tutti è risultata ancor più evidente. Poi è arrivato anche il caso Palamara, l’inchiesta di Cutro per l’affondamento di una nave che ha fatto di tutto per non farsi rintracciare, etc.
    Alla fine il fatto incontrovertibile(almeno se si nutre un minimo di fiducia nei sondaggi) è che ,al momento della discesa in campo di Berlusconi ,la fiducia verso la magistratura italiana (complice anche la commozione per le stragi del ’92) era quasi al 90 %, oggi veleggia appena sopra il 30% .
    Considerato che il “cavaliere” da sempre aveva denunciato la faziosità di buona parte dei magistrati italiani, diciamo che anche questo è forse un suo successo(seppur favorito da ciò che sta avvenendo in questi ultimi anni con altri protagonisti)…
    Berlusconi, personaggio con più lati negativi che positivi, negli anni della mia militanza a sinistra gli sono stato decisamente ostile(come milioni di altre persone in una situazione fortemente polarizzata).
    Va però detto che le parole più lucide(e lungimiranti) sulla crisi russo-ucraina le ha dette lui, in un contesto politico dove da destra a sinistra fanno a gara per esibire il loro supporto incondizionato alla causa ucraina e il servilismo verso Washington : “…bastava che Zelensky cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass…”, ecco già l’aver avuto il coraggio di dire questo(..e tanto altro..) mi fa riabilitare Berlusconi completamente (un sito vicino ai servizi segreti ucraini mostra una sua foto con la scritta “liquidato”, molto poco rispettoso verso l’Italia che ha dato loro soldi e armi, ma d’altronde perchè mai dovrebbero esserci grati, a noi che stiamo solo obbediamo agli ordini degli americani…).
    Sono stato un po’ confusionario come al solito, ma spero di aver comunque spiegato il mio punto di vista.

    • Primula Nera 13 Giugno 2023

      “…stiamo solo obbedendo…”

    • Gaspar 13 Giugno 2023

      Il moralismo immoralista e fintamente politicamente corretto di marca sinistroide di certo non poteva attecchire in ampissimi strati della popolazione italiana negli anni ’80 e 90, c’era bisogno quindi di “bestializzare”, involgarire la gente, allora ancora troppo legata ad un retaggio tradizionale, ma direi più che altro “normale” per ciò che concerne i costumi, non soltanto in ambito sessuale. A tale scopo si rendevano necessarie le buffonate caciarone e trash tipiche delle TV berlusconiane e i films di Banfi et similia.
      D’altronde, anche tu hai notato le similitudini tra gli – indegni – spettacoli “comici” di sinistra e le abiezioni datate targate Fininvest, queste ultime sono state nient’altro che una tappa necessaria nella discesa intellettuale e morale delle masse e del degrado sessuale che ha portato le stesse masse ad essere ricettive ai “virus” omosessualisti e financo genderisti d’oggi.

      • Primula Nera 13 Giugno 2023

        Sì, sono abbastanza d’accordo con te. Soprattutto negli ultimi anni il carrozzone Fininvest ha strizzato spesso l’occhio al mondo “arcobaleno”,basterebbe considerare certe carnevalate della D’Urso (che conosco solo tramite”Blob”,non vedrei quei programmi neanche se mi pagassero…).

      • Primula Nera 13 Giugno 2023

        Non so se i programmi anni 80 fossero realmente concepiti per favorire le barbarie odierne ; certo è innegabile che possano anche averle favorite.
        Però a guardarli oggi risultano “scorrettissimi”. Se uscissero oggi film o programmi televisivi del genere, i parlamentari di sinistra farebbero interrogazioni parlamentari, gli attivisti per i diritti civili organizzerebbero flash mob(o cretinate simili), gli influencers si strapperebbero le vesti in diretta social,etc….

  • Gaspar 13 Giugno 2023

    A certi livelli non vi sono buoni contro cattivi, ma, a mio avviso, non sono presenti neppure i mali maggiori e quelli minori; essendo tutto, tutto funzionale alla sopravvivenza del sistema immondo a detrimento della verità.

    Ergo, il Silvio ha rappresentato uno strumento del potere – quello vero, quello mondialista – né più né meno del sodale Prodi. Una figura divisiva e polarizzante utile, anzi necessaria, al divide et impera, alla manipolazione dei cervellini italioti

    Con maniere e modi diversi – ma nemmeno poi molto – una specie di alter ego della sinistra italiota: quando questa faceva disastri e tutti se ne accorgevano subentrava lui a continuare l’opera, cioè a svendere l’Itaglia ai poteri sovranazionali, in particolare alle lobby della farmaceutica, ad abbruttire gli italioti attraverso l’involgarimento, l’ipersessualizzazione… ah, e non dimentichiamo in specie l’abnorme opera di istupidimento collettivo di stampo grandefratelliano e barbaradursiano.

    Se ora il popolino è covidiota lo dobbiamo anche a lui.

  • io 13 Giugno 2023

    tutte considerazioni condivisibili e legittime… sul fatto che come dice Fracassi sia o meno una emanazione diretta dell’intelligence atlantica ce lo dirà il futuro, ma naturalmente sarà la verità stabilita come al solito dai vincitori… alla fine anche per lui dichiarato “tecnicamente immortale” c’era un tecnicamente di troppo

  • Paola 14 Giugno 2023

    Anche i “non parce sepulto” hanno un’anima..vedo ora-gira ovunque- l’ultimo selfie concesso da s. b. a un ragazzino. Prima del ricovero era andato a vedere il laghetto dei cigni a Milano 2 e a mangiare un ghiacciolo… A mio avviso, una foto del genere non sarebbe MAI dovuta circolare. Anzi, non andava proprio fatta. Per rispetto altrui, per pudore. Ma è il mondo dell’immagine. Che a lui piaceva tanto. Cmq un’immagine triste. Profondamente triste.

    • Paola 14 Giugno 2023

      * definizione di categoria, cui appartengo, volutamente “maccheronizzata”. Per i puristi: i “noli/nolite parcere sepulto”.

  • Louis Vermont 14 Giugno 2023

    Sono considerazioni interessanti quello che alcuni lettori hanno fatto prima di me.
    Io ho 40 anni e quindi ha visto l’eta d’oro del berlusconismo. Appartengo alla generazione di Bim Bum Bam, forse sono stato “deviato” anch’io. In effetti sono stato un suo ammiratore prima e elettore poi. Ma lo stesso poi mi hanno emancipare da lui quando ha maturato la mia visione politica-sociale in cui il Berlusca e il suo circo mediatico era totalmente inadeguato. Guardo alla figura del Berlusca con distacco senza beatificazione postuma – che ho sempre detestato – ma neanche senza astio. D’altronde considero certi suoi detrattori come il peggio dell’umanità, basti solo dire che si scandalizza con il bunga bunga trova normale il cambio di sesso ai bambini.
    Umanamente sarà stato simpatico, ma politicamente è stato pessimo.
    Sono stati governi intrisi di mediocrità, dove contavano i suoi interessi personali, dove ha mantenuto lo status quo di cricche e cortigianerie
    Li riconosco che perlomeno in politica estera ha fatto cose interessanti, con la vicinanza alla Russia e gli accordi con Gheddafi, questo in un’ottica di interessi nazionali e di sovranità emancipatrice. E’ il motivo vero della sua caduta, e degli scandali sessuali fatti scoppiare eterodirettamente.
    Per il resto ho l’impressione che Silvio sia stato una sorta di distrazione di massa, una commedia in cui tutti, adulatori e odiatori, hanno fatto la loro parte, anestizzando i discorsi seri e celando il vero potere che agisce indisturbato. Questo in anni in cui silenziosamente perdevano la nostra sovranità politica e monetaria, il meglio dell’industria italiana veniva portato via, una massa di discarica umana dell’Africa ci invadeva. Anni in cui il vero potere decideva per le nostri sorti.
    Ora spero che si aprano gli occhi.
    Ora lo spettacolo è finito.

    • Gaspar 14 Giugno 2023

      Concordo pienamente con l’intervento dell’utente Louis Vermont.

      Il Berlusca era fondamentalmente un simpatico guitto che provvedeva al nostro svagamento mentre il vero potere indisturbato smembrava l’Italia, ne distruggeva il futuro, avvelenava psichicamente e materialmente noi ed i nostri figli. Non dimentichiamo che costui era un massone. Un massone suppongo di grado assai basso per fare comunque da “chair à canon” della disgustosa marmaglia sinistroide, in una recita di infimo grado ove entrambe le parti erano molto probabilmente complici – quantomeno in larga parte -.

      Non mi stupirei, ad es., se lui e Travaglio appartenessero alla medesima congrega…

  • Paola 14 Giugno 2023

    L. V.

    “…distrazione di massa…commedia…spettacolo finito”.

    Parole su cui vale veramente la pena soffermarsi a pensare. Grazie per aver condiviso la Sua riflessione.

    • Paola 14 Giugno 2023

      Gaspar.

      …a questo punto me lo sto domandando anch’io.

  • Primula Nera 14 Giugno 2023

    Certo Berlusconi è stato una distrazione di massa, ma non LA distrazione di massa, semplicemente una delle tante che sono servite a sviarci dai problemi reali. A dirla tutta la principale( trasversale a tutti i paesi dell’Occidente contemporaneo) è sempre la questione fascismo-antifascismo, che come un loop infinito ci porta ripetutamente al 1945, mentre il potere finanziario mondialista distrugge ,poco alla volta, a forza di decostruzioni e finestre di Overton, quello che rimane della nostra civiltà. Non è un caso che gli anni maggiormente nefasti per il nostro paese (gli ultimi 10-12), abbiano visto la questione del cavaliere di Arcore decisamente in secondo piano(anche per un oggettivo declino dello stesso) ; indice che è stato sì centrale per i piani delle elites, ma solo fino a un certo punto(se non ci fosse stato lui avrebbero trovato altro, esattamente come stanno facendo adesso). Del resto se coloro che votiamo(quale che sia il loro colore politico) sulle questioni importanti non hanno abbastanza forza da rendersi autonomi(o peggio di non essere ricattabili…) dai diktat della finanza cosmopolita, da lobbies della peggior specie e da vari maleodoranti organismi sovranazionali(Ue, Onu, tribunali di tizio e caio, etc), come si può pensare che l’unico problema possa essere il leader di Forza Italia(che comunque, sono d’accordo con voi, è stato parte integrante di questo sistema).
    “Apriremo gli occhi” solo perchè non c’è più Berlusconi ? Non posso che invidiare il vostro ottimismo; per quanto mi riguarda continuo a vederla nerissima….

  • Primula Nera 14 Giugno 2023

    Mi scuso in anticipo se dovessero comparire due miei commenti quasi identici, purtroppo dal computer spesso ciò che scrivo viene messo in moderazione. Che Berlusconi possa essere stato uno strumento di distrazione di massa è assai probabile.
    Ne ridimensionerei però l’importanza, in quanto vi sono sicuramente argomenti ben più sfruttati dal potere per “distrarre”, ad esempio la contrapposizione fascismo-antifascismo,eterno loop che ci riporta continuamente al 1945,mentre le élite sghignazzano di noi e a forza di decostruzioni e finestre di Overton stravolgono quel che rimane dell’Occidente. Nell’ultimo decennio(o poco più) l’Italia ha subito sberle continue alla propria sovranità e Berlusconi non era più così in auge ; a influire sono state nuove “distrazioni”,ma soprattutto la totale impotenza della nostra classe politica a prendere decisioni in autonomia rispetto a potentati sovranazionali.
    Sperate che si “aprano gli occhi” solo per la dipartita del cavaliere, ed io sinceramente invidio il vostro ottimismo,perché continuo a vedere la situazione (in tempi di agenda Davos)decisamente buia.

    • Paola 14 Giugno 2023

      Primula Nera.

      No, no…io perlomeno sono completamente pessimista. Se pure qualcuno aprirà gli occhi sulla fine di questo spettacolo (di enorme e nefasta rilevanza, però, va sottolineato), non penso che ciò potrà evitare il baratro futuro, già segnato. Ciononostante, trovo acuta ed estremamente meritevole di attenzione la riflessione di L. V.

  • Gaspar 15 Giugno 2023

    Anch’io sono del tutto pessimista circa il destino dell’Italia: siamo circondati da un’enorme maggioranza di italioti deplorevoli in tutto e per tutto, pronti a vendersi al nemico per un piatto di lenticchie, senza alcuna dignità e possibilità di redenzione. Viviamo un momento tragico e non vedo come la morte del Silvio possa mutarlo, infatti non cambierà la situazione neppure di un’acca. La figura di Berlusconi già era caduta in disuso da un po’ – almeno dal 2011, anno della scelta di Mario-lo Monti -, ed al suo posto i burattinai avevano posizionato altri tristi figuri via via sempre più infimi. Da parte mia, invero, vi era soltanto l’intenzione coi miei commenti, nel mio piccolo, di evitare un’immeritata clemenza e di evidenziare come un filosionista come il B. non meriti sconti.

  • Louis Vermont 15 Giugno 2023

    Caro Primula, ha ragione nel credere che la principale distrazione di massa sia il fascismo-antifascismo che comunque si è intrecciato anche con la parabola del Berlusca. Anche lui era considerato “il nuovo Duce” voleva fare “una nuova Marcia su Roma” “un nuovo Ventennio”, stesse cose riferite oggi nei riguardi di Giorgia Meloni, e questo fa capire quando l’antifascismo sia ormai solo un’operetta di decerebrati.
    E’ che con Berlusconi si è aggiunto un teatro dell’assurdo, uno spettacolo grottesco e farsesco alimentato sia dalla megalomania del personaggio con tutto il suo codazzo di adulatori, sguatteri e sguardelle sia dai livorosi sinistrati che in lui oltre al fascismo vedevano tutti gli incubi possibili, capitalismo, machismo, anticultura, il filo nero di tutte le stragi d’Italia etc..
    Uno spettacolo andato avanti per anni a reti, libri e giornali unificati rasentando l’ossessione patologica. Beninteso celando tutto il resto.
    Sul “aprire gli occhi” ammetto di non essere stato chiaro. Il mio non era uno sprone ottimista, anzi il sottoscritto è tra le persone meno ottimiste al mondo. Era piuttosto rivolto agli ottenebrati che auspicavano la liberazione da Silvio invocando come salvatori della Patria i governi “tecnici” “di persone perbene” benedetti da tutte le “organizzazioni internazionali”, che in verità non sono nient’altro che le cricche del Potere
    In questi dodici anni gli abbiamo visti all’opera i viscidi servi del Potere e penso che ogni commento sia superfluo. Siamo nella merda più totale anche se al posto del bunga bunga abbiamo avuto il loden…
    Credo che abbia ragione lei, caro Primula. E’ chiedere troppo, dire di aprire gli occhi a chi ha ridotte capacità mentali.

    • Paola 15 Giugno 2023

      L. V.

      Perfetto! Potrei essere Sua madre, e Le rifaccio i complimenti (anche alla mamma!).

      P. S. “Siamo nella merda più totale anche se al posto del bunga bunga abbiamo avuto il loden” è da manuale 😉

      • Louis Vermont 15 Giugno 2023

        La ringrazio per i complimenti

  • io 15 Giugno 2023

    va beh a sto punto allora, c’è il Berlusca che ottiene in speciale privilegio di vedere paradiso e inferno ancora da vivo. Il paradiso: suonano Brahms, nuvolette, angioletti… “beh carino, però vediamo l’altro”. Inferno: olgettine, cene eleganti, piano bar, buffoni… “ah ok, bene ho visto”. Muore, e ancora super privilegio, gli chiedono dove vuole andare… “beh scusate, io avrei scelto, senza offesa, inferno”. Al che, sbannng, una scudisciata e si ritrova nel fuoco con gente che urla da tutte le parti, e sconvolto si rivolge al demone castigatore, “ma come, cribbio! prima me l’avevate fatto vedere tutto diverso”…”ma che c’entra prima eravamo in campagna elettorale…”

    • Primula Nera 16 Giugno 2023

      La mia posizione sulla questione è quella che aveva Oscar Wilde “il Paradiso lo preferisco per il clima, l’inferno per la compagnia…”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *