INTERVISTA A MARCELLO DE ANGELIS (a cura di Ereticamente)
Marcello De Angelis, romano, classe 1960, è sicuramente una persona che ha molto da raccontarci.
Nipote del cantante operistico Nazzareno De Angelis e figlio di uno scenografo RAI, nel corso della sua vita è stato esponente di spicco dei movimenti extraparlamentari “Lotta Studentesca” e “Terza Posizione” e fondatore del gruppo musicale “270 bis”, co-fondatore della rivista “La Spina nel fianco” con Maurice Bignami e collaboratore de “L’Italia settimanale” di Marcello Veneziani e direttore della rivista “Area” (1996-2004) e del quotidiano “Il Secolo d’Italia” (2011). E’ stato senatore per Alleanza Nazionale (2006-2008) e deputato per il Popolo della Libertà (2008-2013).
Probabilmente come tutti sono il prodotto delle influenze familiari. Sicuramente più dal punto di vista della formazione del carattere che delle opinioni politiche. I miei genitori pur avendo idee politiche non ci hanno né indottrinato né orientato. Ci hanno influenzato con i loro valori e il loro stile di vita. La cultura, le arti, il disegno, la musica, lo scrivere sono stati elementi costanti della nostra vita familiare sin da quando eravamo piccolissimi. I nostri genitori ci portavano alle mostre piuttosto che al cinema. Parlo al plurale perché ovviamente mi riferisco anche ai miei fratelli – e in particolare a Nanni – oltre che a me.
• Lei, al pari di altre figure storiche dell’area politica “nazional-popolare” come Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi, è stato una delle figure più rappresentative del movimento extraparlamentare “Terza Posizione”, pagando anche un prezzo altissimo a livello personale e familiare. Quando è rientrato dall’Inghilterra Lei poteva rappresentare un momento di unione per tante anime dell’area divise. Cosa Le ha impedito di essere ‘l’asse che non vacilla’ come avrebbe detto Pound?
• L’ ombra di Nanni quanto ha inciso nel Suo percorso, personale e politico? e come avrebbe preso il Suo inserirsi nella destra parlamentare?
• Molti giovani sono cresciuti con le canzoni che Lei ha scritto e musicato per i “270 bis”. C’è del rimpianto per queste migliaia di giovani che l’ascoltavano si emozionavano quando cantavano le Sue canzoni? era un momento unitario, raro nell’ambiente…
• Lei è una figura di spicco del giornalismo “di destra” da oltre venti anni. Come giudica in retrospettiva le esperienze di cui a vario titolo Lei è stato protagonista (“L’Italia Settimanale”, “Area”, “Il Secolo d’Italia”) e quali prospettive intravede per il futuro, soprattutto alla luce del fatto che proprio l’ultima testata da Lei diretta è diventata un quotidiano “on line”?
• E ancora: essere il direttore de il secolo, con una storia Sua e una storia il giornale, queste storie adesso come coabitano con i cambiamenti avvenuti nell’area di destra?
• Mentre in tutta Europa (basti pensare al francese Front National o alla greca Alba d’Oro) i movimenti nazionalisti ed euroscettici di destra ottengono risultati ragguardevoli, in Italia le recenti elezioni politiche e amministrative (con i relativi alti e bassi del Movimento 5 Stelle) sembrano indicare che in Italia non c’è spazio per una prospettiva del genere. Fratelli d’Italia, La Destra, Casa Pound Italia, Forza Nuova, etc. stentano a imporsi all’attenzione degli elettori. Perchè?
• Sempre più le politiche economiche imposte dall’Unione Europea (Fiscal Compact, Meccanismo Europeo di Stabilità) e l’imposizione stessa dell’Euro come moneta unica a un insieme di Stati che non costituiscono un’area valutaria ottimale, stanno distruggendo il tessuto economico e la convivenza sociale in Europa. Molti economisti e politologi propugnano la necessità di un “ritorno alla Lira”, e più in generale alla sovranità economica e monetaria dello Stato Nazionale. Cosa ne pensa?
• proviamo a guardare al futuro. De Angelis e le canzoni, De Angelis deputato, De Angelis direttore de Il Secolo. e domani? un altra immagine di De Angelis o un sottile filo conduttore…
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